Scoperto libretto originale della Forza del Destino: un tesoro ritrovato alla Scala

Scoperto libretto originale della Forza del Destino: un tesoro ritrovato alla Scala

Scoperto al Museo della Scala di Milano il libretto originale de “La Forza del Destino” di Verdi, un’importante testimonianza storica che illumina il processo creativo del compositore.
Scoperto Libretto Originale De Scoperto Libretto Originale De
Scoperto libretto originale della Forza del Destino: un tesoro ritrovato alla Scala - Gaeta.it

Un’importante scoperta è avvenuta al Museo della Scala di Milano: il libretto originale della prima versione de “La Forza del Destino“, opera scritta da Francesco Maria Piave e corretta a mano da Giuseppe Verdi. Questo pezzo prezioso della storia musicale è stato portato alla luce da Laura Nicora, esperta di documenti antichi, che ha valutato il manoscritto proveniente da un privato. L’evento ha suscitato l’interesse della comunità culturale e degli appassionati di opera, in quanto rappresenta un patrimonio inestimabile legato a uno dei capolavori del grande compositore italiano.

La scoperta del libretto

Laura Nicora, studiosa di manoscritti, ha avuto un incontro fortuito con il libretto originale mentre ispezionava un documento riportato da un collezionista privato. Durante la valutazione, ha riconosciuto l’importanza del materiale, che sembrava altrimenti destinato a scomparire. “Ho capito che questo era il libretto e che non era opportuno farlo scappare all’estero,” ha dichiarato Nicora. Dopo aver realizzato il valore storico dell’opera, ha contattato Carlo Hruby, imprenditore e fondatore dell’Associazione Culturale Musica con le Ali, che si è proposto di acquisire il documento e donarlo al comune di Varallo Sesia, la sua città natale.

L’incontro tra Hruby e Nicora ha dato vita a una serie di eventi che hanno coinvolto diverse istituzioni culturali, inclusa la Fenice di Venezia. Questo passaggio è stato cruciale per garantire che il libretto venisse conservato e restaurato adeguatamente. Hruby ha contattato Fortunato Ortombina, attuale sovrintendente del teatrale milanese, il quale ha immediatamente preso in carico la situazione. Il suo intervento ha permesso di coinvolgere la soprintendenza archivistica e bibliografica di Piemonte e Lombardia per assicurare la corretta conservazione e digitalizzazione del manoscritto.

La digitalizzazione e il valore del manoscritto

La digitalizzazione del manoscritto ha visto il coinvolgimento dell’Archivio storico artistico del Teatro alla Scala, che, in brevissimo tempo, è riuscito a far realizzare una scansione all’avanguardia degli 85 fogli scritti nell’estate del 1861. Questi fogli, redatti fra Sant’Agata e Milano, potrebbero essere stati scritti proprio negli uffici della Scala prima del debutto dell’opera a San Pietroburgo nel 1862. La scansione, effettuata presso i laboratori dell’Università Cattolica, ha utilizzato lo scanner planetario Metis Gamma per produrre immagini ad alta risoluzione, garantendo così una riproduzione fedele del manoscritto originale.

Grazie a questa preziosa digitalizzazione, il pubblico potrà esplorare alcuni importanti dettagli del libretto, che sarà visibile al Museo della Scala fino al 2 gennaio. Durante questo periodo, si svolgeranno rappresentazioni dell’opera, dirette dal famoso maestro Riccardo Chailly. I risultati delle prime analisi saranno disponibili nel programma di sala, dando l’opportunità agli spettatori di conoscere meglio la storia e la complessità di questo lavoro di Verdi.

L’importanza culturale del ritrovamento

Il libretto della Forza del Destino rappresenta non solo un testo d’opera ma anche un documento storico che illumina il processo creativo di Giuseppe Verdi. Raffaele Mellace, docente di musicologia all’Università di Genova e consulente del Teatro alla Scala, ha spiegato che questo manoscritto rivela la difficoltà e il rigore con cui Verdi lavorava ai suoi libretti. Il frontespizio del documento riporta una scritta che sottolinea quanto fosse faticoso il lavoro, mostrando il dietro le quinte del processo compositivo. La tendenza a semplificare e velocizzare i testi emerge nelle tre versioni diverse del primo atto, un aspetto particolarmente interessante per gli studiosi e gli appassionati di musica.

Questo ritrovamento non è solo un evento di grande valore per il Museo della Scala, ma gioca anche un ruolo significativo nella condivisione della cultura musicale italiana con le nuove generazioni. Il libretto rimanda a una tradizione operistica ricca e variegata, e la sua esposizione offre l’opportunità di approfondire e apprezzare il genio di Verdi. Dalla digitalizzazione alla presentazione al pubblico, ogni fase di questo processo evidenzia l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio culturale italiano.

Change privacy settings
×