Un vasto terreno di 6.060 metri quadrati è stato posto sotto sequestro a Casoria, in zona Cantariello, dopo la scoperta di un uso illecito come discarica di materiali inerti. L’area, di proprietà di un’azienda attiva nell’edilizia pubblica e privata, è stata utilizzata senza autorizzazioni in violazione delle norme ambientali. L’operazione fa parte di un intervento interforze nell’ambito del protocollo “Terra dei fuochi”, volto a contrastare lo smaltimento abusivo di rifiuti nel territorio campano. Le forze coinvolte hanno avviato una serie di accertamenti che hanno portato anche a una denuncia penale.
Scoperta e intervento delle forze dell’ordine a casoria
L’attività illecita è venuta alla luce grazie a una segnalazione di una pattuglia dell’esercito, impegnata nel controllo del territorio durante un servizio di sorveglianza. La denuncia ha attivato subito un piano d’azione coordinato. Sono entrati in campo la polizia locale di Casoria, i carabinieri della stazione di Arpino, la polizia di stato di Afragola e i militari del raggruppamento campania dell’esercito.
Rifiuti inerti e rischio ambientale
I controlli congiunti hanno consentito di accertare la beffa ambientale: il terreno era stato riempito con rifiuti inerti provenienti probabilmente da attività di costruzione o demolizione. La situazione ha destato preoccupazione per il rischio ambientale e sanitario collegato a questa forma di abbandono. La zona del Cantariello è caratterizzata da abitazioni e attività commerciali, e la presenza di materiali inerti depositati irregolarmente può compromettere la salubrità dell’area.
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Le verifiche hanno riguardato anche la titolarità e l’eventuale responsabilità dell’azienda proprietaria. Nel corso dell’intervento, sono scattate misure preventive di sequestro dell’area affinché venga impedito ulteriormente l’accesso e il deposito di altri materiali. Il presidio interforze ha funzionato come blocco per frenare le attività abusive che spesso sfuggono ai controlli ordinari.
Indagini e denunce per gestione illecita e abbandono di rifiuti
Le indagini sono state condotte sotto la guida del comandante della polizia locale di Casoria Giuseppe Sciaudone e dal vicecomandante Paolo Borzillo. Hanno approfondito le dinamiche dell’illecito e raccolto elementi a carico dei responsabili. I soggetti individuati sono stati denunciati per reati ambientali, in particolare per abbandono e gestione illecita di rifiuti. Le accuse riguardano anche la mancanza di permessi o autorizzazioni per l’uso del terreno come deposito di scarti edilizi.
Un provvedimento di bonifica è già stato previsto: i titolari dell’azienda dovranno farsi carico della rimozione del materiale e del ripristino delle condizioni ambientali originarie. L’iter amministrativo e giudiziario sarà seguito dagli enti competenti, con attenzione alla conformità delle opere e alla tutela del territorio. Il caso dimostra quanto la vigilanza sul territorio possa individuare situazioni di illegalità che danneggiano l’ambiente e la sicurezza dei cittadini.
Reazioni delle autorità locali e impegno contro le illegalità ambientali
Il sindaco di Casoria, Raffaele Bene, ha commentato l’operazione sottolineando l’importanza della presenza fisica e della sorveglianza delle forze locali. Ha evidenziato come il continuo monitoraggio sia cruciale per bloccare forme di inquinamento e irregolarità, ribadendo che “Casoria non farà sconti a chi inquina”. Il primo cittadino ha ringraziato tutte le forze dell’ordine coinvolte, riconoscendo l’impegno e la professionalità dimostrati durante l’attività.
Assessore alla sicurezza e la lotta all’illegalità
L’assessore alla sicurezza Antonio Ricciardi ha definito la lotta all’illegalità ambientale una priorità per la salute e il futuro della comunità. Difendere il territorio, ha detto, significa garantire un ambiente vivibile per tutti i cittadini, specie nelle aree urbane dove lo sviluppo si intreccia con l’ambiente. Entrambi hanno sottolineato come eventi di questo tipo confermino la necessità di interventi concreti e coordinati per arginare il fenomeno delle discariche abusive.
La gestione dell’area sequestrata continuerà con un controllo rigoroso fino al completamento delle operazioni di bonifica e al ripristino degli standard urbanistici e ambientali. La collaborazione tra esercito, forze di polizia e amministrazione locale rimane un punto di riferimento fondamentale per prevenire nuovi episodi di smaltimento irregolare dei rifiuti nella regione.