Sei campus in giro per il mondo premiati come i più belli per architettura, cultura e design

Sei campus in giro per il mondo premiati come i più belli per architettura, cultura e design

sei campus universitari nel mondo che uniscono innovazione architettonica, sostenibilità e tradizione per creare spazi funzionali, creativi e inclusivi, premiati dal prix versailles per il loro design distintivo.
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L'articolo esplora sei campus universitari internazionali che uniscono innovazione architettonica, sostenibilità e valorizzazione culturale, creando spazi funzionali e stimolanti per studenti e comunità accademiche. - Gaeta.it

Nell’ultimo decennio i campus universitari hanno acquisito un ruolo che va ben oltre la semplice funzione didattica. Oggi si progettano spazi capaci di ispirare, accogliere, stimolare la creatività e favorire incontri tra persone e idee. Premi come il Prix Versailles mettono in luce quegli ambienti che rappresentano al meglio questa visione, con architetture e design che coniugano innovazione, memoria e sostenibilità. Nei prossimi paragrafi scopriamo sei campus, sparsi in diversi continenti e selezionati per la loro qualità architettonica e culturale.

James cook university a Townsville, un rifugio di design funzionale e clima tropicale

Il campus della james cook university a townsville, in australia, si distingue per un progetto architettonico che rispetta clima e ambiente locale. L’edificio engineering and innovation place copre un’area di circa 10.000 metri quadrati, dimezzata rispetto ai tradizionali spazi, ma con ambienti organizzati per un utilizzo multifunzionale e flessibile. Lo studio kirk studio ha creato una struttura sotto un grande tetto-parasole, che diventa simbolo e filtro: protegge dal sole e dalla pioggia, invita alla trasparenza grazie alle ampie vetrate e connette visivamente gli spazi interni con l’esterno.

La costruzione affronta la sfida delle tempeste tropicali tipiche di quella zona, risultando resistente ma allo stesso tempo leggera e aperta. La filosofia “less is more” si traduce in un design minimalista, con materiali scelti per durare e un occhio particolare all’efficienza energetica. Non solo un luogo per studiare, ma un ambiente capace di stimolare una comunità: lo spazio invita a incontrarsi, condividere e creare. Questo approccio all’architettura climatica e all’uso ottimizzato degli spazi ha portato a questo riconoscimento internazionale.

Shanghai jiao tong university, un equilibrio tra tradizione e luce nel cuore della cina

La nuova hall della school of design nella shanghai jiao tong university è un esempio di come architettura e storia possano dialogare in modo sorprendente. Progettata dallo studio ruan xing, l’entrata del campus si apre con un grande atrio che combina gli elementi strutturali di design, paesaggio e simboli culturali legati alla dinastia song. La struttura lignea ricorda i ponti arcobaleno tipici di quel periodo storico, regalando un contatto diretto con la tradizione cinese.

Un’atmosfera calda e accogliente

La navata centrale è coperta da un tetto in vetro che filtra la luce in modo delicato, quasi creando l’effetto di una cattedrale moderna. I rivestimenti in terracotta, scelti per valore estetico e funzionale, contribuiscono a un’atmosfera calda e accogliente. L’intero edificio diventa uno spazio dedicato alla creatività, dove studenti e docenti possono lavorare in un ambiente che ispira e che parla di identità, di passato e futuro. La proposta si allinea con la volontà di fare del campus un centro di eccellenza per le arti e il design in asia.

Niels bohr bygningen, il cuore pulsante della ricerca multidisciplinare a copenaghen

A copenaghen il niels bohr bygningen, intitolato al celebre fisico danese, traduce in architettura la visione di collaborazione tra discipline diverse di ricerca e accademia. Il progetto firmato da vilhelm lauritzen architects e cco architects comprende due volumi collegati da una passerella sospesa, che annulla le barriere tra le attività di studio e lavoro scientifico. Al centro si trova un ampio atrio denominato troposfera, caratterizzato da una pianta a forma di infinito.

Intorno a questa area sono disposte nove torri, ognuna con colori e materiali differenti, che ospitano laboratori, aule e spazi comuni. La doppia facciata degli edifici facilita l’ingresso di luce naturale e ottimizza la ventilazione, migliorando il comfort senza aumentare i consumi energetici. Il design “fluido” contribuisce a rendere l’edificio un luogo vivo, dove fluiscono le idee e le persone si incontrano in maniera spontanea. In effetti, questa architettura promuove la contaminazione di saperi e processi, in linea con il pensiero di niels bohr sulla scienza aperta e collettiva.

Lci barcelona poblenou, un laboratorio verticale di creatività urbana

Il campus della lci barcelona nel quartiere poblenou si sviluppa su più piani, strutturato come un organismo verticale dedicato al design e alla creatività. Circular studio ha creato uno spazio fluido, dove due grandi hall sono centri da cui partono percorsi e relazioni tra gli studenti. I corridoi perimetrali non sono semplici vie di passaggio, ma gallerie espositive che favoriscono l’organizzazione di laboratori, workshop e incontri informali.

L’architettura sostenibile come punto di riferimento

La facciata alterna superfici piene e vuote, dissolvendo i confini tra interno ed esterno e offrendo vari punti di vista sulla città e sul mare. Materiali come l’alluminio riciclato si combinano con elementi progettati per gestire la luce solare e il calore, regalando un ambiente interno confortevole e funzionale. Lo spazio esterno si completa con una terrazza panoramica che guarda il mediterraneo, un elemento che rafforza il legame tra il campus e il contesto urbano circostante. In questo modo, il campus si propone come un punto di riferimento per l’architettura sostenibile e l’educazione al design a barcellona.

Gradel quadrangles alla university of oxford, tradizione e modernità in armonia

Nel regno unito, oxford rinnova il concetto di quadrangolo universitario con il progetto gradel quadrangles, affidato a david kohn architects. L’intervento recupera l’idea di spazi collegiali, reinterpretandoli con forme curve e proporzioni armoniche. Il complesso include camere per studenti, zone studio e ambienti dedicati alla musica, come una sala da concerto. Una torre alta 21,5 metri segna un nuovo punto di riferimento visivo all’interno del campus.

I materiali usati e la distribuzione degli spazi stabiliscono un dialogo con l’antica area del new college, mantenendo un legame con la storia pur introducendo elementi contemporanei. Qui si vive un modo rinnovato di frequentare la vita universitaria, in spazi pensati per facilitare lo scambio, la concentrazione e la socialità. Il gradel quadrangles rappresenta un esempio chiaro di come l’architettura possa consolidare e rinnovare spazi tradizionali adattandoli alle esigenze di oggi.

Herta mohr nella leiden university, memoria e riuso intelligente nei paesi bassi

In olanda, il campus herta mohr alla leiden university ha visto una trasformazione che rispetta l’architettura strutturalista degli anni ’70 ma la rilegge con un’impostazione moderna. Lo studio de zwarte hond ha demolito solo una parte dell’ex complesso cluster zuid per aprire un atrio luminoso e creare una nuova entrata principale. La scelta di mantenere e riutilizzare materiali originari come doghe di legno, mattoni e pietre costituisce un esempio di economia circolare ed ecosostenibilità.

Gli interni valorizzano questi elementi con pannelli decorativi e finiture che raccontano la storia del luogo. Questo edificio non è solo uno spazio educativo, è un ecosistema che mette insieme passato e futuro, fatto di materiali concreti e di relazioni sociali. La scelta di trasformare strutture esistenti in spazi funzionali e accoglienti, invece di abbattere e ricostruire, rappresenta una strada per le università che vogliono “rispettare l’ambiente e valorizzare la propria identità culturale.”

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