Ritrovato senza vita l’escursionista disperso in val Pramper, dolomiti bellunesi

Ritrovato senza vita l’escursionista disperso in val Pramper, dolomiti bellunesi

Il corpo di Ugo Fattore è stato ritrovato sul Castello di Moschesin dopo giorni di ricerche in Val Pramper; l’incidente evidenzia i rischi delle escursioni solitarie nelle Dolomiti Bellunesi.
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Il corpo dell’escursionista veneziano Ugo Fattore, disperso da venerdì in Val Pramper, è stato ritrovato senza vita sul Castello di Moschesin, probabilmente a seguito di una caduta accidentale durante un’escursione in una zona montuosa impervia delle Dolomiti Bellunesi. - Gaeta.it

Il corpo di ugo fattore, escursionista veneziano disperso da venerdì in val pramper, è stato rinvenuto senza vita sul castello di moschesin, nel comune di forno di zoldo. Le ricerche sono durate diverse ore e hanno coinvolto decine di soccorritori, impegnati a scandagliare la zona montuosa indicata dall’uomo prima della scomparsa. La dinamica dell’incidente rivela quanto insidiose possano diventare le escursioni in ambienti montani difficili.

La scomparsa di ugo fattore e le prime indicazioni sui luoghi delle ricerche

Ugo fattore, 60 anni, residente a venezia, era partito per un’escursione in val pramper venerdì mattina, lasciando un biglietto con le indicazioni del percorso. Nel messaggio specificava la sua destinazione finale, la forcella moschesin, una zona aspra nelle dolomiti bellunesi. Il cellulare dell’uomo ha fornito una geolocalizzazione approssimativa, puntando proprio verso questo settore, ma poi di lui si erano perse le tracce.

I familiari hanno allertato le autorità non vedendolo rientrare entro la sera. Il veicolo di fattore era parcheggiato all’imbocco di valle, segno che aveva intrapreso l’escursione in solitaria. Da quel momento squadre di soccorso hanno iniziato la ricerca, indirizzando i controlli proprio nei punti segnalati dal vecchio messaggio lasciato dall’escursionista.

Il ritrovamento sul castello di moschesin e le cause probabili dell’incidente

Questa mattina, intorno alle 6.30, le ricerche si sono concentrate nei pressi della forcella moschesin. Alle 12.50 un elicottero dei vigili del fuoco in sorvolo ha individuato il corpo di fattore precipitare sul castello di moschesin, una formazione rocciosa particolarmente impervia. La posizione del corpo suggerisce una caduta accidentale durante l’ascensione.

Ipotesi sulla dinamica della caduta

Dalle prime ipotesi, sembrerebbe che l’uomo stesse percorrendo una traccia impegnativa per raggiungere una cengia, quando ha perso l’equilibrio. Il dettaglio che spicca è quel bastoncino da trekking, ritrovato più corto e forse guasto con un accorciamento improvviso che gli avrebbe fatto perdere il sostegno. Scivolando avrebbe ruzzolato tra le rocce, sostenendo ferite fatali.

Le operazioni di soccorso e il coinvolgimento delle autorità locali

Le operazioni per il recupero della salma hanno coinvolto circa cinquanta persone distribuite tra diverse forze specializzate. Il soccorso alpino della seconda delegazione dolomiti bellunesi ha lavorato fianco a fianco con la guardia di finanza, i vigili del fuoco e i carabinieri forestali. Il coordinamento tra queste unità è stato fondamentale per coprire una vasta area di terreno montano complicato.

La salma è stata trasportata alla piazzola di forno di zoldo dove è stata affidata al carro funebre. Un lavoro meticoloso quello di oggi, visto che l’incidente è avvenuto in un punto difficile da raggiungere senza l’ausilio dell’elicottero, strumento essenziale in questo tipo di emergenze.

Riflessioni sulle insidie delle escursioni in montagna

L’incidente di ugo fattore sottolinea i rischi concreti delle escursioni in montagna, specie in zone come le dolomiti bellunesi dove il terreno è spesso accidentato e imprevedibile. Anche piccoli problemi tecnici, come un bastoncino difettoso, possono provocare conseguenze gravi. Le cadute da cenge o pareti rocciose sono spesso letali o producono ferite di entità elevata.

Importanza della preparazione e attrezzatura adeguata

L’escursionismo su percorsi non semplici, in solitaria o senza la copertura di gruppi organizzati, espone a pericoli maggiori. La corretta preparazione, l’uso di attrezzatura in condizioni impeccabili e la conoscenza precisa del percorso sono indispensabili. La vicenda di fattore diventa un monito per chi frequenta questi luoghi, dove la prudenza deve sempre prevalere.

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