Roma, proteste e sgomberi: manifestanti forzano il cantiere di viale del Pretoriano

A Roma, il 26 settembre 2024, manifestanti protestano contro gli sgomberi in corso, chiedendo maggiore inclusività sociale e un dialogo con le istituzioni per affrontare la crisi abitativa.
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Roma, proteste e sgomberi: manifestanti forzano il cantiere di viale del Pretoriano - Gaeta.it

A Roma, nelle serate del 26 settembre 2024, un gruppo di manifestanti ha intrapreso un’azione di protesta contro gli sgomberi che stanno interessando la città, in particolare in viale del Pretoriano. Dopo un’assemblea pubblica tenutasi in piazza dei Siculi a San Lorenzo, i cittadini si sono diretti verso il cantiere per esprimere il loro dissenso e contestare quelle che definiscono “le cancellate del Giubileo dei ricchi”, sottolineando la necessità di una maggiore inclusività sociale.

La protesta e l’irruzione al cantiere

I manifestanti, riuniti per discutere del tema degli sgomberi e della difficile situazione abitativa nella capitale, hanno deciso di marciare verso viale del Pretoriano, dove si erano verificati alcuni sgomberi nei giorni precedenti. In un gesto simbolico di resistenza, hanno abbattuto le cancellate che delimitano il cantiere, aprendo un varco per accedere all’area. “Basta sgomberi e cancellate, né qui né altrove”, è stata la richiesta forte e chiara dei partecipanti. Durante la manifestazione, si è levato un coro di richieste al Comune di Roma e alla prefettura, esortando le istituzioni a considerare percorsi di integrazione sociale piuttosto che le politiche di esclusione che a loro avviso caratterizzano gli sgomberi in corso.

La risposta del Comune non si è fatta attendere: è stato proposto un incontro in Campidoglio per discutere delle problematiche legate agli sgomberi e trovare possibili soluzioni. Attraverso un comunicato, l’amministrazione ha dichiarato di essere aperta al dialogo, ma ha sottolineato che, se non si riuscirà a trovare un accordo, “la società civile potrebbe intraprendere ulteriori azioni di dissenso.”

Il contesto degli sgomberi a Roma

L’azione di protesta di ieri è avvenuta alla fine di una settimana segnata da diversi sgomberi nel territorio romano, iniziati il 23 settembre in viale del Pretoriano e proseguiti con interventi a Santa Bibiana. Le operazioni hanno sorpreso non solo gli abitanti delle aree coinvolte, ma anche le istituzioni locali, come dimostrato dal fatto che l’assessora capitolina al Sociale, Barbara Funari, non era a conoscenza dell’imminente demolizione. Questo ha generato tensioni all’interno della giunta e nel Partito Democratico romano, con richieste di maggiore trasparenza e coinvolgimento nel processo decisionale.

Il 24 settembre, si è proseguito con lo sgombero dell’ex Hotel Cinecittà, in un’operazione che ha visto gli agenti intervenire senza preavviso. Queste azioni hanno sollevato interrogativi e malcontento tra i cittadini, molti dei quali si sentono minacciati dalla crescente esclusione sociale. Di fronte a questo scenario, l’idea di una politica abitativa più inclusiva viene considerata fondamentale per affrontare le problematiche emergenti nella capitale.

L’importanza della mobilitazione sociale

La mobilitazione di ieri, che ha visto la partecipazione attiva di numerosi cittadini e associazioni locali, è stata un chiaro segnale della crescente tensione sociale nella città. I manifestanti hanno chiesto un cambiamento nel modo in cui le istituzioni affrontano la questione degli sgomberi e delle politiche abitative. La preoccupazione è che, con il Giubileo in arrivo, vi sia un aumento della gentrificazione e un’ulteriore marginalizzazione delle comunità più vulnerabili.

Questa protesta si inserisce in un quadro più ampio di conflitti sociali nella capitale, dove le istanze delle associazioni di quartiere e dei cittadini sono spesso trascurate. La necessità di canali di comunicazione diretti tra le istituzioni e la popolazione diventa quindi fondamentale per garantire una pianificazione urbana equa e inclusiva. L’auspicio è che il confronto convocato dal Comune possa veramente tradursi in azioni concrete per migliorare le condizioni di vita dei romani e per promuovere un autentico dialogo tra tutte le parti coinvolte.

Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 da Francesco Giuliani

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