Nel torinese, la vicenda di due fratellini di sei e nove anni ha acceso l’attenzione sulle condizioni di isolamento in cui vivevano. Rayan e Noha non erano mai stati iscritti all’anagrafe né frequentavano la scuola. La loro esistenza è venuta alla luce solo dopo un intervento imprevisto dei carabinieri in un casale isolato durante le recenti piogge torrenziali. Adesso entrambi sono sotto la tutela di una struttura dedicata.
La scoperta fortuita in un casale isolato a lauriano po
La scoperta dei bambini è avvenuta per caso nelle settimane scorse, quando i carabinieri si sono mossi verso un casale isolato a Lauriano Po, un piccolo comune della provincia di Torino. Le piogge intense hanno reso necessario controllare l’abitazione, in cui viveva una famiglia poco conosciuta agli abitanti del paese. Nessuno, infatti, sapeva della presenza di Rayan e Noha, due fratellini di sei e nove anni, mai registrati all’anagrafe locale né iscritti nelle scuole del territorio.
Nonostante la cittadinanza italiana, i bambini non avevano documenti di identità. Il fatto ha generato una situazione delicata, perché molte istituzioni non avevano alcun dato su di loro né informazioni sulle condizioni di vita. L’assenza di registrazione ha sollevato anche interrogativi sulle procedure di controllo e sulla tutela dei minori in quella zona.
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Le condizioni di vita dei fratellini e le dichiarazioni del padre
I carabinieri hanno trovato Rayan e Noha in condizioni igieniche precarie. Entrambi non sapevano leggere né scrivere e parlavano poco, quasi muti, segno di isolamento e mancanza di contatti sociali. Secondo alcune fonti, la famiglia viveva in un rustico senza molti confort, in un ambiente molto isolato. Il padre, di nazionalità olandese, residente a Lauriano Po da almeno tre anni, si è difeso dichiarando che i bambini erano arrivati al casale da solo due settimane.
La famiglia ha sostenuto che, malgrado l’isolamento fisico, i fratellini disponevano di diversi giochi e seguivano lezioni online. In realtà, non è stata trovata alcuna traccia di amici o altre presenze sociali nel loro ambiente. Sin dalla nascita, l’interazione dei due con il mondo esterno risultava quasi inesistente. Questi elementi hanno spinto gli inquirenti a tornare ad approfondire la situazione.
L’affidamento dei minori e le prossime fasi
Subito dopo la scoperta, i carabinieri hanno affidato i due bambini ad una comunità protetta. Qui potranno ricevere cure adeguate e un ambiente più sicuro, in attesa di chiarire la loro storia familiare. La comunità rappresenta al momento uno spazio temporaneo dove Rayan e Noha potranno essere valutati da esperti per comprendere meglio i loro bisogni.
Le prossime mosse delle autorità
Il prossimo passo sarà probabilmente la ricollocazione dei minori in una famiglia affidataria o in altro contesto protetto. Le autorità competenti stanno acquisendo maggiori elementi per capire le dinamiche familiari e stabilire quali interventi siano necessari per garantire il benessere dei fratellini. Intanto, la vicenda solleva interrogativi sulla vigilanza e la capacità di intercettare situazioni di isolamento per minori nel nostro paese.