San Benedetto: la città perde il primato nel turismo marchigiano e gli operatori reagiscono

San Benedetto: la città perde il primato nel turismo marchigiano e gli operatori reagiscono

San Benedetto del Tronto affronta una retrocessione turistica, ma gli operatori locali puntano su strategie qualitative e investimenti infrastrutturali per rilanciare l’appeal della città nella Riviera delle Palme.
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San Benedetto: la città perde il primato nel turismo marchigiano e gli operatori reagiscono - Gaeta.it

La recente retrocessione di San Benedetto del Tronto al terzo posto tra le città turistiche delle Marche, come dimostrano i dati ufficiali presentati alla BIT, ha sicuramente suscitato preoccupazione. Tuttavia, gli operatori del settore paiono avere una visione diversa, mostrando prontezza nel trasformare le sfide in opportunità. La Riviera delle Palme si trova così a un bivio importante, con la necessità di ripensare la propria strategia turistica.

Il contesto della retrocessione turistica

La posizione di San Benedetto come meta privilegiata per il turismo marchigiano è stata messa in discussione dai recenti report, che evidenziano una significativa perdita di affluenza rispetto ad altre località come Senigallia. Questa situazione è resa ancora più complicata da una congiuntura economica incerta e dalla crescita esponenziale di mete alternative. Nonostante ciò, la reazione degli operatori turistici rivela una determinazione a reagire in modo proattivo.

Nicola Mozzoni, presidente dell’Associazione Albergatori locale, ha messo in luce come la mera analisi quantitativa dei dati non sia sufficiente per comprendere appieno il fenomeno turistico. La vera sfida consiste nell’analizzare i dati qualitativi, ossia capire chi sono i visitatori che scelgono San Benedetto e quali sono le loro esigenze. Mozzoni ha enfatizzato la necessità di una strategia ben definita, capace di orientare le azioni future verso un turismo mirato e sostenibile.

La necessità di un’analisi qualitativa

L’approccio verso il turismo a San Benedetto del Tronto richiede un cambiamento radicale nella raccolta e nell’analisi dei dati. Per raggiungere risultati tangibili nel lungo periodo, occorre mettere da parte la mera corsa alle presenze e concentrarsi sulla comprensione dei gusti e delle preferenze dei turisti. Questa strategia è fondamentale non solo per attirare visitatori, ma anche per migliorare l’esperienza complessiva offerta in città.

Mozzoni ha espresso preoccupazione riguardo la tendenza attuale a focalizzarsi sull’aumento delle presenze, suggerendo che questa strategia potrebbe rivelarsi controproducente. È cruciale sviluppare un’immagine chiara della tipologia di turismo che si intende promuovere, che potrebbe spaziare dalle famiglie alle coppie, fino a un segmento più maturo. La mancanza di dati qualitativi ostacola la capacità di prendere decisioni strategiche informate, rallentando così il processo di rinascita.

Sfide infrastrutturali e investimenti

Un altro aspetto cruciale da considerare è l’inadeguatezza delle infrastrutture, che rappresenta un freno per un turismo di alto profilo. Se San Benedetto desidera attrarre un pubblico benestante, non è sufficiente fare affidamento su sole risorse naturali come la bellezza del mare e del paesaggio. Gli investimenti in servizi e strutture di qualità devono essere una priorità.

Giorgio Mancini, titolare dello storico Hotel Progresso e attivo nella politica locale, ha messo in evidenza che il calo di visitatori del 2023 è evidente e va collegato non solo all’emergere di nuove forme di offerta turistica, come i residence, ma anche alla necessità di miglioramenti nella qualità dell’accoglienza. Mancini ha sottolineato che per risollevare l’appeal della città bisogna innanzitutto affrontare i problemi strutturali e investire nel potenziamento dei servizi offerti ai turisti.

Un futuro da pianificare insieme

In questo momento di sfide e incertezze, è fondamentale che tutti gli attori coinvolti, dagli albergatori ai rappresentanti delle istituzioni, collaborino per delineare un percorso condiviso di rilancio turistico. Il coinvolgimento di enti locali, università e associazioni di categoria sarà cruciale per costruire un’offerta turistica che risponda effettivamente alle esigenze del mercato.

Senigallia, che ha recentemente superato la soglia di un milione di visitatori, offre un esempio da prendere in considerazione. La decisione di ingaggiare testimonial come Bobo Vieri punta a una strategia di marketing affermativa che potrebbe inspirare anche San Benedetto. La creazione di un’offerta turistica integrata e di qualità è l’unica via per riconquistare posizioni nel panorama marchigiano e per un futuro di successo nella Riviera delle Palme.

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