Un’impresa edile di montefredane, in provincia di avellino, è stata sequestrata dai carabinieri del Noe di salerno. Le indagini hanno rivelato lo scarico diretto di reflui industriali nel fiume sabato, con autorizzazioni ottenute tramite documenti falsi. La procura di avellino, guidata da domenico airoma, ha coordinato le attività culminate nel provvedimento del gip.
indagini sui reflui industriali scaricati nel fiume sabato
I carabinieri del nucleo operativo ecologico di salerno, nel corso di attività svolte a montefredane, hanno individuato uno scarico illecito di rifiuti liquidi provenienti dall’attività produttiva dell’impresa edile. Le analisi hanno confermato che i reflui venivano riversati senza trattamento adeguato nel fiume sabato, compromettendo la qualità delle acque e mettendo a rischio l’ecosistema locale.
verifiche sul ciclo produttivo e normative violate
Le verifiche si sono concentrate sul ciclo produttivo dell’azienda, evidenziando la mancata applicazione delle normative ambientali e la violazione delle procedure di smaltimento previste. Il controllo ha incluso rilevamenti sul punto di scarico, campionamenti delle acque e acquisizione di documentazione relativa ai processi di trattamento e autorizzazioni.
false attestazioni e il rilascio delle autorizzazioni amministrative
Le indagini della procura hanno messo in luce come il titolare dell’azienda avesse ottenuto le necessarie autorizzazioni tramite attestazioni mendaci. Questi documenti servivano a ingannare l’ente idrico della regione campania e il responsabile comunale di montefredane, facendo apparire il ciclo produttivo conforme alle norme ambientali.
Il meccanismo illecito ha permesso all’azienda di operare senza rispettare i limiti imposti per lo smaltimento dei reflui. Il rilascio delle autorizzazioni su questa base ha rappresentato un fattore critico per il proseguimento dell’attività e la contaminazione delle acque del fiume.
sequestro preventivo e implicazioni legali del provvedimento
Su richiesta della procura di avellino, il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo dell’azienda. Il provvedimento mira a bloccare immediatamente lo scarico illecito e a preservare il territorio, evitando ulteriori danni ambientali.
modalità del sequestro e indagini in corso
Il sequestro riguarda l’intero impianto produttivo, con limitazioni d’accesso per il titolare e il personale coinvolto. Contestualmente, sono in corso accertamenti sulle responsabilità penali e amministrative, potenzialmente configurando reati ambientali e falsificazione di documenti pubblici.
L’intervento delle forze dell’ordine è parte di una più ampia azione contro gli illeciti ambientali nel territorio campano, con l’obiettivo di garantire la tutela delle risorse idriche e della salute pubblica. “Un passo importante per contrastare le violazioni ambientali che minacciano la nostra comunità”, hanno dichiarato fonti ufficiali.