Il prossimo venerdì 20 giugno è stato proclamato uno sciopero nazionale nel settore metalmeccanico, promosso da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. La mobilitazione sostiene il rinnovo del contratto nazionale di lavoro firmato da Federmeccanica e Unionmeccanica. Diverse regioni italiane ospiteranno manifestazioni e, in Lombardia, il corteo principale partirà da Bergamo nel cuore della mattinata.
Lo sciopero metalmeccanico e le ragioni della protesta
I sindacati del comparto metalmeccanico hanno deciso di fermare l’attività nel paese con l’obiettivo di spingere per un nuovo contratto collettivo nazionale. Secondo le organizzazioni, il rinnovo contrattuale è essenziale per garantire un giusto equilibrio tra salario e diritti delle lavoratrici e lavoratori coinvolti, tutti punti indicati nella piattaforma sindacale approvata dai lavoratori stessi.
La posizione dei sindacati
La scelta dello sciopero nasce dalla contrarietà alle posizioni rigide delle associazioni datoriali, che finora non hanno permesso di avviare un confronto serio sul testo contrattuale. I sindacati sottolineano che questa situazione danneggia non solo chi opera nelle industrie metalmeccaniche, ma rischia di danneggiare anche le imprese stesse, in un momento storico con molteplici difficoltà economiche a livello internazionale. La presenza di instabilità geopolitica, con dazi e sanzioni, rende ancor più importante rilanciare i consumi interni attraverso un aumento del potere d’acquisto dei salari.
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Manifestazione a bergamo e programma della giornata
Per la Lombardia, la manifestazione è prevista a Bergamo. Il ritrovo è fissato alle 9,30 con partenza del corteo alle 10. Il percorso attraverserà le vie principali del centro cittadino fino a Piazza Matteotti, dove si svolgerà il comizio finale.
Interventi previsti
L’intervento finale sarà seguito da sei interventi totali: tre delegati sindacali, ognuno rappresentante le tre sigle sindacali coinvolte, e tre segretari. Tra questi, Mirko Dolzadelli, segretario generale della Fim-Cisl Lombardia, Vittorio Sarti, coordinatore della Uilm-Uil Lombardia, e Luca Trevisan, segretario organizzativo Fiom-Cgil a livello nazionale, che pronuncerà le conclusioni.
Appello ai datori di lavoro e alle istituzioni
In una nota congiunta, le sigle sindacali invitano le associazioni datoriali a rileggere la posta in gioco del rinnovo contrattuale, fondamentale per regolamentare il trattamento economico e normativo del settore. I sindacati evidenziano come la chiusura delle negoziazioni abbia ripercussioni negative sull’intero settore.
L’appello si estende anche verso le istituzioni e il mondo politico, chiedendo un sostegno alla vertenza che interessa circa due milioni di persone tra lavoratrici e lavoratori, molti concentrati in Lombardia. Il settore metalmeccanico costituisce una parte significativa dell’economia regionale e nazionale e la sua stabilità contrattuale risulta cruciale per garantire continuità e sicurezza nei rapporti di lavoro.