seguire la dieta Mind per anni riduce rischio demenze anche iniziando in età matura, studio su 215mila persone

seguire la dieta Mind per anni riduce rischio demenze anche iniziando in età matura, studio su 215mila persone

La dieta Mind, studiata su 215mila persone da università di Hawaii e Southern California, riduce fino al 25% il rischio di demenza e Alzheimer anche se adottata in età matura.
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La dieta Mind, studiata su oltre 215mila persone, riduce fino al 25% il rischio di demenza anche se adottata in età matura, grazie a un'alimentazione ricca di verdure, frutti di bosco e grassi vegetali, limitando carne rossa e cibi processati. - Gaeta.it

La dieta Mind sta attirando l’attenzione di scienziati e medici per i suoi effetti sulla salute cerebrale. Uno studio durato decenni ha mostrato come questo regime alimentare possa abbassare il rischio di sviluppare demenze, incluso il morbo di Alzheimer, anche se adottato in tarda età. I dati provengono da un’ampia ricerca che ha coinvolto oltre 215mila individui appartenenti a etnie diverse. Ecco cosa emerge dall’analisi approfondita di questo modello nutrizionale.

La dieta mind e il suo impatto sul declino cognitivo

La ricerca sulla dieta Mind è iniziata negli anni ’90 e ha seguito un campione di 215mila persone tra i 45 e i 75 anni, monitorandole per periodi che arrivano fino a diversi decenni. Questo studio ha valutato l’effetto di una dieta specifica sulla probabilità di sviluppare gravi problemi cognitivi, come forme di demenza. Chi ha aderito con costanza alla dieta Mind ha ridotto i rischi di declino mentale dal 9 al 25% rispetto a chi non seguiva questo stile alimentare.

Il valore principale sta nel fatto che la dieta Mind sembra efficace anche se adottata in età matura, quello che comunemente si ritiene un momento poco utile per interventi preventivi. Lo studio, condotto da ricercatori delle università delle Hawaii e di Southern California, fornisce finalmente dati solidi sull’effetto concreto della dieta nel mantenere il cervello in forma negli anni.

Composizione e caratteristiche della dieta mind

La dieta Mind prende spunto da modelli nutrizionali conosciuti come la dieta mediterranea e quella Dash, ma con alcune aggiunte mirate al cervello. Mantiene infatti alimenti integrali, frutta e verdura in grande quantità, olio d’oliva come grasso principale e limita la carne rossa. L’elemento distintivo è il consumo quotidiano di frutti di bosco, in particolare fragole e mirtilli, considerati preziosi per la funzione cognitiva.

Questa alimentazione pone attenzione anche nel limitare il sale, così da tutelare la pressione e la salute cardiaca, come nella dieta Dash. Altre componenti fondamentali sono le verdure a foglia verde, i broccoli e il pesce, insieme alla frutta secca e ai cereali integrali. Al contrario, formaggi, carne rossa e cibi fritti dovrebbero restare marginali o quasi assenti, non più di una volta a settimana.

Risultati e punteggi degli alimenti nella dieta mind

Nel dettaglio, lo studio ha messo a punto un sistema di punteggi per valutare la dieta sulla base delle quantità e frequenze di consumo degli alimenti chiave. Per esempio, chi mangia fragole almeno due volte a settimana ottiene il massimo punteggio; scendendo a una sola volta, il punteggio è dimezzato. Questo sistema aiuta a misurare quanto ogni persona segue la dieta.

I partecipanti che già all’inizio dello studio avevano adottato lo stile Mind mostravano un ridotto rischio di demenza. Ma il vero effetto emerge da chi ha mantenuto questa alimentazione in modo costante per almeno 10 anni, riducendo notevolmente il rischio, fino al 25% in meno rispetto agli altri. Questo dimostra che l’impegno prolungato porta benefici significativi.

Song-Yi Park, professore associato della University of Hawaii at Mānoa e autore principale dello studio, ha evidenziato che “sebbene diete come quella mediterranea abbiano effetti positivi sul cervello, Mind resta l’unica formulata per sostenere in modo mirato la salute mentale, un dettaglio a cui si deve prestare attenzione.”

Significato dello studio e implicazioni per la salute pubblica

Il lavoro pubblicato sottolinea come la prevenzione della perdita cognitiva attraverso l’alimentazione rappresenti un campo importante di ricerca, soprattutto in un’epoca in cui le demenze crescono nel mondo. L’efficacia della dieta Mind, evidenziata da dati raccolti su un pubblico così vasto e variabile, offre indicazioni utili per migliorare la qualità della vita in età avanzata.

Lo studio segnala inoltre che non è necessario iniziare presto per avere risultati: già in una fase di mezza età l’adozione della dieta può abbassare sensibilmente la probabilità di sviluppare disturbi mentali degenerativi. Questo dato può orientare scelte di politica sanitaria e programmi di prevenzione rivolti a fasce di popolazione a rischio, con potenziali effetti sulla riduzione dell’impatto sociale delle demenze.

In definitiva, la ricerca conferma che un’alimentazione attenta, ricca di verdure, frutta, grassi vegetali e frutti di bosco, distaccandosi da carni rosse e cibi processati, rappresenta una risorsa concreta per contrastare il declino cognitivo e proteggere il cervello nel lungo periodo.

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