Lo sciopero dei dipendenti Conerobus previsto per martedì 20 maggio si annuncia come una giornata delicata per il servizio pubblico locale ad Ancona e nelle Marche. L’agitazione durerà quattro ore, dalle 11.30 alle 15.30, accompagnata da un presidio sotto il Comune. Le sigle sindacali coinvolte segnalano forti preoccupazioni per il futuro dell’azienda, dopo alcune dichiarazioni dall’amministrazione comunale che sembrano aver cambiato radicalmente il quadro rispetto alle promesse elettorali.
Motivi della protesta e le preoccupazioni dei lavoratori conerobus
I segretari regionali di Filt Cgil e Uil trasporti, rispettivamente Luca Polenta e Emanuele Cingolani, hanno sottolineato il malcontento crescente tra i dipendenti Conerobus. L’azienda rappresenta la più grande realtà del trasporto pubblico locale nella regione Marche, con un ruolo chiave per mobilità e occupazione. I lavoratori ricordano che in campagna elettorale il Comune di Ancona aveva garantito che Conerobus sarebbe rimasta pubblica. Si era parlato di investimenti per riorganizzare e risanare la società, con una salvaguardia dei posti di lavoro.
Invece, recentemente è stata annunciata la volontà di aprire al settore privato, cosa percepita come un “fulmine a ciel sereno”. Secondo i sindacati, questa decisione alimenta un clima di incertezza sulle garanzie occupazionali e sulla continuità del servizio. Polenta e Cingolani insistono sul fatto che i problemi dell’azienda non si risolvono con interventi temporanei o finanziamenti una tantum, ma richiedono risorse strutturali e un nuovo assetto che tenga conto delle necessità a lungo termine.
Leggi anche:
Richieste dei sindacati e i nodi da sciogliere sul piano finanziario
Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Faisa Cisal hanno proclamato lo sciopero proprio per sottolineare la richiesta di risorse certe da parte delle istituzioni. Viene chiesto un intervento a partire dal Fondo Nazionale Trasporto, fino a un adeguamento dei contratti di servizio tra azienda e Comune. Solo un supporto stabile, sostengono i sindacati, può consentire a Conerobus di uscire dalla crisi ed evitare tagli al servizio.
Le ipotesi di riduzione dei percorsi o dei mezzi non sono viste come valide perché comprometterebbero gli spostamenti quotidiani di molte persone, ripercuotendosi negativamente sull’utenza. Quella dello sciopero vuole essere quindi una risposta a decisioni calate dall’alto, senza confronto, e una richiesta di riflessione concreta sulle scelte future.
Carenza di autisti e situazione dell’officina interna conerobus
Un altro punto aperto riguarda la carenza di personale, in particolare di autisti. I sindacati evidenziano che da mesi segnalano questa difficoltà, che diventerà più grave in estate quando scatteranno i periodi di ferie programmati, da giugno a settembre. Si prevede un impatto negativo sui servizi se non verranno adottate soluzioni per assicurare i turni e la copertura di tutte le corse.
Allo stesso tempo, c’è la questione dell’officina interna, considerata fondamentale per garantire manutenzioni tempestive ed economiche. Oggi il personale addetto è stato ridotto a livelli minimi; riqualificare questo settore con nuove assunzioni potrebbe aiutare a migliorare l’efficienza, contenendo anche i costi.
Decisioni recenti e reazioni dei sindacati
Recentemente però, il Cda di Conerobus ha deciso di indire un bando per esternalizzare il servizio di manutenzione. Questa decisione, presa senza consultare i rappresentanti dei lavoratori né fornire dettagli sulle conseguenze occupazionali, ha alimentato il disaccordo. Dalle parti sindacali sottolineano che mantenere il lavoro all’interno dell’officina permette di contenere la spesa grazie a costi orari inferiori rispetto alle ditte esterne, e di usufruire di sconti sull’acquisto dei ricambi.
Presidio e mobilitazione a ancona per la tutela dei lavoratori e del servizio pubblico
Il presidio previsto dalle 11 alle 13 di martedì 20 maggio si svolgerà davanti al Comune di Ancona, punto di riferimento simbolico e pratico della protesta. Le sigle sindacali coinvolte vogliono dare visibilità alle richieste di stabilità per il futuro di Conerobus e chiarezza rispetto alle scelte amministrative che rischiano di sconvolgere l’intera organizzazione del trasporto pubblico locale.
I lavoratori sono decisi a far sentire la pressione sulle istituzioni, chiedendo un dialogo che non sia solo formale ma che porti a decisioni che tengano conto dell’impatto su chi ogni giorno si impegna per garantire il servizio. Su questo fronte il confronto resta aperto, anche perché la qualità del trasporto pubblico ha ripercussioni dirette sulla vita quotidiana di migliaia di cittadini nelle Marche.