Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, esprime forti critiche nei confronti del Green Deal europeo, definendolo un imperativo da rivedere in tempi rapidi. Con il prossimo Consiglio europeo dei Trasporti in programma, Salvini sottolinea la necessità di un’azione decisiva a Bruxelles per evitare che misure affrettate mettano in pericolo il comparto dei trasporti italiano e quello europeo in generale. Attraverso dichiarazioni rilasciate durante l’assemblea generale dell’Associazione Logistica dell’Industria dei Trasporti , il ministro si pronuncia contro l’idea di escludere i motori a benzina e diesel entro il 2035, ritenendola una strategia insostenibile e controproducente.
Le preoccupazioni sul Green Deal europeo
Salvini non risparmia parole critiche nei confronti della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, accusandola di aver commesso un errore di valutazione di dimensioni tali da mettere a repentaglio il futuro economico europeo. Secondo il ministro, l’introduzione di un divieto alla circolazione dei motori endotermici a partire dal 2035 sarebbe una decisione irrazionale, ritenuta frutto di arroganza, ignoranza o, peggio, di interessi economici non europei. La questione potrebbe, secondo la sua analisi, favorire le aziende cinesi ai danni di quelle europee.
Salvini richiede un rapido confronto e una riconsiderazione delle tempistiche e dei modi di attuazione di queste politiche, specificando che una misura così drastica e prematura potrebbe avere conseguenze devastanti per l’industria e l’occupazione, senza contare che potrebbe danneggiare anche l’ambiente, creando un paradosso difficile da giustificare.
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Impatti sull’autotrasporto e sulle imprese
Al centro delle preoccupazioni di Salvini c’è la tassa ETS applicata al trasporto aereo, marittimo e all’autotrasporto. Secondo il ministro, questa tassa rappresenterebbe un danno diretto all’occupazione in Europa, poiché potrebbe spostare il traffico verso porti extraeuropei, indebolendo il settore nel suo complesso. Salvini si rivolge ai membri della Commissione con la speranza che la recente vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti possa fungere da catalizzatore per un esame critico delle politiche ambientali proposte a Bruxelles.
“Le eco follie,” come le definisce il ministro, stanno portando a decisioni che sembrano più punitive nei confronti dell’industria locale e a favore di scelte che favoriscono mercati al di fuori dell’Unione Europea. La necessità di rivedere queste politiche appare sempre più urgente per evitare un contraccolpo economico devastante.
Prospettive future per il governo italiano
Salvini ribadisce che l’attuale governo ha un piano chiaro e una visione a lungo termine fino al 2027, e vorrebbe che gli fosse esteso un mandato fino al 2032. Questo periodo, secondo lui, è necessario per vedere realizzati i progetti in corso, che richiedono più tempo di quello che comunemente si potrebbe pensare. La menzione dell’alta velocità sotto il Brennero nel 2032 rappresenta un punto cruciale del piano, sottolineando l’importanza di investire in infrastrutture moderne e sostenibili.
La volontà del governo italiano è di garantire un futuro che tenga conto delle esigenze di cittadini e imprese, evitando la creazione di nuove tasse e regolamenti che non tengano conto della realtà del mercato. Salvini espone un quadro in cui il lavoro e lo sviluppo sostenibile possono marciare di pari passo, a condizione che si ripensi profondamente a politiche come il Green Deal europeo.