Operatore del 118 aggredito a Palagiano durante un intervento di soccorso ferroviato: arrestato l’aggressore

Operatore del 118 aggredito a Palagiano durante un intervento di soccorso ferroviato: arrestato l’aggressore

Un operatore del 118 di Taranto aggredito a Palagiano durante un intervento, la Fp Cgil chiede misure urgenti di sicurezza con tavoli di crisi e coinvolgimento delle autorità per tutelare il personale sanitario.
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Un operatore del 118 di Taranto è stato violentemente aggredito durante un intervento a Palagiano; la Fp Cgil chiede misure urgenti per garantire la sicurezza degli operatori sanitari sul campo. - Gaeta.it

Un operatore del 118 di Taranto ha subito una violenta aggressione mentre stava prestando soccorso a un uomo coinvolto in una lite familiare a Palagiano. Il episodio, avvenuto nel pomeriggio del 9 maggio 2025, mette nuovamente in luce i rischi cui sono sottoposti gli operatori sanitari sul campo. L’aggressore, un uomo di 32 anni, è stato arrestato dalle forze dell’ordine. Il racconto del soccorritore, reso pubblico dalla Fp Cgil, descrive momenti di grande paura e impotenza.

La reazione della fp cgil e le richieste per la sicurezza sul lavoro

Di fronte a questo episodio, i rappresentanti della Fp Cgil di Taranto non hanno nascosto la preoccupazione per la sicurezza degli operatori sanitari. Mimmo Sardelli, segretario generale della Fp Cgil provinciale, con Alessio D’Alberto, segretario provinciale, hanno ribadito che la situazione non può più essere tollerata. Hanno definito il tema sicurezza “una priorità assoluta” sul posto di lavoro.

Le richieste avanzate puntano all’avvio di un tavolo di crisi aziendale con la Asl di Taranto, per studiare misure concrete di tutela. A questo si aggiunge la richiesta di convocazione di un tavolo prefettizio che coinvolga forze dell’ordine e sindacati, oltre a tutte le autorità competenti. L’obiettivo è trovare soluzioni che prevengano altre aggressioni e garantiscano la protezione di chi opera in prima linea per salvare vite umane.

La Fp Cgil sottolinea che dietro ogni aggressione ci sono non solo rischi fisici, ma anche danni psicologici profondi. Gli operatori del 118, spesso esposti a situazioni di grave tensione e pericolo, hanno bisogno di un supporto reale e di dispositivi di sicurezza efficaci.

La testimonianza dell’operatore del 118 aggredito

L’operatore sanitario ha raccontato quanto accaduto durante l’intervento con una collega, arrivata sul posto per assistere un soggetto coinvolto in una discussione familiare. L’uomo, stranamente, si è rivolto in modo violento proprio contro chi voleva aiutarlo. “Ho detto alla collega di andarsene perchè mi dispiaceva per lei – ha spiegato – Penso che mi avrebbe ucciso se avesse avuto qualcosa in mano o mi avrebbe ammazzato comunque a botte”. L’aggressione è iniziata con una testata al volto e diversi pugni al torace. L’operatore ha cominciato a barcollare, a perdere equilibrio e, dopo essersi allontanato tentando di uscire dal cancello dell’abitazione, è stato inseguito e colpito nuovamente.

Nel racconto, il soccorritore ha ammesso di essere stato sopraffatto dalla furia dell’aggressore e di aver perso le forze fino a cadere a terra. “Non riuscivo a stare in piedi, mi sono buttato a terra e ho pensato: può fare quello che vuole, non ho le forze per reagire. In quei momenti sei solo, sei completamente solo”, ha sottolineato. Ha anche espresso timori legati alle ripercussioni di una eventuale difesa: “Se avessi reagito e lui fosse caduto battendo la testa, cosa sarebbe successo? Sarei stato indagato per eccesso di legittima difesa? Sarei stato sospeso dal lavoro? No, mi dispiace”.

La testimonianza, diffusa con volto oscurato e voce camuffata, è stata pubblicata sul canale youtube della Cgil ionica. È un richiamo chiaro alle condizioni spesso estreme che affrontano gli operatori durante i loro turni.

Il contesto delle aggressioni agli operatori sanitari in italia

Gli episodi di violenza ai danni di personale medico e sanitario non sono rari nel nostro paese. Le aggressioni contro chi soccorre, che si tratti di ambulanze, ospedali o strutture di pronto intervento, si verificano con una frequenza preoccupante. A pesare sono spesso condizioni di stress estremo, fragilità psichiche delle persone soccorse oppure contesti di degrado sociale.

L’episodio di Palagiano si inserisce in questo quadro dove servono interventi urgenti. Le istituzioni hanno il compito di proteggere i lavoratori che ogni giorno affrontano rischi in prima persona. Nel 2024 il ministero della salute ha registrato migliaia di denunce per aggressioni contro personale sanitario. In molte realtà locali, si registra una crescente richiesta di strumenti di tutela, dalle telecamere di sicurezza all’incremento delle pattuglie di polizia nelle zone critiche.

L’arresto del 32enne a Palagiano ha messo fine all’episodio, ma la questione resta aperta. L’operatore del 118 avrà bisogno di tempo per riprendersi dalla violenza subita. Intanto la comunità sanitaria continua a chiedere regole più rigide per evitare che chi soccorre venga colpito ancora da chi dovrebbe ricevere aiuto.

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