Un carico consistente di sostanze stupefacenti è stato scoperto in un autoarticolato che si apprestava a imbarcarsi su un traghetto al porto di Ancona. Tra gli scatoloni nascosti a bordo sono stati trovati 161 chili di marijuana con un elevato contenuto di Thc e due chili di metanfetamina trattata chimicamente. Il valore di questa merce, una volta immessa sul mercato illegale, avrebbe raggiunto diversi milioni di euro.
Il sequestro e l’operazione porto di mezzo
L’operazione, chiamata “Porto di mezzo”, è stata condotta dai militari del Comando Provinciale di Ancona della Guardia di Finanza, insieme ai funzionari dell’Ufficio Dogane di Ancona. È il frutto di una serie di controlli mirati che hanno puntato su un’analisi di rischio effettuata a livello europeo. I militari hanno intercettato un uomo di 35 anni, cittadino comunitario, che si trovava al volante dell’autoarticolato destinato al traghetto.
Dalle verifiche documentali e dal controllo iniziale della merce considerata “sensibile” sono emerse diverse incongruenze. Questo ha spinto ad approfondire l’ispezione, rivelando la presenza di numerosi scatoloni nel vano anteriore del rimorchio, nascosti dietro un carico di apparenza legittima. La quantità e la qualità della droga individuata sono state ritenute tali da giustificare l’arresto immediato dell’uomo per traffico internazionale di stupefacenti.
Ruolo del porto di ancona e analisi dei controlli
Il porto di Ancona resta un punto cardine per i flussi commerciali che attraversano il Mediterraneo. La sua posizione strategica lo rende un nodo importante anche per traffici illeciti, in particolare per l’ingresso di sostanze stupefacenti provenienti da altre rotte internazionali. Le autorità hanno adottato una serie di controlli mirati per concentrare l’attenzione proprio su merci e mezzi sospetti.
L’analisi di rischio, basata su dati forniti da agenzie europee, ha permesso di individuare elementi anomali nei documenti di trasporto e nelle condizioni di trasporto stesse. Queste analisi hanno giocato un ruolo decisivo nel fare emergere il tentativo di nascondere una quantità di droga così rilevante. Lo sforzo congiunto degli agenti della Guardia di Finanza e degli incaricati dell’Agenzia Dogane e Monopoli ha reso possibile questo risultato.
Conseguenze e impatto sul traffico illecito
L’ingente quantità di marijuana e di metanfetamina sequestrata avrebbe potuto alimentare un mercato clandestino molto vasto e generare profitti che sfiorano i milioni di euro. Questo episodio conferma come i canali commerciali tradizionali vengano spesso sfruttati per trasporti di droghe con alto valore commerciale.
L’arresto del conducente ha bloccato un’importante uscita della merce illecito, impedendo che raggiungesse la distribuzione nei circuiti criminali. Le autorità hanno sottolineato come queste operazioni siano parte di un controllo d’intensità crescente rivolto a bloccare il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, soprattutto attraverso porti strategici come quello di Ancona.
L’azione continua delle forze dell’ordine sembra aiutar a rallentare questo tipo di traffici, ma resta alta l’attenzione per garantire che simili carichi non passino inosservati.