Scoperta una fornace etrusca a Coriglia di Castel Viscardo vicino a Orvieto, apre nuove prospettive archeologiche

Scoperta una fornace etrusca a Coriglia di Castel Viscardo vicino a Orvieto, apre nuove prospettive archeologiche

Nel borgo di Coriglia, Castel Viscardo (Umbria), scoperta una fornace etrusca ben conservata che testimonia una produzione artigianale continua dall’età ellenistica al periodo romano, radicando la tradizione locale del cotto.
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A Coriglia, nel comune di Castel Viscardo (Umbria), è stata scoperta una fornace etrusca ben conservata, che testimonia una continuità produttiva dalla fase ellenistica fino al periodo romano, evidenziando l'antica tradizione locale nella lavorazione del cotto. - Gaeta.it

Nel piccolo borgo di Coriglia, comune di Castel Viscardo in Umbria, è affiorata una fornace risalente all’epoca etrusca. Il ritrovamento arriva durante scavi archeologici che stanno esplorando un’area già nota per reperti romani ma che nascondeva tracce più antiche. Questo ritrovamento amplia la storia del territorio segnando una continuità produttiva dalla fase ellenistica fino al periodo romano.

Il ritrovamento della fornace e i dettagli strutturali

La scoperta del forno è avvenuta proprio sotto il piano stradale di accesso all’insediamento antico, nell’area di Coriglia. Gli archeologi hanno scavato con attenzione, riuscendo a mettere in luce una struttura quadrangolare ben conservata. Il piano di cottura, ancora riconoscibile, si distingue per i mattoni e l’argilla di un rosso intenso. Questo colore deriva dall’esposizione prolungata al calore, traccia evidente di un utilizzo frequente e potente del fuoco all’interno della fornace.

Particolarità della struttura

Questa condizione ha permesso agli studiosi di appurare l’effettiva funzione della struttura senza bisogno di ulteriori indizi. La fornace rappresenta un impianto produttivo destinato alla manipolazione dell’argilla, anche se al momento non è stato possibile definire con certezza quale tipo di manufatti venissero realizzati. Non si esclude la produzione di laterizi o ceramiche, materiali indispensabili per l’edilizia e la vita quotidiana dell’epoca etrusca e successiva.

La rilevanza storica dei reperti etruschi a castel viscardo

Prima di questo ritrovamento, le tracce etrusche nella zona di Coriglia risultavano sporadiche e frammentarie. Diverse scoperte avevano fatto emergere insediamenti romani, come una mansio, ma pochi indizi erano arrivati dall’epoca precedente, quella etrusca. Secondo quanto riferito da Silvia Simonetti, archeologa responsabile degli scavi, si può adesso confermare la presenza stabile di un’area produttiva ben organizzata già nel periodo ellenistico.

Approfondimenti sulla funzione del sito

Questo aggiornamento sullo stato delle conoscenze storiche amplia l’immagine del sito, che passa dall’essere un semplice punto di passaggio o rifugio a un centro attivo di lavorazione dei materiali. La presenza di una fornace così strutturata sottolinea la capacità degli abitanti di creare artigianato specializzato, che aveva probabilmente anche rapporti con le vie di comunicazione circostanti.

Le condizioni che hanno permesso il ritrovamento e le sue implicazioni

L’archeologa Simonetti ha raccontato che la fortuna ha giocato un ruolo chiave nel ritrovamento. Nel piano stradale di epoca romana esisteva infatti una lacuna, un’interruzione che ha consentito agli scavi di raggiungere gli strati più antichi senza dover rimuovere completamente la sovrapposizione. Questa condizione ha impedito la distruzione totale delle tracce etrusche che invece spesso restano sepolte e cancellate dagli strati successivi.

Importanza della conservazione

Il fatto che la fornace sia così ben conservata e visibile grazie al terreno circostante permette di ricostruire con maggior precisione le tecniche di cottura e probabilmente le modalità operative dell’epoca. La scoperta aiuterà a comprendere meglio la continuità tra la produzione artigianale etrusca e quella romana, gettando luce su come venivano sfruttate le risorse locali per la creazione di oggetti di uso comune.

L’attualità della tradizione della lavorazione del cotto a castel viscardo

Castel Viscardo mantiene oggi un importante legame con la produzione di materiali in cotto, che rappresenta una delle sue eccellenze locali riconosciute. La scoperta della fornace etrusca dimostra come questo legame affondi radici antiche, forgiando una tradizione che sembra non essersi mai interrotta.

Continuità delle risorse e dell’artigianato

La disponibilità di argilla di qualità, la presenza di acqua e una posizione strategica sono elementi che hanno sempre favorito questa attività artigianale. Queste risorse, identificate dagli antichi abitanti e utilizzate nel forno ritrovato, sono tuttora alla base della lavorazione moderna del cotto nella zona. L’identificazione della fornace più antica suggerisce che l’area di Coriglia sia stato un centro produttivo centrale fin dall’età ellenistica.

Il nuovo rinvenimento apre quindi un capitolo da approfondire attentamente con studi successivi. Si potrà così tracciare un filo diretto tra tecniche antiche e pratiche contemporanee, comprendendo quanto il lavoro sulla terra e sull’argilla abbia segnato la storia locale. Un tassello fondamentale per raccontare la lunga vita di un mestiere radicato in questa parte dell’Umbria.

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