Scontri a Belgrado dopo la manifestazione degli studenti: tensione al parco pionirski tra manifestanti e polizia

Scontri a Belgrado dopo la manifestazione degli studenti: tensione al parco pionirski tra manifestanti e polizia

A Belgrado decine di migliaia di studenti protestano contro il governo, con scontri violenti al parco Pionirski tra manifestanti antigovernativi, sostenitori della riapertura delle facoltà e la polizia.
Scontri A Belgrado Dopo La Man Scontri A Belgrado Dopo La Man
A Belgrado, grandi proteste studentesche antigovernative sono sfociate in scontri con la polizia, soprattutto intorno al parco Pionirski, punto di confronto tra fazioni opposte e sede di una contro-manifestazione pro-governo. - Gaeta.it

La capitale serba si è trovata al centro di forti tensioni dopo la grande protesta antigovernativa degli studenti. La contestazione, che ha radunato decine di migliaia di persone nel centro di Belgrado, ha preso una piega violenta nel tentativo di raggiungere il parco pionirski, luogo di un’altra manifestazione a sostegno del governo e degli studenti favorevoli alla riapertura delle facoltà. La situazione è degenerata in scontri con la polizia, impegnata a impedire l’accesso al parco. In mezzo a queste tensioni, si registra una differenza significativa tra i dati ufficiali forniti dalla polizia e quelli diffusi da fonti indipendenti sulle presenze in piazza.

La manifestazione antigovernativa e il tentativo di raggiungere il parco pionirski

Il cuore della protesta è stata una grande manifestazione organizzata dagli studenti contro il governo, svoltasi nel centro di Belgrado nel corso della serata. Alla fine del corteo principale, alcuni gruppi di manifestanti hanno tentato di dirigersi verso il parco pionirski, area occupata da mesi da studenti di segno opposto. Questi ultimi, infatti, avevano avviato da marzo un presidio permanente in opposizione al movimento antigovernativo e sostenevano la riapertura delle facoltà universitarie. La convivenza tra le due fazioni ha subito mostrato da subito alcune criticità.

Il parco pionirski come punto focale di confronto

Il parco pionirski si è quindi trasformato in un punto focale di confronto diretto. Qui infatti si teneva una contro-manifestazione organizzata proprio per supportare il governo in carica e gli studenti che rivendicavano il ritorno alle normali attività accademiche. Gli scontri sono scoppiati proprio quando i gruppi antigovernativi hanno cercato di avanzare verso questa zona difesa con fermezza dalle forze dell’ordine.

Scontri e intervento della polizia: il bilancio dei tafferugli

La polizia di Belgrado ha formato ampi cordoni antisommossa per bloccare ogni accesso al parco pionirski da parte dei manifestanti schierati contro il governo. Durante gli scontri, le forze dell’ordine si sono trovate a fronteggiare il lancio di bottiglie, petardi e fumogeni provenienti dai manifestanti. Le cariche della polizia sono state impiegate per disperdere i gruppi e impedire che l’area venisse invasa.

I momenti di tensione sono durati diverse ore, con contatti fisici tra dimostranti e agenti. Le autorità hanno cercato di mantenere il controllo della situazione evitando che la protesta degenerasse in una vera e propria sommossa, pur dovendo affrontare episodi di violenza diffusa.

Non sono emersi finora dettagli precisi su eventuali feriti o arresti, ma lo scenario resta quello di una lunga serata di scontri, scandita dalla determinazione sia delle forze di sicurezza sia dei manifestanti impegnati a far sentire la loro voce.

Dati discordanti sulla partecipazione: polizia e istituti indipendenti a confronto

Nel corso della serata sono stati diffusi dati contrastanti sulla quantità di persone presenti alla protesta antigovernativa. La polizia ha fornito cifre ufficiali che parlano di circa 36 mila manifestanti, valore però nettamente inferiore rispetto a quanto indicato da fonti indipendenti. Un organismo esterno al controllo governativo ha infatti stimato la partecipazione intorno alle 140 mila persone, quasi quattro volte di più.

Questa discrepanza ricorda quanto accaduto a marzo, durante la precedente manifestazione di massa del 15, sempre a Belgrado. Allora le forze dell’ordine avevano contato poco più di 100 mila partecipanti, mentre stime indipendenti ne hanno indicati tra 280 e 300 mila.

Le differenze tra i dati fanno emergere una netta divergenza nelle valutazioni ufficiali e in quelle non governative, alimentando il dibattito sull’effettiva dimensione e il peso delle proteste nella capitale serba.

Il ruolo degli studenti nelle proteste antigovernative e nelle contro-manifestazioni

Gli studenti di Belgrado sono stati protagonisti di un lungo periodo di mobilitazioni che ha diviso profondamente l’opinione pubblica. Da un lato, una parte degli studenti si oppone con forza al governo, manifestando contro scelte politiche e condizioni accademiche considerate insopportabili. Dall’altro lato, un gruppo di studenti occupa il parco pionirski da mesi, sostenendo la necessità di tornare regolarmente a frequentare università e istituti.

Questa divisione riflette anche una frattura politica più ampia all’interno della società serba. Le manifestazioni, che un tempo si svolgevano in modo pacifico, sono ora accompagnate da tensioni crescenti, sfociate in scontri e momenti di violenza.

Il parco pionirski rappresenta così sia uno spazio fisico sia simbolico di questo conflitto. Le diverse istanze degli studenti si trovano ora faccia a faccia, con la polizia chiamata a evitare il peggio in una capitale che appare sul filo del rasoio.

Change privacy settings
×