La comunità del quartiere San Lorenzo si mobilita contro la decisione di trasferire una tensostruttura destinata ad accogliere senzatetto durante il Giubileo. Questa mossa, che inizialmente prevedeva la collocazione in piazza dei Cinquecento, vicino alla stazione Termini, è stata spostata in via di Porta San Lorenzo. Il nuovo luogo, un’area esterna fornita da RFI, ha sollevato preoccupazioni tra i residenti e il comitato di quartiere, particolarmente attivi su tematiche di sicurezza e decoro urbano.
Il timore tra i residenti
Preoccupazioni sulla gestione dell’accoglienza
La presidente del comitato di quartiere, Katia Pace, ha espresso il forte discontento della comunità sull’aggiunta della struttura. “La zona è già sotto pressione per problemi di ordine pubblico,” ha sottolineato, evidenziando come questi fattori possano portare a un ulteriore deterioramento della situazione. La tensostruttura, non vista come un semplice e temporaneo riparo, è percepita dai residenti come il potenziale inizio di un insediamento perdurabile, simile a una costruzione a più piani o a un container, del tutto inadeguata e lontana da soluzioni dignitose per l’accoglienza.
Con la tensione crescente attorno alla questione, i residenti di San Lorenzo si trovano in una posizione delicata. La paura di un aumento dei problemi sociali e della sicurezza nella zona è palpabile, alimentata da esperienze passate di decisioni politiche che si sono rivelate controproducenti. Nessuna delle promesse fatte in riferimento alla sicurezza del quartiere è stata mantenuta, creando un clima di sfiducia tra la comunità e le autorità.
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Mobilitazione per far sentire la voce del quartiere
Per affrontare queste preoccupazioni, il comitato di quartiere ha avviato una campagna di mobilitazione per sensibilizzare i cittadini riguardo al problema del trasferimento della tensostruttura. L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione su un tema che ormai coinvolge l’intera comunità. “Il quartiere sta dimostrando coesione e volontà di lavorare insieme per non subire passivamente scelte che non rispettano le esigenze e il benessere dei cittadini,” ha dichiarato Pace.
Ripercorrere le strade del quartiere potrà rivelarsi un passo fondamentale per una presa di coscienza collettiva più ampia. Gli eventi e gli incontri organizzati dal comitato mirano a riunire voci diverse, creando uno spazio di discussione e confronto. Le proposte avanzate mirano a trovare un approccio condiviso tra le autorità competenti e i residenti, per puntare verso soluzioni più sostenibili e adeguate.
La questione della sicurezza
Una zona fragile e le sue problematiche
Le preoccupazioni degli abitanti di San Lorenzo non si limitano alla semplice presenza della tensostruttura. La questione della sicurezza urbana aleggia come un’ombra sulle storie quotidiane di chi vive in questo quartiere storico di Roma. Le testimonianze raccolte rivelano una realtà già segnata da conflitti sociali, dove la convivenza è stata frequentemente compromessa da scelte politiche discutibili.
Gli atti di vandalismo e il degrado urbano sono segni tangibili di una situazione che richiede un’attenzione particolare. La fragilità sociale del quartiere è stata aggravata nel corso degli anni da risposte inadeguate e scelte impopolari. Il rischio che il trasferimento della tensostruttura possa intensificare questo conflitto è un punto cruciale per il comitato, che avverte dell’importanza di evitare ulteriori tensioni in una zona già vulnerabile.
La richiesta della comunità è chiara: il quartiere ha diritto a spazi ben gestiti, che rispettino la dignità delle persone, senza mettere a repentaglio la sicurezza e la qualità della vita di chi lo abita. Con il crescere delle mobilitazioni e l’unità della popolazione, il comitato di quartiere di San Lorenzo si prepara a far sentire la propria voce, riflettendo una necessità collettiva di rivendicare una soluzione più giusta e sostenibile.