Roberto Floreani riprende il dialogo con il pubblico romano grazie alla nuova mostra alla galleria Russo. Dopo le tappe del 2014 e del 2018, l’artista presenta una serie inedita che condensa tutta la sua ultima fase creativa. Il 2025 segna per Floreani il quarantennale della sua prima mostra personale, avvenuta nel 1985, un traguardo che celebra lungo due diverse esposizioni, a Roma e a Vicenza. L’attenzione si concentra sul suo percorso artistico, che unisce astrazione e riflessione spirituale con immagini e installazioni site-specific.
Il percorso artistico di roberto floreani e il quarantennale
Roberto Floreani festeggia quarant’anni dalla prima personale senza perdere lo slancio della ricerca. Il suo impatto nel panorama artistico italiano è costante, soprattutto grazie a quel linguaggio visivo riconoscibile, unico nel suo genere. Le mostre successive confermano la crescita di un artista che indaga temi profondi con mezzi materici e astratti. La sua ultima esposizione al museo Diocesano di Vicenza, intitolata “Soglie: tempo del prima – tempo del poi”, presenta una settantina di opere realizzate negli ultimi anni, evidenziando la cifra distintiva della sua produzione: il “Concentrico”. La mostra ha suscitato interesse rilevante tra il pubblico, tanto da far prolungare l’esposizione fino al 6 luglio 2025, con quasi diecimila visitatori registrati.
Un tema costante nel lavoro di floreani
Questo filone del “Concentrico” era già presente nella sua personale del 2003 al museo Revoltella di Trieste, confermando la costanza di un tema al centro del suo lavoro. Attraverso le sue opere, Floreani si muove a cavallo tra pittura e installazione, con attenzione particolare non solo al segno ma anche agli spazi, di cui riesce a sfruttare luce e materia con stratificazioni ricche e complesse. La data del quarantennale funge da momento di riflessione e rinnovamento sul suo percorso diventato ormai parte consolidata della scena artistica contemporanea.
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La mostra costellazioni alla galleria russo
A Roma, nella storica galleria Russo, Floreani presenta la serie “Costellazioni”, creata negli ultimi tempi e pensata appositamente per questa sede. L’allestimento è stato progettato in maniera site-specific, con opere che variano per formato e struttura, pur mantenendo un fil rouge tematico e visivo. Accanto ai dipinti, trova spazio la componente installativa, con tappeti su cui sono dipinti soggetti già noti della sua ricerca: dalla serie “Soglie” per passare a “Costellazioni” fino ai “Ritmati”. Queste opere-ambiente rappresentano un’estensione immersiva del suo mondo artistico verso lo spettatore.
La mostra, molto attesa, rafforza una fama mai venuta meno e il ruolo di Floreani come protagonista di un’arte densa di significati. La presenza di elementi tridimensionali e di un dialogo con lo spazio costruisce un percorso visivo e sensoriale che apre alla riflessione. Pur rimanendo ancorato alla pittura, l’intervento dell’artista va oltre la tela, per coinvolgere chi osserva nelle sue geometrie fluide e nei pattern astratti, in cui si fondono colori e forme, matericità e spiritualità.
Un percorso immersivo nello spazio
La componente installativa con tappeti dipinti crea un ambiente dove lo spettatore viene accolto e immerso, andando oltre la semplice fruizione delle opere pittoriche.
Le differenze tra soglie e costellazioni secondo floreani
Le due serie principali delle mostre che Floreani sta portando avanti, “Soglie” e “Costellazioni”, ruotano entrambe intorno al rapporto dell’uomo con ciò che va oltre il visibile e il tangibile. L’artista spiega che “Soglie” si concentra sul sacro e sullo spirituale. Qui l’opera si fa veicolo di un senso di passaggio e trasformazione, “come se l’opera aprisse la porta verso uno spazio altro, simbolico e profondo.”
Le “Costellazioni” invece puntano a una visione differente, più cosmica e meno definita. Sono rappresentazioni di un’infinità indistinta, con un richiamo alla cosmogonia e a una dimensione abissale, dove l’uomo si confronta con l’incommensurabile. Questi lavori sono attraversati da un’attrazione verso l’universo e verso quello spazio oscuro e affascinante che sembra non avere confini precisi. In entrambi i casi, l’opera d’arte assume il ruolo di messaggero, capace di trasmettere inquietudine e allo stesso tempo una sorta di quiete interiore.
La tecnica pittorica di floreani e la componente cromatica
Floreani utilizza una tecnica pittorica che si distingue per la stratificazione di materiali e colori, una materia complessa che porta lo spettatore a un’immersione profonda. Le superfici delle sue opere rivelano più strati sovrapposti che creano texture e profondità. Questo metodo genera un invito alla riflessione intima, un incoraggiamento alla scoperta della propria dimensione interiore.
La tavolozza riserva un ruolo centrale alla combinazione di basi terrose e a campiture scure di nero. Su questa base spiccano tocchi di blu Klein, rosso e bianco, che strutturano forme geometriche fluide, sembrano fluttuare in uno spazio infinito. La sensazione che deriva è di spaesamento rispetto all’universo vasto e misterioso, un respirare l’incommensurabile. Il blu, segno di mistero e oscurità, si contrappone e si integra con il bianco, riflesso di luce e purezza. Questo dialogo cromatico apre uno spazio dalla forte carica simbolica, che produce attrazione e inquietudine nello stesso tempo.
Un viaggio visivo ed emotivo
Il risultato è un viaggio visivo ed emotivo capace di scuotere chi guarda, portandolo a un confronto diretto con temi universali come il tempo, lo spazio e la spiritualità, delineando un’arte che vive con la tensione tra il visibile e l’invisibile.