La sanità nelle marche attraversa un momento critico secondo la denuncia della Uil Marche, che mette in evidenza le difficoltà nell’utilizzo dei fondi del Pnrr dedicati al sistema sanitario regionale. Il rischio è di perdere risorse preziose e lasciare inalterate criticità già note nel servizio. Un recente focus dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha evidenziato ritardi e spese limitate nell’attuazione del piano operativo regionale, aprendo così un dibattito attorno al ruolo della politica e della gestione locale nella sanità pubblica.
Stato di avanzamento dei progetti e utilizzo delle risorse Pnrr nelle marche
Dalla lettura del report emerge che nella regione marche poco più della metà dei progetti del Pnrr sanità sono in fase conclusiva, con un 55,3% delle iniziative che si avviano verso la fine dei lavori. La restante parte si divide tra quasi il 20% di progetti in corso di esecuzione e un significativo 18% ancora nella cosiddetta “fase teorica”, cioè ancora da avviare concretamente. Questi dati rivelano una certa lentezza rispetto alle aspettative fissate dal piano.
Per quanto riguarda le 29 case di comunità previste nel piano, 23 cantieri sono stati aperti ma solo il 7,7% delle risorse stanziate è stato effettivamente speso. Questo dato dimostra difficoltà nell’effettivo avvio delle strutture che dovrebbero potenziare la sanità di prossimità. Il lento inizio di questi interventi rischia di compromettere il raggiungimento degli obiettivi nel termine previsto, con possibili conseguenze sul finanziamento futuro.
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Anche gli ospedali di comunità, previsti in numero di 9, hanno iniziato i lavori per tutti i siti programmati, che comprendono 6 strutture da riconvertire e 3 da edificare ex novo. Nonostante questo, la spesa si ferma al 10,4%, un valore inferiore rispetto alla media nazionale che si attesta all’11,5%. Questo suggerisce ritardi generalizzati e difficoltà operative anche nei cantieri più avanzati.
Digitalizzazione e posti letto: ritardi nei principali obiettivi sanitari della regione
L’ammodernamento tecnologico riguarda uno degli obiettivi più importanti del Pnrr sanità: entro fine anno, ogni dipartimento di emergenza e accettazione dovrebbe disporre di un centro di elaborazione dati. La regione marche però segna un grave ritardo, con appena il 3,9% delle risorse utilizzate rispetto al 21% della media nazionale. L’infrastruttura digitale appare dunque poco sviluppata, un problema che può influire sulla capacità di risposta nelle emergenze e sulla qualità del servizio.
Un altro obiettivo coinvolge la dotazione di posti letto in terapia intensiva e semintensiva, compresa la ristrutturazione delle aree di pronto soccorso. Il piano prevedeva 212 unità, ma finora ne sono stati realizzati solo 46; di questi, 32 sono in semintensiva e 14 in intensiva. Questo divario tra le previsioni e la realtà mette a rischio l’efficacia delle cure in situazioni di aggravamento clinico e limita la capacità operativa del sistema ospedaliero.
Il fascicolo sanitario elettronico è un altro punto critico. Sebbene diversi medici di medicina generale e pediatri abbiano effettuato almeno un’operazione sul sistema, l’uso abituale del FSE resta basso. Solo il 2% dei medici specialistici nelle marche utilizza regolarmente questo strumento digitale. Questo limita la condivisione delle informazioni sanitarie e complica la gestione integrata del paziente.
Investimenti in apparecchiature e problemi nell’assistenza domiciliare integrata
Un segnale positivo riguarda il rinnovo delle apparecchiature mediche nelle strutture sanitarie, con l’80% dei dispositivi previsti già installati, 45 su 57. Questo passo avanti potrà favorire una diagnostica più aggiornata e interventi più precisi. Inoltre, sono state istituite 15 centrali operative territoriali, anche se resta incerta la loro piena funzionalità e operatività.
Nonostante qualche progresso, l’assistenza domiciliare integrata rileva criticità importanti. Il Pnrr indica come traguardo l’assistenza a domicilio del 10% degli anziani entro il 2025, e la regione marche sembra avvicinarsi a questa quota in termini numerici di persone assistite. In realtà, però, le ore medie annue di assistenza per beneficiario sono calate rispetto al passato: oggi si garantiscono 9 ore l’anno, contro una media nazionale di 14 e le 16 ore offerte nel 2021. Questo significa meno tempo dedicato a ogni cittadino, con possibili ricadute sulla qualità della cura a casa.
Al nodo dell’assistenza si aggiunge la carenza di personale in linea con le normative del DM 77/2022, che prevede specifici standard di dotazione organica. Questa mancanza rischia di ridurre ulteriormente i servizi sanitari e socio-assistenziali, soprattutto nelle aree meno servite della regione, dove la copertura appare disomogenea. La situazione richiede attenzione per evitare che il sistema sanitario regionale si abitui a livelli di assistenza inadeguati nonostante le risorse disponibili.
Criticità e rischi nel piano sanitario regionale
La relazione di Uil Marche mette sotto accusa i ritardi e le difficoltà attuative del Pnrr sanità nel territorio regionale, tracciando un quadro di impiego dei fondi non all’altezza delle necessità. Le criticità confermano come, dietro alle cifre e ai progetti, si nascondano problemi che possono influenzare la vita quotidiana di migliaia di persone. L’evoluzione di questo scenario sarà decisiva nei prossimi mesi per evitare sprechi e migliorare il funzionamento della sanità pubblica nelle marche.