Lo sciopero dei lavoratori postali organizzato da Cgil e Uil ha coinvolto Napoli e altre regioni del Mezzogiorno. In questi giorni sotto la prefettura della città si è svolto un presidio con la partecipazione di delegazioni provenienti da varie province del Sud Italia. La protesta nasce dalla richiesta di un rinnovo del contratto di lavoro basato su trattative aperte e partecipate, e punta a porre l’attenzione sulle difficoltà che interessano gli uffici postali in aree spesso tagliate fuori da discussioni decisionali.
Tensione al rinnovo contrattuale e ruolo della uil campania
Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania e di Napoli, ha descritto la natura dello sciopero come una risposta alla presentazione di proposte contrattuali ritenute rigide, “senza confronto con le organizzazioni sindacali.” Il sindacato contesta un modo di procedere a senso unico che ignora il dialogo necessario tra tutte le parti coinvolte. La richiesta principale è di avviare un confronto reale e continuo che possa evitare decisioni unilaterali e favorire condizioni di lavoro più sostenibili per il personale postale. Questo metodo, secondo la Uil, è fondamentale soprattutto nel Mezzogiorno.
Uffici postali nel sud: sfide e problematiche
Nel Sud, infatti, spesso gli uffici postali sono pochi, distribuiti su territori vasti e con un’utenza che si affida a questi sportelli soprattutto per servizi essenziali. Di frequente si registrano decisioni di chiusura di sedi senza la consultazione preventiva dei sindacati, con ripercussioni su posti di lavoro e cittadini. La Uil sostiene con vigore il diritto alla partecipazione nelle scelte e difende il mantenimento di una rete di uffici che garantisca accesso ai servizi anche nelle aree meno centrali.
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Il presidio a napoli e la reazione della prefettura
Il presidio davanti alla prefettura di Napoli ha visto la partecipazione di delegazioni da diverse province del Mezzogiorno. Cittadini e lavoratori si sono uniti per chiedere attenzione da parte delle istituzioni e dell’azienda postale. La presenza di rappresentanti sindacali e lavoratori ha reso la manifestazione coordinata e focalizzata su temi specifici come il rinnovo del contratto, il mantenimento degli sportelli aperti e il coinvolgimento diretto nelle decisioni territoriali.
Alcuni giorni fa, il prefetto di Napoli Michele Di Bari ha ricevuto una delegazione che rappresenta questi territori. L’incontro è stato segnato da una disponibilità a dialogare e ascoltare le istanze portate dai lavoratori. “La sensibilità mostrata appare significativa in un contesto segnato da tensioni,” soprattutto considerando il ruolo della prefettura nella mediazione tra parti e nella tutela degli interessi collettivi. Il confronto con le autorità locali si configura come un passaggio chiave per affrontare le questioni in gioco e garantire soluzioni condivise.
Condizioni degli uffici postali nel mezzogiorno
La rete degli uffici postali nel Mezzogiorno si trova spesso a fronteggiare sfide legate a risorse limitate e scelte aziendali che impattano profondamente sull’organizzazione del lavoro. L’assenza di uffici può comportare disagi per i cittadini che dipendono da questi servizi, specie nelle zone meno popolate o con scarsa copertura di altre infrastrutture pubbliche. Il rischio è che il taglio di sportelli accentui disuguaglianze nell’accesso e nella qualità delle prestazioni.
Il personale postale nella regione si trova, così, in una situazione delicata. Deve garantire la continuità del servizio con una presenza ridotta e condizioni contrattuali incerte, amplificando la pressione e il senso di insicurezza. Le sindacati puntano su un modello che difenda posti di lavoro e servizi pubblici, e che eviti la frammentazione o la desertificazione di territori già penalizzati. La mobilitazione attuale rappresenta una presa d’atto che alcune scelte aziendali e istituzionali necessitano di modifiche per tutelare lavoratori e comunità.
Iniziative future e attese dalla trattativa sindacale
Lo sciopero e il presidio a Napoli si inseriscono in un contesto più ampio di mobilitazioni e richieste da parte delle organizzazioni sindacali del settore postale. Le delegazioni del Mezzogiorno insistono perché le trattative sul contratto siano effettive e coinvolgano i rappresentanti di lavoratori oltre che le aziende. L’obiettivo è spostare l’attenzione su problematiche specifiche come chiusure di uffici, precarietà contrattuale e mancanza di un dialogo strutturato.
La presenza del prefetto di Bari a un incontro con i delegati ha marcato un passo verso la possibilità di ricomporre le tensioni. Resta però da vedere quali soluzioni potranno emergere nel breve termine. Cgil, Uil e gli altri sindacati continueranno a monitorare le evoluzioni nelle sedi competenti e ad accompagnare i lavoratori con iniziative che richiederanno rispetto e tutele per la categoria. Gli sviluppi della vertenza potranno coinvolgere nuovi territori se la situazione non si sbloccherà rapidamente.