Scoperti oltre 50 grammi di hashish nascosti nel carcere di napoli poggioreale grazie al cane antidroga

Scoperti oltre 50 grammi di hashish nascosti nel carcere di napoli poggioreale grazie al cane antidroga

Nel carcere di Napoli Poggioreale, la polizia penitenziaria e il cane antidroga A-Iron del distaccamento di Avellino hanno sequestrato hashish nonostante sovraffollamento e carenza di personale.
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Nel carcere di Napoli Poggioreale, grazie al fiuto del cane antidroga A-Iron del distaccamento di Avellino, sono stati sequestrati oltre 50 grammi di hashish, evidenziando l'importanza dei gruppi cinofili nella lotta al traffico di droga nonostante le difficoltà legate a sovraffollamento e carenza di personale. - Gaeta.it

Nel carcere di Napoli Poggioreale, durante un controllo nel reparto Avellino, la polizia penitenziaria ha trovato oltre 50 grammi di hashish nascosti nel profilato di una porta. L’operazione si è svolta il giorno precedente grazie all’intervento di A-Iron, un pastore tedesco specializzato nel fiuto antidroga appartenente al distaccamento di Avellino. Questo ritrovamento conferma l’attenzione costante degli agenti nel contrastare l’introduzione di sostanze illecite nelle strutture carcerarie.

Il ruolo di a-iron e l’importanza del gruppo cinofili nel distaccamento di avellino

Il cane antidroga A-Iron ha rilevato la presenza della sostanza stupefacente, confermando ancora una volta il valore del lavoro svolto dai cinofili nelle operazioni di sicurezza. È la polizia penitenziaria a segnalare come questo pastore tedesco sia diventato un vero problema per chi cerca di introdurre droga dietro le sbarre. I gruppi cinofili svolgono infatti un compito cruciale nelle perlustrazioni e nei controlli quotidiani delle carceri, sfruttando l’olfatto dei cani per scovare anche piccoli quantitativi di sostanze vietate nascoste in modi ingegnosi.

Impegno del distaccamento di avellino

Il distaccamento di Avellino, in particolare, contribuisce con professionalità e costanza alle attività di prevenzione sull’intero territorio regionale, sostenendo le strutture penitenziarie più affollate o critiche. Il ritrovamento di ieri, frutto del fiuto di A-Iron, dimostra quanto l’impiego di animali addestrati sia un tassello fondamentale nelle misure di sicurezza antinarcotici.

La difficile situazione a poggioreale tra sovraffollamento e carenza di organico

Il carcere di Napoli Poggioreale è noto per affrontare problemi strutturali che complicano la gestione quotidiana della sicurezza. Al momento si registrano oltre 150 unità di personale penitenziario mancanti rispetto alla pianta organica prevista. Questa carenza crea difficoltà nella sorveglianza e nella prevenzione di reati interni, in particolare sulle infiltrazioni di sostanze proibite come la droga.

Nonostante questi limiti, la polizia penitenziaria riesce in molti casi a mantenere l’ordine all’interno della struttura, contrastando tentativi di spaccio e irregolarità. La pressione del sovraffollamento rende ogni controllo ancora più delicato: i nuovi ingressi, le visite e le attività comuni rappresentano occasioni per illeciti che le forze di sicurezza cercano di bloccare sul nascere. Il ritrovamento dell’hashish nel reparto Avellino, seppur isolato, fa parte di questa continua attività di contrasto svolta con spirito di sacrificio da parte degli agenti, anche in condizioni difficili.

Criticità nel sistema penitenziario e impatto

Il sovraffollamento, unito alla carenza di organico, complica l’efficacia delle operazioni di controllo quotidiane, rendendo ancora più rilevante l’impiego di risorse specializzate come i gruppi cinofili e i cani antidroga.

Commenti dei sindacalisti su un lavoro di polizia penitenziaria altamente specializzato

I rappresentanti sindacali Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio hanno espresso il loro apprezzamento per il lavoro svolto dal gruppo cinofili e dal personale permanente del carcere Poggioreale. I due hanno evidenziato che la polizia penitenziaria si presenta come un corpo “professionale e altamente specializzato” capace di rispondere con efficacia ai frequenti tentativi di introdurre droga dentro i penitenziari.

Dedizione e senso del dovere

Secondo Moretti e Auricchio, questo risultato mette in luce la dedizione e il senso del dovere di quegli operatori della sicurezza che ogni giorno affrontano problemi organizzativi e logistici evidenti, ma che non rinunciano a garantire la sicurezza degli istituti di pena. La presenza di A-Iron conferma inoltre come le tecniche di controllo, e l’uso di risorse umane e animali ben preparate, rappresentino un valore aggiunto fondamentale nella lotta alla detenzione e al consumo di sostanze illegali in carcere.

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