Sciopero di otto ore previsto per il 29 novembre: il ministero si prepara alla precettazione

Sciopero di otto ore previsto per il 29 novembre: il ministero si prepara alla precettazione

Il Ministero delle Infrastrutture annuncia la possibilità di precettazione in vista dello sciopero dell’29 novembre, mentre i sindacati chiedono un dialogo costruttivo per migliorare le condizioni dei trasporti pubblici.
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Sciopero di otto ore previsto per il 29 novembre: il ministero si prepara alla precettazione - Gaeta.it

In vista dello sciopero di otto ore programmato per il 29 novembre, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato la possibilità di una precettazione. Questa dichiarazione è emersa al termine del recente incontro tra il ministro Matteo Salvini e le rappresentanze sindacali, un confronto che si è rivelato cruciale per il futuro dei trasporti italiani.

Situazione degli scioperi: dati e riferimenti

Dal 2021, sono stati registrati 1.342 scioperi proclamati, con 949 che si sono realmente svolti. Questo va a indicare un tasso di circa 38 scioperi al mese, dei quali 518 proclamati a livello nazionale e 374 già realizzati. Delegati sindacali evidenziano quindi di fronte all’opinione pubblica l’esistenza di un diritto allo sciopero tutelato, sottolineando anche l’importanza del diritto alla mobilità e alla salute dei cittadini. Durante l’incontro, il ministro Salvini ha presentato questi dati, sottolineando come la frequenza degli scioperi superi la media di un evento al giorno, evidenziando così una situazione di tensione crescente tra i lavoratori e il governo.

A detta del Mit, la richiesta di precettazione si rende necessaria per garantire i diritti di tutti i cittadini italiani, indicando che le misure adottate non riguardano solamente il diritto dei sindacalisti, bensì un equilibrio tra lavoro e operatività per la mobilità pubblica. Salvini ha messo in evidenza come gli scioperi, di sovente programmati di venerdì, possano influire pesantemente sui trasporti del fine settimana, generando disagi non solo per i pendolari, ma anche per l’intero sistema economico.

Le reazioni dei sindacati: Uil e posizioni chiare

Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha espresso una reazione netta nei confronti delle possibili misure di precettazione. Parlando ai cronisti in piazza Montecitorio, lui ha affermato: “Noi rispettiamo le regole, se ci sarà una precettazione la impugneremo e quindi ci rivolgeremo alla magistratura.” Queste parole denotano una forte determinazione nel mantenere un dialogo aperto e diretto con le istituzioni, nel rispetto delle norme previste.

Secondo Bombardieri, il confronto con la commissione di garanzia è in atto e sono state avviate discussioni per chiarire le strategie da adottare. Sul tavolo c’è la necessità di un rinnovo contrattuale e un miglioramento delle condizioni di lavoro. Il segretario ha osservato come ogni iniziativa di sciopero venga sempre ben ponderata e non imposta da alcun interesse politico. Infatti, lui ha affermato che l’azione di sciopero è volta a ottenere migliori condizioni per i lavoratori e per gli utenti del trasporto pubblico.

“Scioperiamo per chiedere un cambiamento reale, non per creare conflitti personali con il Ministro,” ha aggiunto. La sua scia di parole indica chiaramente l’importanza di affrontare la questione trasporti in modo più concreto, piuttosto che limitarsi a considerazioni superficiali sui disagi provocati dagli scioperi.

L’appello alla politica: maggiore responsabilità

Nel corso del suo discorso, Bombardieri ha invitato il ministro Salvini a concentrarsi non sulle manifestazioni di dissenso, ma sulla necessità di garantire un servizio pubblico efficiente. Il sindacalista ha fatto presente che la responsabilità della situazione attuale non ricade sui lavoratori coinvolti nei futuri scioperi, bensì sul ministero stesso, che deve trovare soluzioni utili per far sì che il trasporto pubblico funzioni in modo regolare e puntuale.

“Il vero compito del Ministro è lavorare per la qualità dei servizi pubblici, migliorando le condizioni generali di chi viaggia,” ha sottolineato, aggiungendo che il contrapporsi agli scioperi non è una risposta adeguata per affrontare i veri problemi.

Il dibattito si svolge quindi su un piano di responsabilità condivisa, all’interno del quale i sindacati si propongono come interlocutori per un’eventuale riforma del sistema dei trasporti. La questione dello sciopero di novembre non è solo un evento circoscritto, ma apre una riflessione più ampia sulle dinamiche lavorative e sulla necessità di un dialogo costruttivo per migliorare il settore dei trasporti in Italia.

Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Armando Proietti

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