scoperti oltre 30 sbarchi e 2000 arrivi clandestini in una maxi inchiesta della dda di reggio calabria

scoperti oltre 30 sbarchi e 2000 arrivi clandestini in una maxi inchiesta della dda di reggio calabria

Un’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria smantella una rete internazionale di trafficanti coinvolti in oltre trenta sbarchi tra il 2017 e il 2022, con 25 arresti e sequestri per tre milioni di euro.
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Una lunga indagine ha smantellato una rete internazionale di trafficanti che ha organizzato oltre trenta sbarchi di migranti nel Mediterraneo orientale tra il 2017 e il 2022, portando a 25 arresti e sequestri per milioni di euro grazie alla cooperazione tra autorità italiane ed europee. - Gaeta.it

Un’inchiesta lunga anni ha portato alla luce una rete intricata che ha organizzato decine di sbarchi di migranti lungo la rotta del Mediterraneo orientale tra il 2017 e il 2022. La direzione distrettuale antimafia di reggio calabria, insieme alla polizia, ha ricostruito più di trenta arrivi irregolari e ha individuato oltre sessanta persone coinvolte in una serie di operazioni criminali. Questa maxi operazione si è tradotta in 25 arresti e molti indagati, a dimostrazione della complessità del traffico di esseri umani che interessa il territorio nazionale.

Dettagli e sviluppi dell’operazione medusa

L’indagine medusa è partita da attività di monitoraggio e intercettazioni, con lo scopo di smantellare una rete internazionale dedita al trasporto illegale di migranti. Nel corso delle indagini, coordinate dalla dda di reggio calabria, sono stati raccolti elementi su più di trenta sbarchi. Questi sono avvenuti in un arco di tempo di cinque anni, tra il 2017 e il 2022, lungo le coste della provincia reggina.

Trasporto e condizioni dei migranti

Secondo quanto emerso, circa duemila migranti sono stati trasportati a bordo di imbarcazioni a vela sovraffollate, spesso in condizioni precarie. La rete criminale, composta da almeno quattro gruppi ben organizzati, si occupava di ogni fase del viaggio, dal primo approdo in turchia fino alla costa italiana. L’operazione ha rivelato la capacità della rete di strutturare una vera catena di passaggi, che iniziava nella zona del mar nero per arrivare fino al mediterraneo, sfruttando la vulnerabilità di chi cercava un futuro migliore.

Ruoli e organizzazione degli indagati nella rete di trafficanti

La maxi inchiesta ha fatto emergere una rete internazionale che coinvolge cittadini di georgia, ucraina, turchia e moldavia. Questi criminali hanno calcato tutti i ruoli, dai capi organizzazione agli scafisti incaricati di guidare le imbarcazioni. Gli investigatori hanno potuto risalire alle singole persone grazie alla collaborazione tra diverse agenzie europee e internazionali.

Le quattro associazioni coinvolte si sono dimostrate perfettamente coordinate. Ogni gruppo gestiva una parte fondamentale del traffico: dall’organizzazione dei viaggi alla gestione delle risorse economiche, fino all’assistenza diretta ai migranti durante la traversata. La capacità criminale stava nel mantenere questa struttura separata ma integrata, così da scongiurare interferenze esterne e garantire il flusso continuo di migranti sulle rotte illegali.

Collaborazione investigativa

Gli investigatori hanno sottolineato come la coordinazione tra i gruppi fosse essenziale per assicurare il successo delle operazioni criminali e che la rete fosse molto attenta a non lasciare tracce facilmente rintracciabili.

Impatto economico e sequestri collegati al traffico di migranti

Oltre all’aspetto umano, l’inchiesta ha evidenziato un ingente giro di denaro. Si stima che il traffico abbia generato entrate per circa dieci milioni di euro. La stima è basata sull’analisi di centinaia di transazioni finanziarie internazionali, che hanno delineato un flusso di pagamenti tra vari paesi coinvolti nel sistema.

Il valore sequestrato nel corso dell’operazione supera i tre milioni di euro, comprendendo somme di denaro accumulate dalla rete criminale. Questo sequestro rappresenta un duro colpo per i trafficanti e testimonia la volontà degli inquirenti di agire anche sul piano economico, oltre che penale. L’impegno è stato reso possibile dal lavoro congiunto di europa, Interpol, Europol e la direzione nazionale antimafia, che hanno garantito una cooperazione efficace per risalire ai fondi e bloccare ulteriori movimenti finanziari legati al traffico di migranti.

Azione investigativa congiunta e coordinamento internazionale

Il successo dell’operazione è stato possibile grazie a un intenso scambio di informazioni e alla collaborazione tra più agenzie di contrasto. La direzione nazionale antimafia ha coordinato le attività investigative con eurojust, europol, interpol e il servizio per la cooperazione internazionale di polizia.

Questo coordinamento ha consentito di ricostruire dettagliatamente le fasi del traffico, dalla partenza alla destinazione finale, e di identificare sia gli scafisti che i leader delle bande criminali. Gran parte degli indagati risiede in paesi esteri, e grazie agli strumenti di cooperazione internazionale si sono potuti eseguire arresti e sequestri in diversi territori. Ciò conferma come il contrasto al traffico di esseri umani richieda una rete globale di sicurezza e verifiche tra paesi coinvolti nelle rotte migratorie.

Mappatura delle rotte migratorie

Le indagini hanno offerto una mappatura preziosa sulle rotte usate negli ultimi anni e hanno messo in luce il livello di organizzazione e le cifre economiche che ruotano attorno a questi traffici. La maxi operazione rappresenta uno dei più importanti risultati ottenuti sul fronte del contrasto alla tratta di migranti nel sud italia.

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