Sciopero e corteo a roma contro la politica di riarmo e la crisi sociale

Sciopero e corteo a roma contro la politica di riarmo e la crisi sociale

A Roma sciopero generale e manifestazioni contro il riarmo militare e le politiche Nato, con disagi nei trasporti pubblici e proteste di sindacati, associazioni e movimenti sociali in diverse zone della città.
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A Roma, nel weekend del 20 giugno, si sono svolti uno sciopero generale e una manifestazione contro il riarmo militare e le politiche sociali, con disagi nei trasporti e proteste simboliche davanti al Colosseo. - Gaeta.it

Il fine settimana romano è stato caratterizzato da un doppio momento di protesta, con lo sciopero generale convocato dai sindacati di base e una manifestazione che si è svolta oggi pomeriggio, partendo da piazzale Ostiense e diretta al Colosseo. Entrambi gli eventi esprimono un netto dissenso verso le politiche che aumentano il riarmo militare e incidono sulle condizioni sociali, in un clima segnato da tensioni e disagi nei trasporti pubblici.

Adesioni e disagi durante lo sciopero generale del 20 giugno

Lo sciopero di 24 ore indetto dai sindacati autonomi Usb, Cub e Cobas si è tradotto in un’adesione parziale, con meno del 30% dei lavoratori Atac che hanno aderito . Nonostante la percentuale contenuta, gli effetti sulle linee di trasporto sono stati evidenti. Vari treni sono stati cancellati soprattutto alla stazione di Termini, con ritardi significativi. Le linee metro sono rimaste quasi tutte attive, eccetto una sospensione temporanea sulla linea A alla stazione Re di Roma. Sono state interrompeste fino alle 17 la Metromare e la Termini-Centocelle.

Anche il servizio degli autobus ha subito limitazioni con corse cancellate o ritardi diffusi. Le problematiche hanno coinvolto anche il trasporto amministrato da aziende come Roma Tpl, Autoservizi Troiani/Sap, Autoservizi Tuscia/Bis e Cotral, che gestisce le tratte regionali. Nel corso della giornata si sono svolti presidi davanti a sedi simboliche: la Leonardo in via Marcello Prestinari, quartiere Prati, e Ferrovie dello Stato in piazza della Croce Rossa, in viale del Policlinico. I manifestanti hanno scandito cori che invitavano al «sabotaggio», segno di una protesta che non ha nascosto un aumento della tensione.

La manifestazione di oggi contro la nato e il riarmo europeo

Il corteo di oggi si inserisce nel contesto delle proteste già avviate con lo sciopero. La manifestazione vuole contrastare l’avvicinarsi del vertice Nato, che il 22 giugno 2025 si è tenuto all’Aja, dove si discuteva del rafforzamento militare europeo e dell’aumento delle spese per la difesa fino al 5% del Pil. La protesta è promossa da oltre 500 realtà, tra cui la rete italiana pace e disarmo, sindacati, movimenti per i diritti delle donne iraniane, associazioni come Emergency e Greenpeace, e partiti di opposizione.

Il corteo ha richiamato l’attenzione con slogan e striscioni contro Usa, Unione Europea e Nato, denunciando «guerra imperialista, riarmo, genocidio e autoritarismo». La manifestazione ha goduto di una notevole copertura sui social, con aggiornamenti in tempo reale. Sebbene non siano state segnalate particolari allerte, si è diffusa la preoccupazione di possibili radicalizzazioni improvvise.

Percorso e modalità della protesta davanti al colosseo

La partenza del corteo è stata fissata alle 14 da Porta San Paolo , seguendo un itinerario che ha attraversato punti centrali della città: viale della Piramide Cestia, piazza Albania, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di San Gregorio, per giungere infine al Colosseo, tra via Celio Vibenna e via Claudia.

Qui, i manifestanti hanno realizzato una dimostrazione simbolica per mostrare la tragedia in corso a Gaza. Con corpi stesi per terra e il sottofondo dei rumori dei bombardamenti, hanno inteso rappresentare la morte e la distruzione provocate dalle guerre. Questa iniziativa ha voluto mettere in luce la consapevolezza e la richiesta di pace da territori segnati da conflitti.

Doppio appuntamento e proteste separate

Parallelamente, alcune organizzazioni come Potere al Popolo e il sindacato Usb hanno organizzato una protesta separata, più radicale, con un presidio alle 14 in piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino, rivendicando un’opposizione netta contro la Nato e le sue politiche di riarmo.

Il doppio appuntamento dimostra come il dibattito sul riarmo e le conseguenze sociali si stiano intensificando nelle piazze romane, con vari attori che cercano di attirare l’attenzione sulle ripercussioni delle scelte politiche militari e sociali sul paese.

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