La festa del Riccio e del Mare ha richiamato a Santa marinella cittadini, turisti e appassionati con una serie di iniziative volte alla protezione delle risorse marine locali. L’evento si è svolto in varie giornate e spazi della città, coinvolgendo diversi pubblici attraverso laboratori, seminari e degustazioni. L’attenzione si è concentrata sulle tematiche ambientali legate al mare, sul patrimonio ittico e sulle tradizioni della pesca del territorio.
Una festa diffusa con eventi tra porto, scuole e biblioteca
In questa seconda edizione la festa ha coinvolto vari luoghi della città di Santa marinella: dal porto turistico alle scuole fino alla biblioteca comunale. Ogni spazio ha ospitato appuntamenti dedicati a sensibilizzare diversi gruppi, dai bambini agli studenti, passando per le famiglie e i visitatori. La biblioteca si è trasformata in luogo di promozione della letteratura marina, con proposte legate alla divulgazione del mare e della sua tutela.
Il porto turistico è stato il cuore pulsante dell’evento, con attività ed esperienze che hanno raccontato le tradizioni e le innovazioni legate alla pesca locale. Le scuole hanno partecipato attraverso laboratori educativi, pensati per avvicinare i più giovani alla conoscenza diretta del mare e delle sue risorse.
Questa dislocazione multipla ha permesso di coinvolgere un’ampia fetta di pubblico, mantenendo un fil rouge fatto di attenzione alle specie marine e all’ecosistema costiero.
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Laboratori e show cooking dedicati al pesce e al riccio
La giornata finale ha proposto un ricco programma di attività, cominciando con il laboratorio “Riconoscere il pesce fresco e show cooking” condotto da Giuseppe Garozzo Zannini Quirini, esperto gastronomico. Il protagonista è stato lo scorfano, pescato direttamente dai pescatori locali e lavorato sul momento. Durante la dimostrazione, è stata posta l’attenzione su specie ittiche considerate “povere” ma con un grande valore gastronomico e nutrizionale.
Quirini ha illustrato come molte di queste specie riescano a sostenere un consumo più sostenibile e a rappresentare un’alternativa di qualità in cucina. Ha descritto le stagionalità e le proprietà nutrizionali dello scorfano, proponendo una ricetta chiamata “Spaghetto allo scorfano del pescatore”.
Contemporaneamente, Davide Crispini, docente universitario di tecniche dietetiche all’università Tor Vergata di Roma, ha spiegato l’importanza del patrimonio ittico locale dal punto di vista nutrizionale. Crispini ha confrontato diversi tipi di pesce fresco, evidenziando come molte specie più accessibili riescano a fornire un buon apporto senza complicate preparazioni.
Dal laboratorio di ceramica raku alla masterclass su pesce e olio extravergine di oliva
Nel pomeriggio, i partecipanti hanno potuto prendere parte al laboratorio di ceramica raku “Gioielli del mare”, condotto da Silvia Fini. Questa tecnica giapponese del XVI secolo prevede sbalzi termici e l’uso di materiali naturali per creare superfici con effetti caratteristici e cavillature. Gli ospiti hanno avuto la possibilità di realizzare piccoli monili ispirati al mare, come pesci o elementi marini, approfondendo così una forma d’arte legata a culture lontane ma inserita in una cornice locale.
Più tardi, si è svolta la masterclass “Pesce e olio” guidata da Simona Cognoli di Oleonauta, assaggiatrice professionista. La degustazione ha visto l’abbinamento di diverse qualità di pesce fresco con oli extravergine di oliva di alto livello, evidenziandone sia il sapore che gli aspetti nutritivi. Sono stati presentati l’olio Cajeta monovarietale di Itrana dell’azienda Cosmo Dirusso e l’Eximius, un olio derivato dalla lavorazione della caninese dell’azienda Traldi.
A corollario di questa esperienza, il mastro gelatiere Giorgio Carlo Bianchi di Capitan Cono ha offerto un gelato artigianale, frutto di materie prime di qualità e proposte creative, riconosciute a livello nazionale e internazionale.
Workshop, archeologia e start up per raccontare la cultura del mare
Il workshop della giornata si è aperto con un intervento di Giuseppe Garozzo Zannini Quirini sul valore del pescato di stagione e il legame con le ricette tradizionali dei pescatori. Poi sono intervenuti l’archeologo Giorgio Franchetti e l’archeocuoca Cristina Conte, focalizzandosi sulla relazione tra mare e alimentazione antica. Hanno illustrato l’uso del pesce di scoglio e delle salse di pesce in epoca romana, come il garum.
Il pubblico ha scoperto anche il cibarius, una tipologia di pane antico, e il Mosto di Vino, preparato secondo ricette tradizionali con essenze naturali e miele. Questi esempi hanno sottolineato l’importanza di riscoprire pratiche gastronomiche di epoche passate.
La start up Fedro, sponsor tecnico dell’evento, ha poi raccontato la sua attività. L’azienda lavora per promuovere i sapori autentici e la qualità di prodotti artigianali freschi, selezionando produttori attenti alla sostenibilità e alle tradizioni nazionali.
Il contributo dello chef sangermano e il sostegno dell’amministrazione comunale
A chiudere la giornata, lo chef Riccardo Sangermano di Squili Bistrò ha presentato la sua esperienza professionale e il valore delle specie ittiche “povere” locali. Ha preparato il piatto “Ragù di Totano”, gnocchi con ragù di verdure e totano aromatizzato con erbe mediterranee e una sfumatura di pecorino romano. Il piatto è stato apprezzato da un pubblico numeroso che ha partecipato con interesse.
Durante l’evento, il presidente del consiglio comunale Emanuele Minghella e la consigliera Paola Fratarcangeli hanno portato il saluto dell’amministrazione locale. Hanno confermato l’impegno per mantenere e far crescere questo appuntamento, con l’obiettivo di organizzare una nuova edizione in primavera 2026. La programmazione dei contenuti partirà già nelle prossime settimane, per consolidare un percorso culturale e ambientale intorno al mare di Santa marinella.
Un evento che guarda al futuro della tutela marina con nuove iniziative in arrivo
Laura Castellani, responsabile di Istinto Social Lab 4 Business APS, ente no profit che ha organizzato la manifestazione, ha espresso la riconoscenza per la partecipazione e la collaborazione del territorio e degli ospiti. Ha ricordato che la festa rientra in un percorso più ampio legato a eventi e progetti per il mare della Lazio.
Tra le iniziative previste c’è il press tour dedicato alla Lazio Blue Route, in programma il 3 e 4 luglio, che porterà per la prima volta giornalisti e blogger lungo l’itinerario dei borghi marinari del Lazio. Questo appuntamento conferma l’intento di valorizzare e raccontare le risorse costiere con attenzione alla cultura, alla sostenibilità e alle comunità locali.