Sequestrate aree di campeggio abusive alla foce del fiume neto nel crotonese

Sequestrate aree di campeggio abusive alla foce del fiume neto nel crotonese

Due campeggi abusivi sequestrati alla foce del fiume Neto nel crotonese, con due denunciati per danni ambientali e gestione illecita di rifiuti da parte dei carabinieri tutela forestale e dei parchi.
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I carabinieri forestali hanno sequestrato due campeggi abusivi alla foce del fiume Neto (Crotone), denunciando due persone per danni ambientali e gestione illecita di rifiuti, a tutela di un’area naturale protetta e di grande valore ecologico. - Gaeta.it

Nella zona della foce del fiume Neto, nel crotonese, il comando carabinieri tutela forestale e dei parchi ha posto sotto sequestro due aree usate come campeggi senza autorizzazione. Sono stati rimossi anche gli oggetti trovati sul posto, come roulotte, tavoli, sedie e amache. Due persone sono state denunciate per i danni arrecati all’ambiente e per gestione illecita di rifiuti.

Interventi dei carabinieri tutela forestale al fiume neto

Il nucleo del comando carabinieri tutela forestale e dei parchi, impegnato nel controllo del territorio crotonese, ha scoperto e bloccato due campi improvvisati proprio alla foce del fiume Neto. Si trattava di spazi occupati senza nessuna autorizzazione e dotati di arredi che indicavano una frequentazione non occasionale. Le forze dell’ordine hanno sequestrato tutto il materiale presente, tra cui roulotte, tavoli, sedie e amache, per interrompere l’attività illegale.

Le due persone che avevano preso in possesso quegli spazi sono state individuate come responsabili in stato di libertà. Sono stati mossi contro di loro accertamenti per deturpamento di bellezze naturali e per aver gestito rifiuti senza le necessarie autorizzazioni previste dalla legge. L’intervento si inserisce nel quadro delle azioni mirate a fermare comportamenti che danneggiano l’ambiente e le aree protette.

Il valore ambientale della foce del fiume neto

La foce del fiume Neto è un punto chiave per l’ecosistema calabrese, riconosciuto per la sua importanza naturalistica. Questo tratto di costa è un habitat di rilievo per molte specie di uccelli migratori. In particolare, è noto per ospitare il gruccione , un uccello che usa la foce sia per nidificare sia come luogo di sosta durante le migrazioni. L’area funge quindi da rifugio prezioso per la fauna locale e per l’intero ciclo vitale di diverse specie.

L’occupazione abusiva di queste superfici, oltre a violare normative di tutela degli habitat e delle specie protette, compromette l’equilibrio di quest’area sensibile. L’intensa frequentazione e la presenza di attrezzature da campeggio possono alterare i luoghi, disturbando gli animali e inquinando il territorio. Gli agenti hanno sottolineato che la salvaguardia di questo tipo di ambienti è fondamentale per mantenere le funzioni ecologiche e preservare la biodiversità.

Implicazioni legali per le attività abusive

Le due persone denunciate hanno affrontato accuse legate a due differenti reati ambientali, secondo quanto previsto dalla legislazione italiana. Il deturpamento di bellezze naturali si configura in caso di danneggiamenti a luoghi di interesse paesaggistico o naturalistico protetti dalla legge. La gestione non autorizzata di rifiuti implica il trattamento di materiali di scarto senza i permessi e le procedure necessarie, con rischi concreti di contaminazioni.

La denuncia in stato di libertà indica che le indagini proseguiranno senza arresti immediati, ma con l’obiettivo di accertare nel dettaglio la portata delle violazioni e le responsabilità individuali. Azioni di questo tipo puntano a scoraggiare simili comportamenti e a tutelare le aree verdi, soprattutto quelle di grande valore ambientale come la foce del Neto.

Impegno delle forze dell’ordine e monitoraggio territoriale

L’operazione si colloca nel contesto più ampio della protezione dei parchi e dell’ambiente, applicando norme che preservano specie e habitat, e contrastando chi ne compromette l’integrità per fini impropri. Gli interventi delle forze dell’ordine continueranno sul territorio per monitorare e mantenere sotto controllo gli spazi naturali di rilievo nella regione.

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