Scoperta astronomica: un buco nero supermassiccio nella galassia 1ES 1927+654 emette getti a velocità sorprendente

Scoperta astronomica: un buco nero supermassiccio nella galassia 1ES 1927+654 emette getti a velocità sorprendente

Scoperta una galassia nella costellazione del Drago con un buco nero supermassiccio che emette getti di materia e raggi X, rivelando nuove dinamiche galattiche e potenziali interazioni con una nana bianca.
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Scoperta astronomica: un buco nero supermassiccio nella galassia 1ES 1927+654 emette getti a velocità sorprendente - Gaeta.it

Una galassia situata nella costellazione del Drago ha suscitato l’interesse degli scienziati nel 2016 a causa di misteriose emissioni luminose. Un nuovo studio ha svelato la presenza di un buco nero supermassiccio che genera getti di materia a quasi un terzo della velocità della luce. La galassia, denominata 1ES 1927+654, si trova a circa 270 milioni di anni luce dalla Terra e ospita un buco nero con una massa stimata di 1,4 milioni di volte quella del Sole. Questa scoperta offre nuove prospettive sulla natura dei buchi neri e sulle dinamiche che avvengono all’interno delle galassie.

Le emissioni di raggi X anomale

I ricercatori hanno osservato un incremento nelle emissioni di raggi X che si sono protratte per diversi mesi, seguite da intensi segnali radio che indicano un’esplosione. Eileen Meyer, dell’Università del Maryland, ha guidato una squadra di ricerca che ha catturato questi segnali radio utilizzando tecnologie avanzate. Attraverso queste osservazioni, gli scienziati hanno identificato getti opposti di gas ionizzato che si estendono per circa mezzo anno luce. Tali getti sembrano essersi formati in concomitanza con l’aumento dell’attività dei raggi X, ma inizialmente erano coperti da strati spessi di gas caldo, rendendo difficile la loro rilevazione da parte dei telescopi. Solo nel corso dell’anno scorso, grazie a stime più accurate e tecnologie migliori, è stato possibile osservare queste emissioni.

Oscillazioni di raggi X e la formazione di getti

Un altro team ha dedicato la propria attenzione a impulsi di raggi X caratterizzati da oscillazioni quasi regolari. Queste rapide fluttuazioni della luminosità variavano di circa il dieci percento ogni pochi minuti. Megan Masterson, dottoranda presso il Massachusetts Institute of Technology , ha suggerito che un oggetto potrebbe orbitare all’interno del disco di accrescimento del buco nero, producendo tali oscillazioni. Le ricerche hanno rivelato che la frequenza di questi brillamenti è passata da un ciclo di 18 minuti a uno più rapido di 7 minuti. Gli scienziati ipotizzano che un corpo orbitante stia spiraleggiando verso il buco nero, stabilizzandosi successivamente su un’orbita regolare dopo aver perso parte della sua massa.

L’ipotesi della nana bianca

Le teorie formulate dai ricercatori indicano la possibilità della presenza di una nana bianca prossima al buco nero. I dati suggeriscono che questo corpo celeste potrebbe avere una massa pari a circa un decimo di quella del Sole, rispetto all’enorme buco nero supermassiccio di 1,4 milioni di masse solari. Un avvicinamento di una nana bianca a un buco nero comporterebbe l’emissione di onde gravitazionali, che catalizzerebbero ulteriormente il movimento dell’oggetto verso il buco nero. La crescente velocità della nana bianca potrebbe contribuire all’aumento della frequenza delle oscillazioni osservate nei raggi X. Nondimeno, sono necessarie ulteriori indagini per confermare questa teoria e approfondire la comprensione dei fenomeni osservati.

A seguito di queste scoperte, la comunità scientifica si prepara a studiare ulteriormente le dinamiche di quest’oggetto celeste unico nel suo genere, con l’obiettivo di ottenere informazioni cruciali sui misteri dell’universo e della formazione delle galassie.

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