scontri tra tifosi della Fermana e Civitanovese sull'A14, 13 daspo emessi ad Ancona

scontri tra tifosi della Fermana e Civitanovese sull’A14, 13 daspo emessi ad Ancona

Scontri violenti tra tifosi di Fermana e Civitanovese dopo la partita a Senigallia, con 13 Daspo emessi dalla questura di Ancona per prevenire ulteriori episodi e garantire l’ordine pubblico.
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Dopo una partita di serie D a Senigallia, scontri violenti tra tifosi di Fermana e Civitanovese nell’area di servizio Conero Ovest hanno portato all’emissione di 13 Daspo da parte della questura di Ancona per garantire l’ordine pubblico. - Gaeta.it

Una serie di episodi violenti ha coinvolto i tifosi delle squadre Fermana e Civitanovese dopo la partita di serie D disputata a Senigallia, lo scorso 9 febbraio 2025. Sono stati emessi diversi Daspo dalla questura di Ancona nei confronti di chi ha partecipato a questi tafferugli avvenuti nell’area di servizio Conero Ovest sull’autostrada A14.

La cronaca degli scontri dopo la partita di Senigallia

Il 9 febbraio, al termine dell’incontro calcistico fra Vigor Senigallia e Fermana, un gruppo di circa 30 tifosi fermani, facendo ritorno verso casa, si è fermato nell’area di servizio Conero Ovest lungo l’A14 direzione sud, nel territorio di Ancona. Poco dopo, è giunto un pullman con una cinquantina di tifosi della Civitanovese che tornavano da Fossombrone.

I sostenitori della Fermana si sono avvicinati al pullman dei civitanovesi armati con aste, bandiere, cinture e altri oggetti, scatenando uno scontro diretto tra i due gruppi di ultrà. Nel frattempo è sopraggiunto un secondo pullman di tifosi fermani, fermo lungo la corsia di immissione all’autostrada, con motore acceso. Un tifoso appartenente al primo gruppo ha incitato gli occupanti a scendere e aggregarsi alla rissa già in corso.

L’intera situazione ha creato turbamento e disordine pubblico nell’area di servizio, con tafferugli protratti per diversi minuti fino all’arrivo della polizia stradale. Gli agenti sono riusciti a separare le fazioni e hanno indotto i tifosi a risalire sui mezzi, costringendoli a lasciare l’area in fretta.

Le indagini della questura di Ancona e i provvedimenti adottati

Le forze dell’ordine della Digos di Ancona hanno avviato un’indagine per risalire agli autori della rissa. Al termine delle attività di identificazione, 13 tifosi della Fermana, con età tra i 20 e i 40 anni, sono stati riconosciuti come partecipanti agli scontri e sono stati denunciati a piede libero per rissa aggravata e lancio di oggetti pericolosi durante manifestazioni sportive. Uno di loro è accusato anche di istigazione a delinquere.

Il questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha quindi emesso 13 Daspo, cioè il divieto di partecipare a eventi sportivi, nei confronti di questi tifosi. Di questi, otto sono destinatari di un Daspo aggravato, in quanto già precedentemente colpiti da misure simili e considerati recidivi. Per questi sono stati disposti obblighi di firma, che complessivamente raggiungono i 39 anni, con l’obbligo di presentarsi 15 minuti prima e dopo le partite. Gli altri cinque Daspo sono stati notificati a fermani non recidivi.

Le implicazioni del provvedimento e la gestione dell’ordine pubblico

Il Daspo è uno strumento previsto per contrastare comportamenti violenti e pericolosi nell’ambito delle manifestazioni sportive. Nel caso di Ancona, il questore Capocasa ha agito in modo deciso per controllare la situazione e prevenire ulteriori episodi di violenza tra tifoserie rivali.

L’area di servizio Conero Ovest, luogo degli scontri, è stata già oggetto di interventi in passato per garantire maggior sicurezza durante le trasferte delle squadre di calcio nelle Marche. La presenza contemporanea di due gruppi di tifosi comunque fortemente armati ha creato una situazione a rischio che la polizia ha evitato degenerasse ulteriormente.

Ricorso a daspo aggravati e controllo delle tifoserie

Il ricorso a Daspo aggravati per recidivi richiama l’attenzione delle autorità sulla persistente criticità di alcune frange ultras, rese note per condotte violente. Questi provvedimenti, insieme all’obbligo di firma, mirano a impedire ai soggetti pericolosi la partecipazione a partite di calcio o eventi simili. Il sistema cerca così di tutelare il pubblico e mantenere ordine durante le giornate sportive.

L’episodio del 9 febbraio si inserisce in un contesto regionale che registra comunque tensioni tra tifoserie, specie in categorie come la serie D. Le forze dell’ordine mantengono alta l’attenzione sulle trasferte e seguono con cura ogni segnale di possibile scontro. Resta fondamentale l’azione combinata delle autorità per difendere la sicurezza di spettatori e cittadini.

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