Scossa di terremoto di magnitudo 5.9 nel mar Egeo avvertita a Israele e paesi vicini

Scossa di terremoto di magnitudo 5.9 nel mar Egeo avvertita a Israele e paesi vicini

Una scossa di magnitudo 5.9 nel mar Egeo meridionale il 24 febbraio 2025 ha interessato Creta e regioni del Mediterraneo orientale, con effetti avvertiti fino a Israele, Giordania, Libano ed Egitto.
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Il 24 febbraio 2025 una scossa di terremoto di magnitudo 5.9 ha colpito il mar Egeo meridionale, con epicentro vicino a Creta, provocando vibrazioni avvertite fino a Israele, Giordania, Libano ed Egitto. Non sono stati segnalati danni gravi, ma il monitoraggio continua. - Gaeta.it

Una forte scossa di terremoto con magnitudo 5.9 ha colpito il mar Egeo meridionale nelle prime ore del mattino del 24 febbraio 2025. L’evento sismico, localizzato a sud dell’isola greca di Creta, ha avuto ripercussioni avvertite su un’area geografica molto ampia, coinvolgendo diverse nazioni che si affacciano sul bacino orientale del Mediterraneo.

Estensione e intensità delle scosse avvertite

Il terremoto è stato percepito in diverse regioni ben oltre il luogo dell’epicentro. Segnalazioni ufficiali provengono dall’intero territorio di Israele: da Tel Aviv a Gerusalemme, fino a Haifa, i cittadini hanno avvertito distintamente le vibrazioni. D’altronde, le onde sismiche si sono propagate fino a raggiungere paesi confinanti come Giordania, Libano ed Egitto. Le informazioni sono state confermate dalla tv pubblica israeliana Kan, che ha raccolto testimonianze da varie località.

Caratteristiche tecniche del terremoto nel mar Egeo

Il sisma si è verificato alle 1:51 ora locale, corrispondente alle 00:51 in Italia, e ha raggiunto una profondità di circa 84 chilometri secondo le rilevazioni dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e del servizio geologico degli Stati Uniti . L’epicentro è stato localizzato nelle acque a largo dell’isola greca di Caso, situata vicino a Creta. La magnitudo di 5.9 indica un terremoto di intensità medio-forte, capace di generare vibrazioni avvertibili sensibilmente anche a distanze considerevoli, specialmente in zone limitrofe al punto di origine.

Questa posizione geologica rientra in un’area soggetta a frequenti movimenti tettonici, data la complessità della placca africana e di quella eurasiatica che si incontrano nel Mediterraneo orientale. Le caratteristiche del sisma, in particolare la sua profondità, influenzano l’estensione delle scosse superficiali.

Controlli e monitoraggio in tempo reale dopo il sisma

Le autorità locali e internazionali stanno mantenendo un’attenta sorveglianza per valutare eventuali conseguenze. I monitoraggi geologici si sono intensificati subito dopo l’evento per identificare eventuali scosse di assestamento o ripercussioni più lievi. La profondità del terremoto e l’assenza, fino ad ora, di notizie su danni lascia ipotizzare che l’energia sia stata in parte assorbita senza causare effetti catastrofici.

Sistemi di allertamento e reti sismiche, dai centri di monitoraggio greci, italiani e americani, continuano a trasmettere dati indispensabili per la valutazione delle condizioni di sicurezza nella regione. Gli enti preposti invitano la popolazione a mantenere la calma e a seguire le indicazioni ufficiali, predisponendo controlli agli edifici critici e verifiche su eventuali danni strutturali.

La vicinanza di aree densamente popolate e il ricordo di eventi sismici passati accentuano l’attenzione sulle possibili conseguenze materiali e umane di simili scosse nel mar Egeo, uno dei settori più attivi sul piano sismico dell’area mediterranea.

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