All’interno del pronto soccorso dell’ospedale Lastaria di Lucera, i carabinieri hanno individuato un giro di spaccio di sostanze stupefacenti che ha portato all’arresto di sei persone e alla denuncia di altre quattro. L’attività illecita, coordinata dalla procura di Foggia, descrive un traffico consumato in un ambiente ospedaliero, con ruoli precisi e accessi a zone riservate del nosocomio.
L’indagine e il contesto operativo
L’inchiesta è partita da sospetti emersi nel nosocomio della cittadina pugliese. I carabinieri hanno seguito tracce e movimenti, riuscendo a risalire a un gruppo organizzato che operava con regolarità dentro il pronto soccorso. Chi indagava ha presto notato un soggetto chiave: un autista soccorritore del 118, dipendente dell’ospedale, che in pochi mesi ha trasformato la sua area di lavoro in un punto di spaccio.
Ruolo dell’autista soccorritore
Il ruolo dell’autista era quello di garantire l’accesso alle aree riservate, spesso off limits per i normali visitatori e pazienti, consentendo così scambi e trattative lontano da occhi indiscreti. Questo ha complicato non poco l’attività di controllo, perché il personale coinvolto lavorava all’interno di un ambiente ospedaliero dedito alla cura, non certo al commercio di droga.
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Modalità di spaccio e organizzazione interna
Dal materiale raccolto emerge che l’attività illecita non si limitava a episodi sporadici ma aveva una frequenza elevata: gli investigatori hanno documentato oltre 80 casi di scambio e possesso di droga, con prevalenza di cocaina. Questi episodi avvenivano nella postazione di pronto soccorso, dove il gruppo criminale si dava appuntamento e trattava i dettagli sull’approvvigionamento delle sostanze.
Non si trattava solo di cessioni improvvisate: le comunicazioni intercettate mostrano una struttura ben organizzata dove si decideva anche come dividere i proventi dello spaccio. Altri soggetti, non ancora arrestati, avevano accesso controllato all’ospedale e collaboravano con l’autista per mantenere operativo il mercato illecito.
Impatto e risvolti giudiziari
L’indagine, guidata dalla procura di Foggia, ha messo in luce una realtà preoccupante, dove la droga entra e circola in un luogo pensato per la cura e il soccorso dei cittadini. La scoperta di questo traffico all’interno dell’ospedale ha innescato una serie di misure per limitare gli accessi non autorizzati e per controllare meglio il personale in servizio.
Al momento, sei persone sono state arrestate con l’accusa di spaccio, mentre altre quattro risultano denunciate a piede libero, in attesa che la magistratura definisca i prossimi passi. L’operazione ha richiesto un lavoro complesso e attento, dato il contesto delicato in cui si svolgeva l’attività illegale, ma ha riportato un primo segnale di tutela per la struttura ospedaliera e gli utenti.
Il caso a Lucera resta sotto osservazione, mentre le autorità locali valutano possibili interventi per evitare il ripetersi di episodi simili in ambienti sanitari della regione. “Una situazione che mette in pericolo la sicurezza e la salute di tutti”, hanno commentato fonti investigative.