Nel corso di una verifica svolta all’interno di un bar con sala da gioco nel fermano, la guardia di finanza insieme all’agenzia delle dogane e monopoli ha scoperto un apparecchio per il gioco non conforme alle norme. Si trattava di un cosiddetto “totem” usato per il gioco a distanza che, pur offrendo anche servizi autorizzati come le ricariche telefoniche, nascondeva funzioni vietate. L’intervento ha portato al sequestro dell’apparecchio e ad un procedimento che può costare al titolare multe fino a 50mila euro.
Scoperta del totem non conforme durante il controllo nel fermano
L’operazione è partita da un normale controllo nel bar-sala giochi. A un certo punto, gli agenti hanno notato un cliente intento a utilizzare un apparecchio che appariva fuori dal comune. Si trattava di un dispositivo che, oltre ai servizi previsti e autorizzati, metteva a disposizione un accesso diretto a una piattaforma simile alle slot machine virtuali. Il cliente stava giocando attivamente, inserendo banconote nel “case” apposito installato sull’apparecchio.
L’apparecchio risultava scollegato dalla rete telematica dell’Agenzia delle dogane e monopoli. Questa rete è indispensabile per garantire il controllo sulle giocate e confermare che l’attività di gioco rispetti le regole fissate dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Il mancato collegamento ha rappresentato quindi una violazione grave, che ha portato al sequestro immediato del totem.
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Caratteristiche e difformità del totem sequestrato
L’apparecchio era apparentemente multifunzione, offrendo servizi regolamentati come le ricariche telefoniche. Tuttavia la sua peculiarità stava nella presenza di un software che riproduceva i classici rulli delle slot machine. Questo sistema di gioco virtuale poiché agganciato a un credito cassa e alla possibilità di inserire banconote, configurava una macchina per il gioco illecito.
Al di sotto della piattaforma videoludica si trovava il credito aggiornato in tempo reale. La macchina quindi non solo permetteva di giocare, ma lo faceva senza i controlli obbligatori, così da aggirare il sistema che dovrebbe registrare le puntate e impedire l’uso irregolare degli apparecchi. In assenza di collegamento alla rete ufficiale, il gioco offerto non poteva essere controllato dalle autorità competenti.
Azioni delle forze dell’ordine e riscontri ottenuti
Durante il controllo, finanzieri e agenti delle dogane hanno anche documentato con fotografie e video l’azione del cliente mentre giocava. Questa prova visiva ha permesso l’identificazione precisa del soggetto, che ha ammesso di aver inserito denaro nel “case” e di aver utilizzato il totem per giocare.
All’interno del dispositivo sono stati trovati 140 euro in contanti, denaro versato dal giocatore per partecipare al gioco a distanza. Dopo aver effettuato il sequestro della macchina, gli agenti hanno segnalato il titolare del bar al competente ufficio per le sanzioni amministrative previste dalla legge. La multa può arrivare fino a 50mila euro, una cifra significativa che rappresenta un deterrente contro l’uso improprio di apparecchi di gioco non autorizzati.
Contesto legale e rischi per i titolari di locali pubblici
La normativa che regola il gioco pubblico evidenzia l’obbligo di utilizzo di apparecchi connessi alla rete telematica dell’agenzia delle dogane e monopoli. Solo attraverso questo sistema, si può garantire la trasparenza e la sicurezza delle attività di gioco, oltre al rispetto delle quote previste per le vincite e per la raccolta di fondi.
I titolari di locali che violano queste disposizioni possono incorrere non solo in sanzioni pecuniarie ma anche in altre misure restrittive. Il rischio di ospitare apparecchi illegali coinvolge la responsabilità diretta del gestore, che deve vigilare e assicurare il rispetto delle regole. L’intervento recente nel fermano rimarca il peso del controllo pubblico su questo tipo di distribuzione del gioco, ancora soggetta a frequenti irregolarità.
L’attività di monitoraggio continuerà negli esercizi pubblici coinvolti nel settore e mira a escludere la presenza di macchine irregolari, a tutela dei consumatori e della correttezza del mercato del gioco.