La mancata conferma dei contratti di 60 ambulanti ha scatenato una protesta davanti allo stadio di san siro nell’ultima giornata di campionato. I banconi sono rimasti vuoti e sono stati esposti striscioni per denunciare la situazione, che riguarda il rapporto con la società milan-inter, gestore dell’impianto. L’intesa con il consorzio degli ambulanti scade a luglio, e la mancanza di un rinnovo rischia di far sparire 20 stand, con un impatto diretto sul lavoro di circa 300 persone. La vicenda ha attirato l’attenzione dei tifosi e della cittadinanza, mentre la protesta prosegue con raccolte firme e sostegno pubblico.
La protesta degli ambulanti e la situazione contrattuale
In occasione dell’ultima partita di campionato, 60 ambulanti che operano nei pressi dello stadio di san siro hanno incrociato le braccia per richiamare l’attenzione sul mancato rinnovo del contratto con milan-inter. Questi lavoratori appartengono a un consorzio che gestisce diverse postazioni, tra cui vendita di cibo e bevande, servizi essenziali per i tifosi prima e dopo le partite. Il contratto, in scadenza a luglio, non è stato ancora rinnovato, e questo ha generato incertezza e tensioni tra gli operatori e la società che controlla l’impianto.
La scelta di lasciare i banconi vuoti
La protesta ha portato all’assenza totale dei banconi durante l’evento calcistico, una scelta forte che ha mostrato chiaramente l’importanza di questi punti vendita per l’esperienza dei tifosi che assistono alle gare dal vivo. Gli ambulanti sottolineano come l’attività non sia solo un semplice commercio, ma anche un momento di socialità che coinvolge migliaia di persone in ogni partita.
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A questa protesta si unisce la denuncia di Luigi Laenza, rappresentante dell’associazione Apeca, il quale accusa la società milan-inter di volere imporre un’esclusiva costosa per la gestione degli spazi. Laenza sostiene che lo stadio e le aree circostanti rappresentano spazi pubblici e che il consorzio paga già una cifra di 800mila euro l’anno per potervi operare. La richiesta è di mantenere condizioni eque, per evitare che una politica commerciale troppo rigida possa escludere decine di lavoratori.
Il rischio chiusura degli stand e le conseguenze occupazionali
Il futuro degli ambulanti a san siro appare incerto. Con il contratto in scadenza a luglio, è pericolo concreto che 20 stand non rinnovino la loro concessione. Questa situazione porterebbe a una perdita diretta di circa 300 posti di lavoro per chi dipende da questa forma di occupazione stagionale o continuativa. Chi si vede minacciato da questa prospettiva è una categoria di lavoratori che svolge un ruolo fondamentale nei giorni di gara, offrendo servizi di ristoro a tifosi e visitatori.
L’importanza degli stand per i tifosi
La riduzione degli stand non incide soltanto sull’occupazione, ma anche sull’esperienza di chi si reca allo stadio. Molti supporter, infatti, hanno sottolineato più volte come parte del piacere nella partecipazione alle partite consista proprio nel poter acquistare panini, bevande o prodotti tipici negli spazi attigui all’impianto. Se questi servizi venissero meno, l’ambiente intorno a san siro perderebbe parte della sua vivacità e funzionalità .
Gli effetti si estendono anche sul piano economico, dato che molte famiglie contano sulle entrate generate dall’attività degli ambulanti nelle giornate di match. Eliminare uno spazio di lavoro, o farlo diventare troppo costoso, rischia di compromettere la sussistenza di queste persone, e di impoverire la proposta offerta ai tifosi.
Il sostegno dei tifosi e la mobilitazione pubblica
Dalla protesta degli ambulanti è arrivata una risposta immediata da parte dei tifosi che frequentano san siro. Molti hanno espresso solidarietà nei confronti dei lavoratori, riconoscendo l’importanza di avere punti ristoro attivi e accessibili nel giorno delle partite. La protesta fuori dallo stadio ha raccolto firme da parte del pubblico, impegnandosi a sostenere la battaglia per il rinnovo del contratto.
Il legame tra attività commerciali e tessuto sociale
Questa mobilitazione testimonia il legame tra le attività commerciali negli spazi pubblici intorno alle arene sportive e il tessuto sociale che si crea durante le manifestazioni sportive. Non sono pochi infatti a considerare la presenza degli ambulanti una componente essenziale per vivere appieno l’atmosfera delle gare.
I tifosi coinvolti insistono sul fatto che andare allo stadio non significa solo seguire una partita di calcio, ma anche godere di una serie di servizi collaterali, compreso quello di potersi rifocillare facilmente. Se questi servizi venissero meno, l’intera esperienza sarebbe impoverita, oltre a pesare sulle condizioni lavorative di chi svolge quei compiti.
San siro si trova dunque al centro di un confronto che vede da un lato la società gestore dell’impianto, dall’altro gli operatori che chiedono di poter continuare la loro attività in condizioni sostenibili. La vicenda resta aperta e rappresenta un importante passaggio per chi vive e lavora a contatto con il mondo del calcio milanese.