Un grave episodio di violenza si è verificato nella serata del 10 aprile 2025 all’interno del carcere di Marassi, a Genova. Decine di detenuti hanno preso il controllo di una sezione, scatenando una sommossa che ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine e dei soccorsi medici. La situazione resta in evoluzione mentre le autorità cercano di ristabilire l’ordine all’interno della struttura penitenziaria.
Dinamica della rivolta e intervento delle forze di sicurezza
I disordini nel carcere di Marassi sono scoppiati quando un gruppo consistente di detenuti ha preso possesso di una delle sezioni, mettendo fuori gioco il normale controllo della polizia penitenziaria. Gli agenti, in tenuta antisommossa, sono stati immediatamente mobilitati per cercare di contenere la rivolta e riportare la calma tra i reparti. Secondo le prime informazioni, almeno un agente è rimasto ferito durante gli scontri con i detenuti, e versa in codice giallo.
Il personale amministrativo presente nella zona è stato trasferito in aree ritenute sicure per evitare ulteriori rischi. Al di fuori del carcere, la situazione ha richiesto un dispiegamento massiccio di polizia e carabinieri, arrivati sul posto per monitorare gli sviluppi e intervenire nel caso fosse necessario. Al momento le forze dell’ordine valutano attentamente come procedere, per non peggiorare la situazione già critica.
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Il contesto del carcere di marassi e precedenti episodi di tensione
Il carcere di Marassi rappresenta uno dei principali istituti di detenzione della città di Genova, con una capienza superiore ai 400 detenuti. Nel corso degli ultimi anni, questa struttura ha conosciuto diversi episodi di agitazione e tensione interna, spesso collegata alla sovraffollamento e alle condizioni di vita negli spazi destinati alla detenzione. La sommossa in atto si inserisce in un quadro che spesso vede contrasti tra il corpo di polizia penitenziaria e la popolazione detenuta.
Già negli anni passati si sono registrati tentativi di protesta da parte dei prigionieri, alcune volte sfociati in disordini con danni alle strutture. La mancanza di risorse e di personale adeguato, a giudizio di più osservatori, contribuisce ad alimentare un clima difficile da gestire. Lo scarso controllo interno rende più facile che singoli eventi degenerino in situazioni di pericolo per gli agenti ma anche per gli stessi detenuti.
Condizioni del personale e situazione all’interno del carcere
Le condizioni dell’agente ferito sono state valutate dal personale del 118, giunto con diverse ambulanze sul luogo della rivolta. Il codice giallo indica una situazione di media gravità, ma richiede un’assistenza tempestiva per evitare complicazioni. Non sono ancora chiari i dettagli specifici della dinamica che ha portato al ferimento dell’agente, ma è evidente che l’uso della forza da parte dei detenuti ha creato problemi seri per chi doveva mantenere l’ordine.
Gli altri agenti coinvolti nella gestione della sommossa restano equipaggiati con abbigliamento protettivo anti sommosse, per prevenire ulteriori episodi di violenza. Al momento, il personale administrativo non è a rischio, dato che è stato messo in sicurezza lontano dalla zona interessata. Le autorità penitenziarie mantengono il massimo controllo sull’area per evitare fughe o azioni ulteriori da parte dei detenuti.
Intervento delle istituzioni e possibili sviluppi
Le autorità locali e nazionali stanno seguendo con attenzione gli sviluppi della rivolta. La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per capire le responsabilità e i motivi che hanno scatenato l’occupazione della sezione da parte dei detenuti. Si attendono aggiornamenti sulle misure di sicurezza aggiuntive che saranno adottate dopo il ritorno della calma.
La gestione di situazioni di questo tipo richiede un coordinamento tra polizia, carabinieri e personale penitenziario per evitare ulteriori escalation. Si ipotizzano anche verifiche sulle condizioni strutturali e organizzative dell’istituto detentivo, che potrebbero portare ad interventi di ristrutturazione e a una revisione delle procedure di sorveglianza. Al momento non circolano informazioni su altre vittime o fughe dalla struttura.