Roma, via giolitti e la gentrificazione: la battaglia di sfizio contro i progetti di rilancio radicati nella speculazione

Roma, via giolitti e la gentrificazione: la battaglia di sfizio contro i progetti di rilancio radicati nella speculazione

Il Comune di Roma avvia un progetto di riqualificazione in via Giolitti con fondi PNRR, suscitando preoccupazioni per la possibile scomparsa di Sfizio, storico locale della famiglia Lanza e punto di riferimento sociale.
Roma2C Via Giolitti E La Gentri Roma2C Via Giolitti E La Gentri
Via Giolitti a Roma, vicino alla stazione Termini, è al centro di un progetto di riqualificazione che rischia di cancellare attività storiche come il locale Sfizio, simbolo di tradizione e impegno sociale nella comunità. - Gaeta.it

Negli ultimi mesi, via Giolitti a Roma, nelle immediate vicinanze della stazione Termini, è al centro di una discussione accesa tra progetti di riqualificazione urbana e la difesa delle attività storiche locali. L’intervento del Comune, sostenuto dai fondi del PNRR, ha portato a un piano di restyling che interessa l’edificio in cui si trova Sfizio, un locale con una storia lunga oltre settant’anni. Al di là delle intenzioni di “rigenerare” la zona, il progetto ha acceso un dibattito sulla possibile espulsione delle attività già presenti e sul rischio di una gentrificazione che potrebbe cancellare la vitalità del quartiere.

I fondi pnr e il nuovo volto di roma tra rigenerazione e rischi per le comunità locali

Roma è sotto la lente d’ingrandimento per una serie di interventi volti a modificare aree ritenute strategiche della città. Molti di questi interventi si connettono ai finanziamenti del PNRR, che puntano al “rinnovamento urbano” soprattutto nei quartieri centrali e periferici. Via Giolitti, nel cuore dell’Esquilino, appare come uno dei punti nevralgici di questo processo. Si tratta di una zona caratterizzata da una forte presenza di persone, attività commerciali popolari, ma anche da una certa complessità sociale, con diverse realtà che convivono.

Il Comune ha deciso di intervenire sull’edificio storico individuato come “dente cariato“, destinato a essere ristrutturato per trasformarsi in una galleria commerciale. Nel progetto si prevede la rimozione degli attuali esercizi, sostituiti da nuovi spazi, più moderni e, presumibilmente, più costosi. Questa dinamica ha fatto emergere la preoccupazione per una possibile sostituzione degli abitanti e delle attività tradizionali con modelli più uniformi e rivolti a una clientela diversa da quella storica della zona.

Il nodo vero riguarda l’idea stessa di rigenerazione: se da una parte l’abbandono e il degrado devono essere affrontati, dall’altra la città rischia di perdere la sua autenticità e la sua storia se solo si punta a modelli di sviluppo esclusivamente commerciale e speculativo.

Sfizio, un presidio storico e sociale al centro del progetto di ristrutturazione

Sfizio è un ristorante, pizzeria e caffetteria fondato nel 1948, che da ormai quattro generazioni è gestito dalla famiglia Lanza. Questo locale rappresenta un punto di riferimento nel quartiere, tanto per i residenti quanto per i turisti. Leonardo Lanza, chef e attuale proprietario, racconta come il locale non sia solo un esercizio commerciale, ma un luogo che ha mantenuto nel tempo un ancoraggio con la comunità circostante e la tradizione gastronomica romana.

Per molti, definire l’edificio come “dente cariato” è apparso non solo inappropriato ma ingiusto, soprattutto alla luce del lavoro svolto da Sfizio nella zona. Lanza ha sottolineato come il locale offra un’esperienza che va oltre il semplice pasto, puntando su un’accoglienza personale, relazioni autentiche e un menù studiato con attenzione, che coniuga proposte classiche e innovative. Il locale propone, tra l’altro, pizze a tranci, caffè specialty, birre artigianali e vini selezionati, diventando così un punto di ristorazione che si distingue nel contesto spesso anonimo intorno a Termini.

La storicità di Sfizio si riconosce anche nella sua posizione, ospitata in un edificio particolare, rimasto “mozzato” a causa di un progetto degli anni ’50 e ’60 mai completato. Quel progetto prevedeva la demolizione di molteplici palazzi per realizzare un grande viale che collegasse Porta Maggiore a Termini ma, abbandonato a metà, ha lasciato la zona con il suo carattere unico e non del tutto omogeneo.

L’impegno sociale di sfizio e la risposta alle sfide della zona terminii

La collaborazione di Sfizio con realtà come Mama Termini e TerminiTV rappresenta un aspetto meno noto ma fondamentale della presenza del locale in via Giolitti. Ogni domenica, la cucina della famiglia Lanza si attiva per preparare pasti caldi destinati ai senzatetto che vivono intorno alla stazione Termini. Questo impegno si è gradualmente consolidato in un lavoro di collettività, con un’organizzazione stabile che permette un aiuto concreto. Durante le festività vengono realizzate preparazioni particolari, rispettose delle diverse culture e tradizioni religiose delle persone assistite.

Questa attività sociale si sviluppa in un contesto in cui la presenza dei senza fissa dimora suscita da tempo discussioni. Spesso le reazioni pubbliche si limitano a iniziative mediatiche o ad azioni di facciata, mentre Sfizio prova a offrire un supporto quotidiano e assiduo. Lanza denuncia come la pressione sociale si traduca a volte solo in sfruttamento mediatico, senza un reale aiuto alle persone coinvolte.

Per lui, invece, la difesa della zona e delle sue attività storiche deve passare anche attraverso un’attenzione umana e concreta alle problematiche sociali, mantenendo una connessione con chi vive il territorio e non solo con chi vuole modificarlo dal punto di vista immobiliare o commerciale.

Sfizio tra memoria e futuro: resistere alla svendita di roma

Il progetto di rigenerazione che coinvolge l’edificio in cui si trova Sfizio rappresenta, per la famiglia Lanza, un segnale preoccupante rispetto all’idea che si ha di Roma e dei suoi quartieri storici. L’intenzione di abbattere le attività esistenti per sostituirle con una galleria commerciale rischia di far sparire non solo iconici esercizi ma anche la dimensione umana che caratterizza certi angoli della città.

Sfizio, da più di ottant’anni, interpreta uno spirito di romanità vissuta, disponibile a confrontarsi con i cambiamenti senza perdere la propria identità. L’attenzione a dettagli come gli ulivi piantati sulla terrazza o il menù curato con ricette semplici, dimostrano una cura costante per questo luogo.

In una fase in cui la città è attraversata da spinte speculative, questa realtà storica si conferma un presidio di socialità e genuinità. La sua presenza invita a riflettere sul valore della memoria e della continuità in una metropoli in cui rischio e trasformazioni si intrecciano continuamente.

Change privacy settings
×