Il festival di cannes 2025 si è aperto con un momento di forte emozione. Robert de niro, premiato con la palma d’oro onoraria, ha affidato al proprio discorso un appello appassionato alla difesa della libertà, esprimendo una posizione netta contro i regimi autoritari e le politiche restrittive che minacciano cultura e creatività. L’attore, punto di riferimento di intere generazioni, ha catalizzato l’attenzione del pubblico nel grande théâtre lumière, dove gli applausi si sono protratti per diversi minuti.
L’omaggio a robert de niro e la sua strada al festival
Robert de niro ha ricordato con emozione il suo legame con il festival di cannes, iniziato nel 1973 con la presentazione di Taxi Driver, e arrivato a toccare quest’anno il cinquantesimo anniversario con Killers of the Flower Moon, diretto da Martin Scorsese, che lo vede protagonista insieme a Leonardo DiCaprio. L’abbraccio tra De Niro e DiCaprio sul palco è diventato uno dei momenti simbolo della serata, testimoniando il passaggio di testimone tra due icone del cinema contemporaneo.
Il valore del festival come luogo di incontro
De niro ha sottolineato il valore del festival come luogo di incontro per la comunità cinematografica mondiale. Nel corso del suo intervento, ha spostato il discorso dalle emozioni personali a un appello politico, denunciando politiche che hanno tolto risorse all’istruzione umanistica e minacciato la libertà creativa. Il riferimento a Donald Trump e alle sue decisioni contro il settore culturale ha evidenziato una contrapposizione netta rispetto alla produzione artistica e ai valori democratici.
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Un appello alla mobilitazione per la libertà e la democrazia
Robert de niro ha invitato tutti a una risposta collettiva e pacifica di fronte alle minacce che si profilano contro la libertà. Ha chiesto impegno immediato con determinazione e passione e ha indicato il voto come strumento fondamentale per difendere la democrazia. L’attore ha parlato di azione concreta, senza violenza, ma con la necessità di organizzarsi e farsi sentire. Il discorso ha messo in rilievo come la libertà d’espressione sia un bene da difendere contro ogni tentativo di censura o oppressione.
Questa apertura del festival ha offerto un forte segnale di impegno politico da parte del mondo dell’arte. Il cinema, rappresentato da figure di grande peso come De Niro, si conferma ancora uno spazio di denuncia e di riflessione su temi cruciali come la libertà, i diritti umani, la democrazia. Un invito rivolto non solo agli addetti ai lavori, ma a tutta la società.
Il discorso di juliette binoche sulla violenza
La serata è stata caratterizzata anche dal discorso di Juliette Binoche, presidente della giuria, che ha rivolto un pensiero doloroso alla giovane fotoreporter palestinese Fatima Hassouna, uccisa a Gaza con la famiglia in un bombardamento israeliano. Binoche ha sottolineato che, “sebbene Fatima non potesse essere presente, la sua arte resta come testimonianza della vita e dei sogni di chi lotta per la libertà.”
La sua invocazione è stata un richiamo a non ignorare le sofferenze legate ai conflitti e alla violenza, prendendo parola in un festival che ha visto oltre 400 personalità del cinema mondiale chiedere di rompere il silenzio su quanto accade a Gaza. Binoche ha parlato di guerra, povertà, cambiamenti climatici e misoginia come demoni che affliggono il mondo, invitando a cercare un cambio di rotta.
Questa riflessione ha dato ulteriore spessore politico all’apertura del festival, mostrando come l’arte possa essere un mezzo per ricordare e mettere in luce le tragedie ignorate o sottovalutate.
L’atmosfera e l’inizio ufficiale del festival di cannes 2025
Il clima nella sala principale del festival è stato vibrante e ricco di partecipazione. Il ricordo di David Lynch, celebre regista recentemente scomparso, è stato omaggiato con una performance musicale di Mylène Farmer, mentre scorrevano immagini di alcuni dei suoi film. L’ironia di Quentin Tarantino, con il suo urlo “il festival di cannes è apertoooo”, ha concluso l’apertura lasciando spazio alla proiezione del film fuori concorso Partir un jour di Amelie Bonnin.
Questo momento ha dato il via a una kermesse che si preannuncia densa di contenuti artistici e impegni civili, confermando Cannes come una delle manifestazioni più importanti per il cinema mondiale e i dibattiti che da esso scaturiscono. Il festival si pone ancora una volta come arena in cui arte e politica si intrecciano.