Sampdoria in crisi: tifosi chiamano a raccolta dopo una stagione sportiva senza programmi chiari

Sampdoria in crisi: tifosi chiamano a raccolta dopo una stagione sportiva senza programmi chiari

I tifosi della Sampdoria denunciano la gestione fallimentare e la mancanza di una proprietà solida dopo la retrocessione, organizzando un’assemblea per discutere il futuro del club e chiedere responsabilità.
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La retrocessione della Sampdoria ha acuito le tensioni tra tifosi e società, con manifestazioni di protesta e un appello a una gestione più trasparente e responsabile per il futuro del club. - Gaeta.it

Le tensioni in casa Sampdoria si sono accentuate con la retrocessione del club, che i tifosi attribuiscono a un vuoto evidente nella gestione e nella proprietà. Il malcontento del gruppo della gradinata Sud sfocia in un appuntamento pubblico per discutere del futuro della squadra e delle possibili mosse da adottare. Nel frattempo, la contestazione contro alcuni protagonisti della stagione ormai conclusa si è manifestata anche con azioni dirette, ma senza degenerare.

La contestazione dei tifosi e la mancanza di una proprietà solida

Il gruppo di tifosi della gradinata Sud ha pubblicato un comunicato molto duro, in cui denuncia la “catastrofe” della stagione appena conclusa. La causa principale, sottolineano, è la mancanza di una proprietà che si prenda realmente cura della squadra con una programmazione seria e competente. Parlano di una stagione segnata da una gestione confusa sia a livello sportivo, tecnico e amministrativo.

La retrocessione è definita come il momento più doloroso della storia dell’U.C. Sampdoria, non semplicemente “uno dei momenti“. La critica si estende a tutti, dai dirigenti ai vari allenatori che si sono susseguiti da agosto, fino ai giocatori. Nessuno viene escluso da questa responsabilità collettiva.

I tifosi accusano invece una “mancanza di rispetto” da parte della società, in particolare per i comunicati formali considerati vuoti e lontani dalla realtà vissuta dalla tifoseria. Chiedono trasparenza e un riconoscimento delle colpe, auspicando che almeno qualcuno nel management abbia il coraggio di prendersi la responsabilità pubblicamente. La loro richiesta finale è quella di evitare di ripetere gli errori commessi in passato, parlando di “chiarezza” come base per il futuro.

L’assemblea in via del piano e le prospettive sul futuro di sampdoria

Per decidere come muoversi nei prossimi giorni, il gruppo tifosi della gradinata Sud ha organizzato un incontro il 22 maggio alle 20.30 in via del Piano, davanti ai cancelli dello stadio. Questo appuntamento assume un rilievo particolare perché rappresenta un momento di confronto diretto tra i sostenitori più attivi, intenzionati a capire cosa si può fare per la squadra.

La presenza e il ruolo della tifoseria saranno cruciali nell’immediato futuro della Sampdoria, soprattutto dopo una stagione difficile senza una guida chiara. I volti noti dei gruppi organizzati stanno preparando strategie, anche di pressione nei confronti della società, per evitare che la squadra ripercorra la strada segnata da errori e disorganizzazione.

In queste riunioni verranno messi sul tavolo suggerimenti concreti per intervenire nel breve ma anche idee per un rilancio più strutturato. La situazione economica e strutturale del club viene considerata critica da molti, quindi ogni mossa richiede attenzione e coesione tra i tifosi. Dall’incontro si attendono segnali e proposte che potrebbero tradursi in azioni concrete nei prossimi mesi.

Episodi di tensione e il ruolo delle forze dell’ordine nel contesto delle proteste

Nonostante il malumore generale, la protesta non ha assunto forme violente o minacciose. Un episodio rilevante è quello accaduto fuori dall’abitazione del giocatore Niang, nel levante di Genova, dove un piccolo gruppo di ultrà, arrivato in scooter, ha acceso un fumogeno.

La situazione è stata gestita rapidamente dalle pattuglie delle volanti giunte sul posto. L’evento si è risolto in pochi minuti senza interventi più pesanti o scontri. Il gesto però riflette la tensione palpabile all’interno della tifoseria, che manifesta in modi diversi la propria insoddisfazione nei confronti di una stagione che tutti giudicano fallimentare.

Le autorità locali mantengono alta l’attenzione per evitare che simili episodi degenerino, concentrandosi sulla sicurezza degli spazi pubblici e privati legati al club. Questi episodi, seppur contenuti, sono uno specchio della pressione che grava su giocatori e dirigenti, sotto costante osservazione delle tifoserie più agguerrite.

Responsabilità individuali e collettive nella stagione della retrocessione

I tifosi non fanno sconti a nessuno, indicando con precisione i nomi delle persone ritenute responsabili della disastrosa annata. Nel comunicato compaiono dirigenti come Manfredi, Fiorella, Messina, Accardi e nomi noti del calcio come Pirlo, Sottil, Semplici, insieme ai giocatori coinvolti dall’inizio della stagione.

Questi nomi rappresentano per la tifoseria tutte le figure che hanno avuto un ruolo nella gestione tecnica e sportiva, ma anche nell’aspetto organizzativo. La colpa principale è legata a una mancata progettazione che avrebbe permesso alla squadra di evitare la discesa in serie B.

La critica è dura: si parla di una “macchia indelebile“, un segno che rimarrà associato a queste persone per tutta la loro vita. Non si tratta di un giudizio momentaneo, ma di una condanna definitiva, azzardatamente senza appello.

Questo clima segnala una frattura profonda tra i tifosi e la dirigenza. La crescente sfiducia ostacola la possibilità di un dialogo sereno e mette a rischio anche eventuali aperture future. Qualsiasi decisione importante dovrà fare i conti con questa rabbia accumulata e con l’esigenza di una rottura netta rispetto al passato.


La situazione della Sampdoria, nel maggio 2025, è un punto di svolta. Il ritorno alla serie B e le divisioni interne fanno prevedere mesi caldi, con i tifosi in prima linea per chiedere risposte concrete. Il destino del club e della sua comunità è in bilico, e ogni passo sarà osservato da vicino da chi non intende dimenticare quanto accaduto.

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