Scoperti 21 lavoratori in nero in un agriturismo di nola durante il primo maggio, denunciato il datore di lavoro

Scoperti 21 lavoratori in nero in un agriturismo di nola durante il primo maggio, denunciato il datore di lavoro

La Guardia di finanza scopre 21 lavoratori in nero in un agriturismo a Nola il primo maggio; nei primi mesi del 2025 individuati 230 lavoratori irregolari nel napoletano, con interventi dell’Ispettorato territoriale del lavoro.
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La Guardia di finanza ha scoperto 21 lavoratori in nero in un agriturismo a Nola, con il datore segnalato per sospensione dell’attività, nell’ambito dei controlli contro il lavoro irregolare nel napoletano. - Gaeta.it

Nel giorno dedicato ai lavoratori, la Guardia di finanza ha scoperto la presenza di 21 persone impiegate senza regolare contratto in un agriturismo a Nola, in provincia di Napoli. L’operazione è avvenuta durante un controllo mirato alla verifica delle condizioni lavorative e al rispetto delle norme fiscali e del lavoro. Il datore di lavoro ha ricevuto una segnalazione per la sospensione dell’attività. I lavoratori venivano pagati esclusivamente in contanti, senza alcuna traccia contributiva.

Il blitz della guardia di finanza nel primo maggio a nola e l’attività dell’ispettorato territoriale

La scoperta è arrivata proprio il primo maggio, giornata simbolo della celebrazione del lavoro, durante un controllo svolto nella provincia di Napoli. La Guardia di finanza ha trovato 21 lavoratori completamente in nero, senza alcun contratto o regolarità contributiva. In conformità con le normative vigenti, la direzione dell’Ispettorato territoriale del lavoro ha ricevuto un’istanza per sospendere l’attività dell’agriturismo oggetto del controllo. Il pagamento in contanti a questi lavoratori ha inoltre evidenziato una chiara evasione ai danni dello Stato e una violazione dei diritti dei dipendenti.

Il ruolo dell’ispettorato territoriale del lavoro

Il ruolo dell’Ispettorato territoriale del lavoro è centrale in questi casi, essendo l’organo preposto a verificare e far rispettare le regole. Quando emergono lavoratori in nero, si procede con misure di blocco dell’attività imprenditoriale qualora l’irregolarità risulti significativa. Questo serve sia a tutelare chi lavora, garantendo accesso a contributi e tutele, sia a ristabilire una competizione equa nel mercato del lavoro.

Numeri e ambiti di intervento della guardia di finanza nel napoletano nei primi mesi del 2025

Nei primi quattro mesi del 2025, i controlli messi a segno dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Napoli hanno portato all’individuazione di 230 lavoratori irregolari o in nero. Quasi un terzo di questi, 77 lavoratori, sono stati trovati nell’area dell’agro nolano, una zona caratterizzata da molte attività commerciali e produttive, tra cui agriturismi e ristoranti.

I lavoratori in nero sono stati individuati principalmente nei settori della ristorazione, del commercio e della manifattura, ambiti dove il lavoro irregolare mostra ancora numeri preoccupanti. Le imprese coinvolte sono state 104, tutte segnalate all’Ispettorato territoriale del lavoro per aver impiegato manodopera senza un contratto regolare. Questi dati mostrano come la Guardia di finanza mantenga alta l’attenzione e l’impegno contro il lavoro sommerso, cercando di arginare fenomeni ancora diffusi in diverse zone della provincia partenopea.

Settori maggiormente colpiti

I settori della ristorazione, commercio e manifattura sono stati quelli con il maggior numero di irregolarità, evidenziando una persistenza del fenomeno in attività molto diffuse nell’area.

Dichiarazioni e strategie del comandante generale di brigata paolo borrelli

Il generale di brigata Paolo Borrelli, a capo del Comando provinciale della Guardia di finanza Napoli, ha sottolineato come queste operazioni siano parte di una strategia continua contro l’evasione fiscale e il lavoro nero nel territorio. Ha spiegato che “il contrasto al sommerso è essenziale non solo per tutelare i redditi dello Stato, ma anche per proteggere chi lavora, assicurando i diritti giuslavoristici e previdenziali altrimenti negati.”

Borrelli ha inoltre evidenziato il legame diretto tra la lotta al lavoro irregolare e la sicurezza nei luoghi di lavoro. “Senza una regolarizzazione, i rischi aumentano, sia per i dipendenti che per gli altri soggetti coinvolti.” L’attività delle Fiamme Gialle è quindi un presidio importante nel mantenere condizioni di lavoro dignitose e nel garantire un ambiente in cui le imprese possano competere in modo leale, senza sfruttare il lavoro sommerso per ottenere vantaggi ingiusti sui concorrenti.

La presenza di 21 lavoratori in nero a Nola, durante il giorno simbolico del primo maggio, conferma la necessità di continuare con attenzione e rigore i controlli sul territorio, affinché vengano eliminate pratiche illegali e salvaguardata la dignità di chi lavora.

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