La situazione tra russia e ucraina rimane tesa, nonostante alcuni segnali di avvicinamento nei negoziati di pace. Marco Rubio ha commentato lo stallo, evidenziando che senza sviluppi rapidi, gli Stati Uniti potrebbero ridurre il proprio impegno. La questione assume rilievo soprattutto nel contesto delle altre sfide a livello globale che Washington deve affrontare, dal confronto con la cina al dossier nucleare iraniano. Nel frattempo, continuano i raid militari sul territorio ucraino, con pesanti conseguenze per la popolazione civile.
Distanze e prospettive sui negoziati di pace fra russia e ucraina
Le discussioni tra russia e ucraina hanno visto qualche passo avanti, ma restano forti differenze sulle condizioni per un accordo. Marco Rubio ha sottolineato come, sebbene ci sia stato un avvicinamento, serve un cambiamento concreto entro poco tempo per evitare la fine del ruolo di mediatori da parte degli Stati Uniti. Il rischio è alto, visto che Washington ha altre questioni urgenti da seguire, e il tempo per concentrarsi sulla guerra è limitato.
Opinioni sullo stallo militare
Rubio ha anche ricordato l’impossibilità di risolvere il conflitto con una soluzione militare, in quanto né Putin potrà conquistare l’intero territorio ucraino, né Kiev potrà respingere le truppe russe alle posizioni precedenti al 2014. Le forze in campo sono quindi bloccate in un equilibrio instabile, che rende complicato immaginare uno sbocco diverso da quello negoziale.
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I segnali dall’intelligence e il cambio di strategia di putin
Dall’intelligence americana emergono indicazioni su un cambiamento nel modo in cui il Cremlino affronta la guerra. Vladimir Putin, secondo le fonti citate dalla Cnn, avrebbe deciso di privilegiare una strategia a breve termine, lasciando da parte il precedente piano di un logoramento prolungato a fianco di trattative lente. Questa svolta viene interpretata da Trump e dal suo staff come un’apertura a una possibile intesa di pace, più concreta rispetto ai mesi scorsi.
Nonostante questo, gli Stati Uniti mantengono una certa diffidenza. Le offerte di accordo proposte finora vengono considerate generose, ma Mosca non ha ancora dato il via libera. Inoltre c’è il rischio che, anche in caso di pace, la sicurezza ucraina resti incerta, con la possibilità di nuovi attacchi in futuro. Putin potrebbe perciò cercare di mantenere gran parte dei territori occupati, complicando qualsiasi accordo definitivo.
Ucraina e usa puntano sulle risorse naturali: l’accordo sulle terre rare
L’8 maggio il parlamento ucraino dovrebbe ratificare un accordo raggiunto con gli Stati Uniti per lo sfruttamento delle terre rare presenti nel paese. L’intesa rappresenta un tassello importante nelle relazioni bilaterali e mira a rafforzare la collaborazione nel settore delle materie prime strategiche. I deputati ucraini hanno confermato che la votazione è imminente, sottolineando l’importanza di questa intesa nel contesto delle esigenze economiche e di sicurezza.
Questa scelta mostra come Kiev cerchi alleati forti anche sul piano economico, in aggiunta al sostegno militare e diplomatico. Le terre rare sono fondamentali per molte industrie, in particolare quelle legate all’alta tecnologia e agli armamenti, e il controllo di queste risorse può influire sull’equilibrio geopolitico regionale.
Intensificati gli attacchi russi, la situazione a zaporizhzhia e dintorni
Nella notte tra il 5 e il 6 maggio sono stati registrati raid russi su Zaporizhzhia e altre località nelle vicinanze. Le autorità locali hanno riportato il ferimento di 31 persone, tra cui un ragazzo di tredici anni. Sono stati colpiti edifici civili, come palazzi e un’università , che hanno subito danni significativi. L’azienda ferroviaria nazionale ha inoltre segnalato un pesante bombardamento su un impianto per la riparazione delle locomotive.
Anche nella regione di Dnipropetrovsk sono stati segnalati attacchi con droni, che hanno ferito due uomini. Le conseguenze sul tessuto civile rimangono gravi, con infrastrutture colpite e rischi per la popolazione che cresce nel corso dei giorni.
Contrasto continuo tra ucraina e russia sull’uso dei droni
Il ministero della difesa russo ha comunicato che nella notte sono stati distrutti 121 droni ucraini, particolarmente nella zona della Crimea. Al contrario, l’esercito ucraino denuncia di aver subito un attacco con oltre 150 droni russi, ma conferma di averne intercettati 64 e neutralizzati altri 62 in fase di avvicinamento. Questi dati raccontano un’intensa attività di assalto con veicoli aerei senza pilota, con una difesa attiva su entrambi i fronti.
Le forze ucraine precisano che, pur avendo respinto gli attacchi aerei, diverse regioni come Dnipropetrovsk, Donetsk e Zaporizhzhia sono state colpite da raid. Dalla parte russa, i sistemi di difesa aerea avrebbero abbattuto droni anche nel mar nero. Il confronto sull’uso di droni rappresenta uno degli aspetti più recenti e tecnologicamente avanzati di questo conflitto ancora aperto.