Roma ospita Lugana doc a Palazzo Brancaccio con più di 100 etichette in degustazione aperta

Roma ospita Lugana doc a Palazzo Brancaccio con più di 100 etichette in degustazione aperta

A Roma, a Palazzo Brancaccio, oltre 40 cantine presentano più di 100 etichette di Lugana doc, valorizzando qualità, sostenibilità e tradizione del territorio tra Veneto e Lombardia con degustazioni ed eventi culturali.
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A Roma, a Palazzo Brancaccio, si è svolta una grande degustazione dedicata al Lugana doc, con oltre 40 cantine che hanno presentato più di 100 etichette, celebrando qualità, tradizione e sostenibilità di questo vino simbolo del territorio gardesano. - Gaeta.it

Oggi a Roma, presso Palazzo Brancaccio, ha preso il via una grande manifestazione dedicata al Lugana doc. Oltre 40 cantine hanno presentato più di 100 etichette di questo vino, offrendo a cittadini e turisti la possibilità di una degustazione nei giardini monumentali della storica dimora. L’evento celebra le diverse caratteristiche stilistiche del Lugana: spumante, d’annata, superiore, riserva e vendemmia tardiva. L’idea è proporre un viaggio che coniughi gusto, cultura e territorio, mostrando uno stile di vita basato sulla qualità e il recupero di tempi più lenti e autentici, ricchi di piacere e attenzione al benessere.

Palazzo Brancaccio come cornice simbolica dell’evento

La scelta di Palazzo Brancaccio per questa iniziativa non è casuale. L’edificio si trova a pochi passi dalla basilica di Santa Maria Maggiore, nel cuore di Roma, ed è noto per i suoi giardini monumentali che offrono un contesto elegante e suggestivo. Qui, grazie a quasi cinquanta produttori, gli ospiti possono scoprire la molteplicità di sfumature che rendono il Lugana un vino apprezzato non solo in Italia, ma in tutta Europa. L’evento si propone di oltrepassare la semplice degustazione, diventando un’esperienza sensoriale ma anche culturale. I numerosi visitatori possono così entrare in contatto con le storie del territorio gardesano e percepire il legame stretto tra vino e identità locale.

Percorso di degustazione e approfondimenti

L’allestimento prevede un percorso tra diverse tipologie di Lugana, dalla versione spumante a quella d’annata, fino alle selezioni più pregiate come superiore, riserva e vendemmia tardiva. Ogni degustazione accompagna la scoperta di profumi, sapori e caratteristiche che variano in base al metodo di produzione e all’annata. Inoltre, vengono proposti momenti di approfondimento in cui i produttori raccontano la storia dei loro vigneti e parlano delle tecniche adottate per preservare la qualità e rispettare l’ambiente. L’intenzione è offrire al pubblico una vera immersione in un universo enologico ricco di tradizione, ma capace di dialogare con un pubblico nuovo.

Il valore di Lugana secondo Fabio Zenato, presidente del Consorzio

Fabio Zenato, presidente del Consorzio Tutela Lugana Doc, sottolinea come l’evento a Roma vada oltre la pura esposizione di prodotti. Per lui, “Portare il Lugana a Roma, in una location così suggestiva come Palazzo Brancaccio, significa raccontare un territorio che ha saputo fare della qualità, della sostenibilità e dell’accoglienza valori fondanti”. Zenato spiega che questo appuntamento rappresenta un invito a conoscere il Garda non solo per la bellezza del paesaggio, ma anche per il modo di vivere che mette al centro il tempo, il piacere dell’incontro e la cultura del benessere.

Un ponte tra luoghi, persone e storie

Il presidente insiste sull’idea che il Lugana funzioni come un ponte tra luoghi, persone e storie diverse. I vini prodotti in quest’area, a cavallo tra Veneto e Lombardia, arrivano così a raccontare l’anima di un territorio che da decenni punta su qualità e rispetto ambientale. L’attenzione a questi valori emerge anche nella cura con cui il Consorzio promuove il vino, facendo leva su pratiche sostenibili e sulla trasparenza nelle filiere produttive. Per Zenato, il vino è anche un veicolo per diffondere un’esperienza complessiva, capace di coinvolgere i sensi e invitare alla scoperta.

Lugana doc tra numeri, territori e sostenibilità

L’area coperta dal Lugana doc si estende tra Veneto e Lombardia e rappresenta una delle destinazioni vinicole più frequentate d’Europa. Il territorio registra oltre 25 milioni di presenze turistiche ogni anno, grazie anche a un’offerta che va oltre il vino. Il Consorzio Tutela Lugana Doc, con i suoi 214 associati, produce più di 28 milioni di bottiglie all’anno. La denominazione è nata nel 1967 ed è la prima doc in Lombardia, nonché una delle più antiche in Italia. Ha conquistato spazi importanti sui mercati esteri, con esportazioni che rendono il Lugana presente in oltre 65 paesi, coprendo circa il 60% del totale prodotto.

Produzione e valori economici

Nel corso del 2023, la produzione ha superato i 207.000 ettolitri di vino. La crescita riguarda anche valori economici: il prezzo medio del vino sfuso è cresciuto del 30 per cento rispetto al 2022. Questo risultato riflette la qualità sempre più riconosciuta e la domanda che supera l’offerta in molti mercati. In campo ambientale, il 60 per cento delle superfici vitate è oggi certificato secondo il protocollo SQNPI o impegnato nella transizione verso il biologico. Questi dati confermano un orientamento concreto verso pratiche che rispettano l’ambiente e garantiscono prodotti sostenibili.

La consolidata forza del Lugana doc nasce da un’alleanza stretta tra produttori, territorio e consumatori che riconoscono il valore di un vino capace di esprimere caratteristiche precise, tratte dal suolo e dal clima della zona. Lo sviluppo della denominazione racconta anche una storia fatta di scelte mirate, dalla cura della vite alle tecniche di vinificazione utilizzate. Oggi, il Lugana è sinonimo di qualità riconoscibile, elementi riconfermati da premi e riconoscimenti internazionali che contribuiscono a diffonderne la reputazione, non solo in Italia ma anche oltreconfine.

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