Scoperte irregolarità lavorative da parte di un medico altoatesino: le indagini della Guardia di finanza

Scoperte irregolarità lavorative da parte di un medico altoatesino: le indagini della Guardia di finanza

Indagini della Guardia di Finanza a Bressanone rivelano un medico che timbrava il badge senza prestare servizio, accumulando 49 ore di assenteismo e causando un danno economico all’Azienda Sanitaria.
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Scoperte irregolarità lavorative da parte di un medico altoatesino: le indagini della Guardia di finanza - Gaeta.it

Un episodio di assenza tra i più significativi è emerso a Bressanone, dove la Guardia di finanza ha avviato indagini approfondite su un medico locale. Le prove raccolte hanno portato alla luce un sistema di presenze fasulle, con il professionista che timbrava il badge per attestare la propria presenza in ospedale, per poi allontanarsi per diverse ore. Un comportamento che ha suscitato l’attenzione della Procura di Bolzano, avviando di fatto controlli puntuali da parte delle autorità competenti.

Le indagini avviate dopo una segnalazione

Tutto è iniziato con una regolare segnalazione da parte dell’Azienda Sanitaria di Bolzano, che durante apposite verifiche sugli orari di lavoro, ha notato delle anomalie significative nel comportamento del medico. A seguito di queste osservazioni, la Guardia di finanza ha ricevuto l’incarico di condurre indagini più mirate. Gli agenti, attraverso un pagamento di tempo lungo e metodico, hanno potuto svolgere appostamenti e pedinamenti. Queste azioni hanno messo in evidenza la verità dietro i sospetti iniziali.

Le indagini hanno rivelato ben 24 episodi di assenteismo ingiustificato, accumulando un totale di 49 ore di lavoro non prestato. I finanzieri hanno così potuto registrare le modalità con cui il medico cercava di giustificare le sue assenze. In momenti diversi, il soggetto dichiarava di essersi allontanato per brevissimi periodi, giustificando tali comportamenti con la scusa di consumare un veloce spuntino. Tuttavia, le prove hanno dimostrato che spesso presentava documenti per rimborsi di pranzi molto più lunghi di quanto dichiarato, con scontrini che confermavano un disguido temporale palese.

Strategie per eludere la sorveglianza

Il medico in questione non si limitava a giustificare le sue assenze con scuse vaghe. Diverse strategie venivano attuate per eludere i controlli. Nei giorni di maggior controllo, normalmente il venerdì pomeriggio, il professionista rientrava dalla pausa pranzo e si appropriava di una uscita secondaria dell’ospedale. In questo modo, si concedeva il lusso di espletare varie incombenze personali o, addirittura, tornare a casa per poi fare ritorno in ospedale a fine giornata lavorativa, non prima di timbrare nuovamente l’uscita.

Questa condotta ha messo in luce una profonda mancanza di rispetto verso i doveri professionali e generato un’ingente spesa da parte dell’Azienda Sanitaria. I documenti fiscali, messi a confronto con gli orari di timbratura, hanno evidenziato ulteriori incongruenze. È emerso che il medico aveva perciò percepito indebitamente circa 3 mila euro in retribuzione oraria che non corrispondevano ad una prestazione lavorativa effettiva.

Le conseguenze legali del comportamento scorretto

In seguito a queste indagini, la Guardia di finanza ha proceduto con la denuncia del medico per falsa attestazione della presenza in servizio e per truffa aggravata nei confronti dell’Azienda Sanitaria. La gravità delle azioni commesse è aggravata dalla somma indebitamente percepita, che rappresenta un forte danno economico per l’ente locale. Trascorrendo ore lontano dal posto di lavoro mentre riceveva la retribuzione per ore non svolte, il professionista ha messo in discussione non solo la sua integrità professionale, ma anche la fiducia dei cittadini nei confronti del sistema sanitario.

Le autorità rimangono vigili e continuano a monitorare la situazione, con l’obiettivo di garantire una trasparente ed etica gestione delle risorse pubbliche e il rispetto delle norme da parte di tutti i professionisti della salute. Questo episodio rappresenta un passo importante nel garantire l’integrità del servizio sanitario, evidenziando l’importanza di un’informazione trasparente.

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