Sciopero e presidio degli educatori sotto la regione liguria per condizioni di lavoro e salari bassi

Sciopero e presidio degli educatori sotto la regione liguria per condizioni di lavoro e salari bassi

In Liguria educatori e operatori socio-sanitari scioperano per condizioni lavorative precarie e stipendi bassi, chiedendo la gestione pubblica dei servizi; il consiglio regionale sospende la seduta per ascoltare le proteste.
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In Liguria, educatori e operatori socio-sanitari hanno scioperato per protestare contro salari bassi e condizioni lavorative precarie, chiedendo la gestione pubblica dei servizi appaltati; la Regione ha sospeso il consiglio per ascoltarli, scatenando un acceso dibattito politico. - Gaeta.it

In Liguria, ieri 21 febbraio 2025, educatori e operatori socio-sanitari impegnati nei servizi appaltati per asili nido, centri per minori, disabili e anziani hanno organizzato uno sciopero con presidio sotto la sede della Regione. La protesta nasce dalla crescente insoddisfazione verso la precarietà delle condizioni lavorative e stipendi molto bassi, spesso inferiori ai mille euro al mese. Il settore è affidato principalmente a cooperative private, una situazione che i lavoratori vogliono modificare chiedendo una gestione diretta e maggiori investimenti pubblici.

Motivazioni della protesta e richieste degli operatori

Gli educatori e gli operatori socio-sanitari coinvolti nei servizi rivolti alle fasce più fragili della popolazione ligure denunciano una situazione insostenibile. Molti di loro percepiscono uno stipendio mensile inferiore a 1000 euro, condizione che rende difficile affrontare anche le spese quotidiane. Le condizioni di lavoro si sono aggravate negli ultimi anni: turni estenuanti e mancanza di garanzie sono all’ordine del giorno. Gli appalti, complessi e spezzettati tra varie cooperative, non assicurano stabilità e continuità, né una tutela economica adeguata.

La posizione di maurizio rimassa

Maurizio Rimassa, coordinatore dell’Unione Sindacale di Base , ha spiegato che il controllo dei servizi è in mano a privati, con un’attenzione più al risparmio che alla qualità del lavoro o al benessere degli utenti. Ha chiesto alla Regione di tornare a discutere la possibilità di internalizzare questi servizi, riportandoli sotto gestione pubblica, e di stanziare risorse reali per migliorare gli standard. Rimassa ha sottolineato come questa scelta sia fondamentale per garantire un ambiente di lavoro più dignitoso e un’assistenza più efficace.

Reazione del consiglio regionale e la sospensione del consiglio

La mattina del 21 febbraio, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Stefano Giordano, ha proposto di sospendere temporaneamente i lavori del consiglio per permettere ai manifestanti di farsi ascoltare direttamente dai rappresentanti della regione. La proposta però è stata respinta nella prima fase dai membri della maggioranza, lasciando spazio a momenti di tensione tra consiglieri e manifestanti davanti alla Regione.

Solo dopo qualche ora, su decisione del presidente del Consiglio regionale, Stefano Balleari, si è deciso di sospendere la seduta alle 14.30 per permettere agli operatori di esprimersi ufficialmente davanti ai politici. Questa scelta arriva a seguito di dibattiti interni e pressioni crescenti da parte dell’opposizione e dei sindacati, che volevano evitare un’escalation della protesta.

Tensioni e decisioni durante la giornata

“La sospensione era necessaria per dare voce a chi lavora quotidianamente in condizioni difficili,” hanno commentato rappresentanti sindacali presenti al presidio.

La posizione del governatore marco bucci sul diritto di protesta e l’attività istituzionale

Marco Bucci, presidente della Regione Liguria, ha espresso una posizione netta riguardo alla sospensione temporanea del consiglio. In dichiarazioni rilanciate durante la mattinata ha detto che sospendere le sedute rischia di trasformarsi in un precedente pericoloso. Ha affermato che “queste interruzioni possono diventare uno strumento abusato per fermare i lavori istituzionali, di conseguenza bisogna sempre mantenere l’attività in corso e non cedere alle pressioni esterne.”

Bucci ha aggiunto che l’istituzione rappresenta un valore da rispettare, definendola “sacra”. Secondo lui cedere nelle trattative sotto forma di sospensioni o interruzioni rischia di legittimare comportamenti non consoni all’interno degli organismi pubblici. Il governatore ha sottolineato l’importanza di trovare canali di dialogo diversi e più strutturati, evitando che l’assemblea venga bloccata dalle manifestazioni esterne.

Reazioni interne all’episodio

L’episodio ha suscitato un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione. Da una parte i sindacati e i consiglieri del M5S hanno spinto affinché la protesta fosse ascoltata direttamente nel consiglio, dall’altra il presidente della Regione ha voluto salvaguardare la continuità istituzionale senza interruzioni frequenti.

Le proposte dei lavoratori saranno esaminate da domani negli incontri fissati dagli uffici competenti con la partecipazione delle rappresentanze sindacali. La protesta continua però a segnare un punto di volta nel confronto sulla gestione dei servizi socio-sanitari appaltati in Liguria.

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