Nel cuore di Napoli, il quartiere di Scampia si trova al centro di un acceso dibattito politico e sociale. L’amministrazione comunale guidata da Gaetano Manfredi si sta impegnando attivamente nel processo di rigenerazione urbana, ma le dichiarazioni di alcune istituzioni, tra cui la premier Giorgia Meloni, hanno sollevato preoccupazioni e polemiche rispetto alla verità storica del quartiere. Gennaro Acampora, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, ha voluto chiarire alcuni aspetti fondamentali riguardanti lo sviluppo di Scampia.
La verità sulla legalità a Scampia
Il dibattito sulla legalità a Scampia ha assunto toni sempre più accesi negli ultimi tempi. Acampora ha sottolineato come la situazione del quartiere non sia migliorata grazie all’intervento del governo Meloni, ma piuttosto grazie a sforzi continuativi da parte dell’amministrazione locale. La legalità non deve essere vista come qualcosa di cui inaspettatamente beneficiano i cittadini, ma come un processo lungo e complesso che richiede l’impegno costante di tutte le parti coinvolte.
Secondo il capogruppo Pd, a Scampia non c’è bisogno di ulteriori progetti di rigenerazione urbana; piuttosto, è fondamentale riconoscere il lavoro già avviato. La già citata iniziativa ReStart Scampia è in atto e dimostra che le fondamenta della rinascita del quartiere sono già state poste. È cruciale, a detta di Acampora, evitare di ridurre Scampia a un semplice strumento di propaganda politica, privilegiando l’attenzione reale ai bisogni della comunità.
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Progetti di rigenerazione e fondi disponibili
La trasformazione del quartiere non è un miraggio, ma una realtà a cui si sta già lavorando. Il progetto ReStart Scampia, avviato anni fa, rappresenta un esempio lampante di come le risorse possono e debbano essere utilizzate per rispondere alle esigenze locali. Acampora ha chiarito che i fondi necessari provengono da risorse europee, senza il cui contributo non ci sarebbe possibilità di trattamento significativo dell’area.
La scadenza per la realizzazione dei lavori volti a cambiare il volto di Scampia è fissata per la fine del 2027, con l’ambizioso traguardo di completare 170 dei 433 alloggi previsti entro la metà del 2026. I 150 milioni di euro necessari sono stati trovati grazie all’operato di un’amministrazione convinta del valore del suo progetto. L’investimento, pertanto, nasce dall’ottimo lavoro fin qui svolto e non da fantasiose promesse politiche che rischiano di disorientare la cittadinanza.
La partecipazione del territorio e le sfide future
Marco Sarracino, deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale del Pd, ha enfatizzato l’importanza del coinvolgimento degli attori del territorio nella rinascita di Scampia. Sarracino ha evidenziato come il quartiere abbia dovuto lottare per anni per ottenere diritti che in altre aree della città sono dati per scontati. Questo protagonismo locale è cruciale, non solo per il completamento dei progetti, ma anche per restituire dignità e speranza alla comunità.
L’azione degli enti locali, delle associazioni e dei comitati ha reso possibile la creazione di opportunità significative nel quartiere, trasformandolo da una realtà difficile a un simbolo di rinascita. Tuttavia, i rappresentanti politici fanno appello a mantenere i piedi per terra, evitando strumentalizzazioni politiche che possono compromettere questi sforzi. Il Pd vigilerà affinché le risorse promesse vengano allocate correttamente e nei tempi previsti, garantendo che il cambiamento atteso non venga rallentato da dinamiche esterne.
La storia di Scampia è complessa e la sua evoluzione è un processo in atto. Gli abitanti e le istituzioni devono lavorare insieme per garantire che il futuro del quartiere sia non solo migliorato, ma anche radicato nella realtà e nella verità di ciò che è stato e di ciò che può diventare.