Molte famiglie italiane stanno già pensando a come organizzare le vacanze estive dopo l’anno scolastico. Tra le alternative ai viaggi tradizionali emerge con interesse lo scambio casa, una formula che vanta una tradizione decennale ma che solo ora trova maggior spazio anche in Italia. Questo tipo di viaggio punta su risparmio, fiducia e esperienze genuine, ma non manca chi resta scettico. Un’indagine recente, promossa da HomeExchange e Metrica Ricerche, ha cercato di capire quanto gli italiani siano disposti a cambiare abitudini e a rivolgersi a modalità di viaggio più economiche e diverse dal solito soggiorno in hotel. Ecco cosa è emerso.
Vacanze: quanti italiani riescono a concedersi una pausa e quali sono gli ostacoli economici
Una quota importante di italiani, circa il 40%, riesce a concedersi almeno una vacanza l’anno, con punte del 45% tra i 35 e i 44 anni. Più del 10% parte addirittura più di tre volte durante l’anno. Chi viaggia di più si concentra al Nord e tra gli over 65. Ciò che preoccupa è il 7% che non parte mai per vacanza. La ragione principale è il costo: il 63% di chi non viaggia o lo fa raramente cita la spesa come barriera. Questa difficoltà cresce parecchio tra i più giovani e gli anziani sopra i 65 anni . Altri limiti riguardano il lavoro, che impedisce di allontanarsi per il 14% degli intervistati, e la complessità nel programmare le vacanze, problema che colpisce soprattutto la fascia 55-64 anni, dove quasi uno su cinque si sente bloccato da questo aspetto.
Le nuove formule di viaggio: quanta voglia c’è di sperimentare soluzioni diverse
Libri e racconti di viaggio a parte, la scelta delle mete e del modo di soggiornare resta spesso legata a formule consolidate. Il noleggio di case vacanze risulta il metodo più diffuso e conosciuto con oltre il 70% di familiarità. Seguono campeggio e glamping, che mescolano natura e comfort, seguiti dallo scambio casa, ancora più di nicchia ma in crescita, riconosciuto da un terzo degli intervistati, soprattutto tra i 45 e i 54 anni. L’attitudine al cambiamento è variabile: appena l’8,5% si dichiara pronto ad adottare forme alternative come l’home-swapping, ma un ulteriore 41% è abbastanza disponibile a provare queste soluzioni. I più giovani, dai 25 ai 34 anni, si mostrano più ricettivi, con una disponibilità al 55%. Incide il passaparola: il 41% si lascia influenzare dalle esperienze di amici e parenti, riconoscendo l’importanza dei consigli diretti nel valutare un cambiamento.
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L’alloggio al centro della scelta: quanto conta per gli italiani e chi apre allo scambio casa
L’alloggio riveste un ruolo rilevante quando si tratta di decidere dove passare le vacanze. Più della metà, il 57%, lo prende in considerazione in modo significativo, mentre un 30% lo giudica davvero importante. Non a caso, sulla disponibilità a scambiare la casa con un’altra famiglia si evidenziano differenze generazionali. Solo il 4% si mostra sicuramente disponibile allo scambio, ma un altro 17% avrebbe interesse a farlo a certe condizioni. Tra i più disponibili troviamo i 45-54enni, con un’apertura al 26%, leggermente superiore alla media, segnando un gruppo abbastanza pronto a mettere alla prova modi meno convenzionali di viaggiare.
Le paure e le speranze degli italiani davanti allo scambio casa
I dubbi sulle conseguenze dello scambio casa sono presenti in molti. Chi non si convince cita soprattutto i rischi di danneggiare la propria abitazione: questa ragione arriva al 55% delle risposte. Seguono timori legati alla privacy e alla sicurezza dei beni personali, indicati dal 47% degli intervistati, e in seguito preoccupazioni su pulizia e buona manutenzione degli spazi ospitati. D’altro canto, c’è chi guarda al risparmio economico: il 42% potrebbe considerare questa formula se rappresentasse un risparmio netto. Un terzo degli italiani, il 35%, si sentirebbe più tranquillo con garanzie ben definite da parte delle piattaforme che mediando lo scambio. Motivazioni più legate all’esperienza emergono in una quota ridotta ma significativa: un quinto degli intervistati mette al primo posto la possibilità di vivere come un residente e il 19% è attratto dalla conoscenza diretta di nuove persone.
Homeexchange: una piattaforma e numeri che spiegano la crescita dello scambio casa
HomeExchange, piattaforma attiva dal 1998, ha raccolto un gruppo di oltre 220.000 utenti sparsi in tutto il mondo interessati allo scambio casa. Nonostante la diffidenza del passato, i dati dimostrano un 99,7% di scambi conclusi senza incidenti, una risposta concreta alle preoccupazioni di chi teme problemi nella propria abitazione. Per ridurre altri timori, la piattaforma incentiva dialoghi preventivi tra ospiti e proprietari, così da eliminare l’immagine dell’estraneo sconosciuto. In un momento in cui viaggiare risulta sempre più costoso, lo scambio casa si inserisce tra le opportunità capaci di offrire soggiorni più accessibili, autentici e rispettosi del territorio, trovando spazio crescente tra chi desidera provare qualcosa di diverso dal turismo tradizionale.
“Lo scambio casa rappresenta una scelta che unisce risparmio e autenticità, due elementi sempre più apprezzati dagli italiani,” ha commentato un portavoce di HomeExchange.