Salvaguardia della filiera del pomodoro campano: nuove strategie contro le tossine di alternaria

Salvaguardia della filiera del pomodoro campano: nuove strategie contro le tossine di alternaria

La filiera del pomodoro campano in Campania si tutela con nuove tecniche di analisi delle tossine da Alternaria, grazie alla ricerca di Biogem e alla collaborazione tra Università Federico II, istituzioni e produttori.
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Un convegno alla Reggia di Portici promuove nuove tecniche per prevenire le contaminazioni da tossine del fungo Alternaria nella filiera del pomodoro campano, coinvolgendo ricercatori, istituzioni e produttori per garantire qualità e sicurezza. - Gaeta.it

La tutela della filiera produttiva e di trasformazione del pomodoro assume un ruolo cruciale in Campania. Al centro dell’attenzione c’è l’adozione di metodi per prevenire le contaminazioni da tossine prodotte dal fungo Alternaria, che possono compromettere la qualità del prodotto e la sicurezza alimentare. Un nuovo studio, presentato a Portici, apre la strada a tecniche di analisi più precise e affidabili.

Il convegno alla reggia di portici e i protagonisti dell’iniziativa

L’evento dedicato alla difesa del pomodoro campano si svolgerà presso la Reggia di Portici il 15 aprile 2025. È organizzato dall’Ordine dei tecnologi alimentari di Campania e Lazio, che ha voluto mettere al centro il tema della prevenzione delle contaminazioni fungine nella filiera. Fra i partecipanti figurano il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo, e l’assessore regionale Nicola Caputo, presenti per sostenere l’iniziativa e sottolinearne l’importanza per il territorio. Durante l’incontro, protagonisti saranno ricercatori, esperti di settore e rappresentanti commerciali.

L’organizzazione del meeting segue le esigenze concrete di un comparto agricolo strategico. Il pomodoro campano si caratterizza non solo per volumi produttivi elevati, ma anche per la fama legata alla sua qualità e ai metodi tradizionali di coltivazione e trasformazione, che richiedono controlli stringenti contro le insidie delle contaminazioni.

Biogem e il metodo innovativo per analizzare le tossine

L’istituto di genetica molecolare Biogem, con sede ad Ariano Irpino , ha condotto una ricerca volta ad identificare un sistema di analisi quantitativa delle tossine prodotte da Alternaria. Il lavoro è guidato da Giuseppe Raucci, responsabile del laboratorio di bioanalitica del centro irpino. Lo studio mira a sviluppare un protocollo che permetta di misurare con precisione la presenza di queste sostanze nella filiera produttiva del pomodoro.

Il metodo proposto consente di affrontare con rigore scientifico la complessità dei fenomeni biologici coinvolti. Raucci spiega che il sistema può rilevare tossine anche a basse concentrazioni, garantendo così un controllo più sicuro lungo tutta la catena produttiva, dalla coltivazione alla trasformazione. Questo tipo di approccio rappresenta un passo avanti rispetto agli strumenti tradizionali, spesso meno sensibili o specifici.

La prevenzione delle contaminazioni da Alternaria riveste un ruolo centrale soprattutto per tutelare la salute dei consumatori, ma anche per salvaguardare l’economia di una filiera che contribuisce significativamente all’export e all’immagine nazionale del pomodoro campano.

Il ruolo delle università e dei partner nel progetto di tutela

Il convegno vedrà la presenza di accademici come i professori Salvatore Velotto e Pasquale Ferranti. Quest’ultimo dirige il dipartimento di agraria dell’Università “Federico II” di Napoli e funge da responsabile scientifico del dipartimento stesso. L’Università Federico II collabora attivamente con Biogem e gli altri partner scientifici e commerciali coinvolti nel progetto.

Collaborazione tra ricerca e settore produttivo

L’interazione tra il mondo della ricerca universitaria, gli enti di ricerca come Biogem e il settore produttivo rappresenta l’elemento chiave per sviluppare soluzioni pratiche che tengano conto delle esigenze reali della filiera. Gli esperti dibatteranno sulle strategie di prevenzione e sulle modalità per trasferire i risultati della ricerca direttamente agli operatori agricoli e agli industriali che lavorano il pomodoro.

Il coinvolgimento delle istituzioni regionali e nazionali conferma la rilevanza dell’iniziativa per l’economia locale. Non è solo un tema scientifico, ma un fatto concreto che interessa migliaia di produttori e aziende impegnate a mantenere elevati standard di qualità e sicurezza. La lotta contro le contaminazioni da Alternaria diventa, in questa prospettiva, una priorità condivisa, in grado di far crescere la resilienza del comparto.

Giornata di studio alla reggia di portici: momenti chiave

La giornata di studio nella Reggia di Portici segna un momento importante nel percorso di protezione del pomodoro campano. Verranno messi in evidenza risultati scientifici concreti e strategie operative per limitare rischi e preservare le caratteristiche distintive di un prodotto simbolo della regione. Tutti gli attori della filiera sono chiamati a confrontarsi su soluzioni che puntano a mantenere una produzione pulita, sicura e riconosciuta anche al di fuori dei confini nazionali.

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