Scomodo lancia campagna crowdfunding per espandere spazi culturali e sociali in 15 città italiane entro il 2030

Scomodo lancia campagna crowdfunding per espandere spazi culturali e sociali in 15 città italiane entro il 2030

Il progetto Scomodo, nato a Roma nel 2016, lancia una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd per espandere spazi culturali e sociali in Italia, contrastando la solitudine giovanile con nuove sedi in 15 città.
Scomodo Lancia Campagna Crowdf Scomodo Lancia Campagna Crowdf
Scomodo è un progetto culturale e sociale nato a Roma nel 2016, che crea spazi multifunzionali per combattere la solitudine giovanile. Con una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, punta a espandersi in 15 città italiane, unendo cultura, supporto psicologico e rigenerazione urbana. - Gaeta.it

Il progetto culturale e sociale scomodo, nato a roma nel 2016 da un gruppo di adolescenti, ha avviato il 15 maggio 2025 una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma mamacrowd. L’obiettivo è raccogliere fino a un milione di euro per finanziare l’espansione di spazi multifunzionali dedicati alla socialità e alla cultura in tutta italia. In pochi giorni sono già stati superati i 380 mila euro, un segnale di interesse che riflette la richiesta di luoghi di aggregazione e supporto psicologico tra le nuove generazioni.

L’origine e la missione di scomodo contro la solitudine giovanile

Scomodo nasce a roma come risposta diretta alla crisi sociale percepita dalla generazione z. I fondatori, adolescenti all’epoca, hanno voluto costruire un’alternativa concreta all’isolamento diffuso che colpisce una fascia d’età particolarmente fragile. Secondo ricerche citate nel progetto, il 73% dei giovani tra i 15 e i 25 anni si sente solo. Quasi l’87% segnala come la solitudine incida negativamente sul benessere mentale e sulla partecipazione sociale.

Spazi polifunzionali e inclusione sociale

Per rispondere a questa emergenza, scomodo ha sviluppato spazi polifunzionali in quartieri spesso trascurati, come l’esquilino a roma. Qui ha aperto una redazione diventata aule studio, coworking e centri per eventi culturali. Lo spazio ospita anche servizi come sportelli psicologici, studi di registrazione, club e workshop destinati a favorire l’incontro e la condivisione. L’idea è abbattere le barriere sociali restituendo vita e attività a zone urbane che rischiavano l’abbandono.

La missione di scomodo si è consolidata portando in questi luoghi oltre centomila persone all’anno tra roma e milano. Questi numeri raccontano un bisogno reale e diffuso, che il progetto mira a intercettare anche in altre realtà italiane a medio e grande bacino, oltre alle due sedi principali.

L’espansione e il piano quinquennale verso 15 città italiane

Dal 2020 scomodo è presente ufficialmente con una sede a roma. Nel 2023 ha aperto uno spazio temporaneo a milano e, dall’anno prossimo, la presenza lombarda diventerà stabile grazie all’acquisto di un immobile di 1400 metri quadrati lungo il naviglio della martesana. L’acquisto, dal valore di 1,2 milioni di euro, è stato realizzato grazie a un finanziamento di 650 mila euro di banca etica.

Sviluppo di nuovi poli urbani

Il nuovo spazio milanese fungerà da hub per l’attività della città, con funzioni simili a quella romana. Con la campagna di crowdfunding avviata su mamacrowd, si punta a completare il piano di crescita messo a punto per i prossimi cinque anni. La strategia prevede di aprire almeno una sede l’anno, oltre milano e roma, in quindici città italiane tra cui venezia, napoli, torino, catania, genova. Sono già operativi poli in centri di media grandezza come empoli e bari.

Tra i piani futuri anche l’inserimento di sedi a palermo e bologna. La volontà è creare una rete capillare di luoghi per accogliere giovani e favorire occasioni di confronto e cultura in contesti urbani differenti, restituendo spazi pubblici caratterizzati da esperienza e partecipazione dal basso.

Caratteristiche e numeri della campagna di equity crowdfunding

La raccolta fondi partita il 15 maggio sulla piattaforma mamacrowd ha registrato un avvio assai rapido. In meno di 24 ore gli investimenti sono arrivati a superare i 330 mila euro. Nei giorni successivi la cifra ha continuato a salire fino a quasi 400 mila euro al 17 maggio. Tra gli investitori si contano più di 70 soggetti.

Composizione e partecipazione

La composizione degli investitori evidenzia come la maggior parte del capitale sia stata raccolta da pochi investitori di rilievo. Tra questi la fondazione charlemagne, che ha versato 200 mila euro, pari a oltre la metà dell’intero ammontare raccolto. Altri due soggetti hanno investito rispettivamente 77 mila e 33 mila euro. Almeno cinque investitori hanno partecipato con cifre comprese tra 5 mila e 25 mila euro.

Per avere diritto di voto in assemblea la partecipazione minima richiesta è 5 mila euro. La maggior parte dei cosiddetti piccoli investitori ha contribuito con somme tra 100 e 500 euro. Questi ultimi possono intervenire nelle assemblee ma non votano sulle decisioni societarie.

Il modello operativo e la struttura finanziaria alla base dell’espansione

L’operazione di crowdfunding avviata da scomodo somiglia a un seed round. In termini finanziari, questo rappresenta il primo investimento significativo rivolto a sostenere un progetto che deve ancora produrre ricavi oppure è agli inizi della sua attività.

Sostenitori e trasparenza

Hanno aderito al progetto diversi soggetti affini per visione e finalità sociali, uniti a una ristretta platea di piccoli finanziatori. Sebbene il contributo minimo dichiarato sia 100 euro, il peso effettivo sui processi decisionali richiede investimenti più consistenti, come evidenziano i dati pubblicati nella documentazione ufficiale.

Il percorso di scomodo utilizza trasparenza e strumenti partecipativi, dando spazio a realtà con interessi convergenti verso la cultura, il supporto psicologico e la rigenerazione urbana. La raccolta fondi rappresenta quindi una tappa cruciale per finanziare immobili, nuove sedi e servizi che animano le città interessate.

Il progetto si inserisce nel contesto attuale dove la mancanza di spazi per i giovani rappresenta un problema tangibile, mentre iniziative come scomodo propongono risposte concrete con un approccio che fa incontrare esigenze sociali e fondi privati.

“La campagna di equity crowdfunding è un segnale forte di come si possa unire la collettività alla sostenibilità economica e sociale,” dichiarano i promotori del progetto.

Change privacy settings
×