La questione della linea ferroviaria Roma-Pescara torna al centro del dibattito politico e istituzionale. Nel corso dell’audizione in commissione infrastrutture al Senato, il senatore del Pd Michele Fina ha rivolto domande precise all’amministratore delegato di Rfi sull’attuale stato dei finanziamenti per questo collegamento strategico. L’opera ferroviaria, fondamentale per mettere in comunicazione velocemente le aree interne dell’Abruzzo con la capitale, vede da tempo un’incertezza che pesa sulle prospettive economiche e sociali dei territori coinvolti.
Audizione in commissione infrastrutture: le richieste del senatore fina
Durante l’incontro con Aldo Isi, amministratore delegato di Rfi, il senatore Michele Fina ha insistito nel chiedere informazioni puntuali sui fondi sottratti alla tratta ferroviaria Roma-Pescara dal governo guidato da Giorgia Meloni. In particolare, ha chiesto se i circa 600 milioni di euro tagliati nel 2023 sarebbero stati ripristinati e in quali tempi. Al momento non ha ricevuto risposte chiare, ma soltanto un generico accenno a un interesse per l’opera da parte di Rfi.
Un’infrastruttura di alto valore strategico
Questa linea ferroviaria rappresenta una infrastruttura di alto valore strategico su cui il senatore ha concentrato i suoi sforzi parlamentari negli ultimi anni. Il tracciato collegherebbe infatti l’entroterra abruzzese con Roma in modo rapido, cambiando la prospettiva di sviluppo dei territori attraversati. Nonostante gli appelli, la situazione finanziaria del progetto resta incerta e il governo non sembra aver messo al centro delle priorità il completamento dell’opera.
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Il taglio dei fondi del 2023 e le promesse non mantenute del governo
Alla fine del 2023 il governo Meloni ha ridotto di circa 600 milioni i fondi pubblici destinati alla tratta ferroviaria Avezzano-Roma, una parte importante dell’intero collegamento Roma-Pescara. Tale decisione non è stata accompagnata da un effettivo piano di recupero finanziario, malgrado le promesse di reintegro nel corso degli anni successivi. A metà del 2025, la metà del mandato dell’esecutivo è trascorsa senza vedere un segnale concreto sulla ripresa di questi investimenti.
Una perdita grave per l’abruzzo
Questa situazione alimenta la delusione di rappresentanti locali e parlamentari che considerano il taglio una perdita grave per la regione Abruzzo. L’opera non è solo un semplice progetto di trasporto, ma un’opportunità concreta per superare l’isolamento delle aree interne, favorire gli scambi economici e migliorare le condizioni di vita delle comunità. La mancata attenzione al progetto rischia di bloccare lo sviluppo di questi territori per anni.
Reazioni politiche e sociali all’incertezza sulla tratta roma-pescara
Le dichiarazioni di Michele Fina non restano isolate. Esponenti politici abruzzesi e rappresentanti del mondo produttivo locale hanno reagito con preoccupazione al mancato chiarimento da parte della società ferroviaria e dell’esecutivo. Si ribadisce la necessità di mantenere alta la pressione, mobilitando sindaci e comunità locali per difendere un’opera di collegamento ritenuta fondamentale.
Timori per il futuro del progetto
Nel corso dell’audizione, la scarsa chiarezza da parte di Aldo Isi ha alimentato il timore che il progetto venga ulteriormente rimandato senza decisioni concrete. Si teme un danno irrecuperabile per l’economia regionale, soprattutto in un contesto segnato dalla necessità di infrastrutture che colleghino meglio le aree interne all’area urbana della capitale.
Le forze politiche di opposizione hanno ribadito l’urgenza di un impegno reale sul fronte infrastrutturale, condannando l’assenza di programmi chiari e di risorse certe da parte del governo. Contestualmente si organizzano iniziative per coinvolgere il territorio, attraverso incontri tra amministratori locali, categoria imprenditoriali e associazioni civiche, per mantenere viva l’attenzione sull’opera ferroviaria Roma-Pescara.
Il valore economico e sociale della ferrovia per l’abruzzo e roma
Il collegamento diretto tra Roma e Pescara via Avezzano è stato più volte definito fondamentale per superare l’isolamento dei comuni dell’Abruzzo interno. Grazie a una linea veloce, pendolari, lavoratori e studenti potrebbero raggiungere la capitale in tempi ridotti. Questo si tradurrebbe in un rilancio economico e sociale per l’intera regione.
Sviluppo sostenibile e integrazione territoriale
La ferrovia rappresenta una soluzione concreta per favorire lo sviluppo sostenibile, stimolare investimenti e integrare meglio i territori meno raggiunti dai normali flussi commerciali e turistici. La carenza di infrastrutture adeguate è uno dei principali fattori che limitano lo sviluppo di queste zone, e la mancata realizzazione dell’opera rischia di confermare questa situazione.
La pressione politica sul governo e sulle società coinvolte rimane quindi alta. Si attende che le istituzioni nazionali facciano chiarezza sui fondi e diano un calendario preciso per la realizzazione dell’opera. Il futuro di questa linea ferroviaria è ormai una questione aperta su cui si concentra l’attenzione dei rappresentanti locali e dei cittadini.