La dodicesima edizione di scuola sicura veneto è partita a montebelluna, coinvolgendo gli studenti dell’istituto superiore einaudi scarpa. Il progetto, promosso dall’assessorato regionale alla protezione civile, si propone di insegnare ai ragazzi comportamenti corretti per riconoscere rischi e prevenire situazioni di pericolo. In campo, squadre di soccorso, vigili del fuoco e volontari hanno guidato esercitazioni pratiche e momenti didattici, puntando anche a far conoscere il sistema locale di protezione civile.
L’avvio dell’edizione 2025 e l’impegno per la formazione dei giovani
L’appuntamento di montebelluna ha segnato l’inizio ufficiale del programma 2025 di scuola sicura veneto, che da più di un decennio coinvolge studenti delle scuole superiori. Quest’anno l’attenzione si è focalizzata in particolare sull’istituto einaudi scarpa, dove ragazzi hanno potuto sperimentare sul campo le procedure da seguire in caso di emergenze come incendi o terremoti. L’assessore regionale alla protezione civile, gianpaolo bottacin, ha sottolineato il valore educativo dell’iniziativa che mira a diffondere la cultura della prevenzione e a introdurre i giovani al mondo del volontariato.
Simulazione e formazione sul campo
Durante la mattinata, la simulazione di un’evacuazione si è svolta con la supervisione di tecnici regionali, vigili del fuoco e forze di polizia locali. Gli alunni hanno affrontato diverse fasi: dall’allarme iniziale, al corretto avvio delle procedure, fino all’evacuazione vera e propria e al soccorso dei feriti. Bottacin ha voluto evidenziare come momenti di formazione di questo tipo siano fondamentali per rendere più consapevoli i ragazzi, preparandoli a gestire situazioni d’emergenza reali.
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Il ruolo delle forze intervenute e la dimostrazione pratica delle attrezzature
Oltre al personale regionale, la giornata ha visto la partecipazione attiva di vigili del fuoco, polizia locale e volontari di protezione civile. Queste realtà, impegnate quotidianamente nella gestione delle emergenze, hanno illustrato ai ragazzi le operazioni svolte durante le prove e hanno fornito chiare spiegazioni sul funzionamento dei mezzi d’intervento. Tra i veicoli presentati è stato particolarmente apprezzato l’elicottero del suem 118, che ha rappresentato un’occasione per capire come si svolgono i trasporti d’urgenza e le operazioni di salvataggio in situazioni difficili.
L’importanza della coordinazione
Il confronto diretto con chi opera sul campo ha aiutato gli alunni a comprendere non solo le tecniche di soccorso, ma anche l’importanza della coordinazione tra i vari soggetti coinvolti. La giornata non si è limitata agli aspetti pratici: i ragazzi hanno ricevuto un opuscolo scritto in modo semplice, con le regole da rispettare per la sicurezza e i riferimenti utili per la protezione civile nella loro zona. Questo materiale didattico, consegnato a tutti, mira a mantenere viva l’attenzione sugli insegnamenti ricevuti anche dopo l’evento.
L’educazione alla cultura della prevenzione e lo sviluppo del volontariato
L’obiettivo di scuola sicura veneto non si esaurisce nell’insegnamento di procedure di emergenza. Gianpaolo bottacin ha indicato che il progetto vuole far conoscere il sistema regionale di protezione civile, riconosciuto come uno dei più organizzati d’italia. Conoscere il funzionamento di questo sistema può stimolare negli studenti un interesse verso il volontariato, necessario per mantenere operativi i servizi di soccorso. Quest’anno, come nelle edizioni precedenti, le attività sono state progettate per trasformare momenti formativi in conoscenze durature e pratiche utili.
Il valore della sensibilizzazione nelle scuole
L’assessore ha voluto ricordare che la sensibilizzazione alla prevenzione deve partire dalle scuole. Solo così i cittadini del futuro potranno affrontare imprevisti con maggiore consapevolezza e sicurezza. Progetti come scuola sicura veneto organizzano appuntamenti periodici per aggiornare e coinvolgere sempre nuove generazioni, fortificando il legame tra comunità e protezione civile. A montebelluna il lavoro è iniziato, ora l’impegno si estenderà su tutto il territorio regionale nelle prossime settimane, seguendo lo stesso modello di formazione partecipata e diretta.