Ritrovati due pinnacoli trafugati dal monumento storico della dogana di avellino dopo 19 anni

Ritrovati due pinnacoli trafugati dal monumento storico della dogana di avellino dopo 19 anni

Il recupero di due pinnacoli del XVII secolo sottratti alla Dogana di Avellino coinvolge Carabinieri, Procura e soprintendenza, mentre il Comune avvia la riqualificazione dell’edificio per eventi culturali e sociali.
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Recuperati due pinnacoli seicenteschi trafugati dalla Dogana di Avellino, con interventi di carabinieri e soprintendenza; il progetto di riqualificazione dell’edificio mira a valorizzare il patrimonio storico unendo cultura e servizi contemporanei. - Gaeta.it

Il recupero di due pinnacoli sottratti nella prima parte del 2006 dalla Dogana di Avellino segna un capitolo importante nella tutela del patrimonio artistico locale. I reperti, risalenti al XVII secolo, sono appartenuti a un edificio commissionato dalla famiglia Caracciolo e progettato da Cosimo Fanzago. L’operazione di recupero ha coinvolto carabinieri specializzati e la Procura di Avellino, impegnati a riportare alla luce pezzi di storia nascosti per quasi due decenni.

Il ritrovamento dei pinnacoli nel fondo privato a calitri

Il Nucleo carabinieri della tutela del patrimonio ha rintracciato due pinnacoli in pietra in un terreno privato a Calitri, in provincia di Avellino. Si tratta di due guglie decorative alte circa un metro e mezzo, risalenti alla seconda metà del Seicento, materiali coperti da un vincolo monumentale. Da quanto emerge, i pinnacoli erano stati sepolti clandestinamente per nasconderli e sottrarli al pubblico dominio. La Procura di Avellino ha disposto il sequestro immediato dei manufatti e ha affidato la custodia giudiziale al sindaco di Avellino, Michele De Maio.

Sono state denunciate quattro persone, tutte proprietarie dell’appezzamento dove si trovavano i reperti. Il valore stimato degli oggetti si aggira intorno agli 80 mila euro, cifra che sottolinea il rilievo storico e artistico dei pinnacoli. L’operazione dimostra l’attenzione continua degli organi preposti verso i reati legati al patrimonio culturale, evidenziando come il controllo e la vigilanza si spostino anche oltre il confine cittadino, coinvolgendo le aree circostanti.

Le analisi della soprintendenza e le misure di conservazione

Dopo la scoperta, gli esperti della soprintendenza di Avellino e Salerno hanno avviato un approfondito esame tecnico dei pinnacoli per valutarne lo stato di conservazione. L’obiettivo è mantenere intatti i fregi decorativi originali, elementi che raccontano lo stile e la maestria di Cosimo Fanzago, spesso riconosciuto tra i più importanti architetti e scultori del Seicento napoletano.

Trattamenti e documentazioni specialistiche

L’intervento degli specialisti coinvolge metodologie precise per il trattamento della pietra antica, nel rispetto delle tecniche storiche e dei materiali utilizzati. Ogni dettaglio viene documentato per accertare eventuali danni provocati durante la trafugazione o lo stoccaggio. La ricostruzione ideale sarà fondamentale per reintegrare i pinnacoli nel loro contesto storico-artistico, garantendo longevità e un futuro espositivo coerente con il valore originale dei manufatti.

Il progetto di riqualificazione della dogana di avellino

La Dogana di Avellino è al centro di un progetto di ristrutturazione promosso dal comune con l’intento di trasformare l’edificio in uno spazio multifunzionale. Si prevedono ambienti per eventi culturali, spazi di coworking, un infopoint e una sala con una capienza di 250 posti. Il programma mira a valorizzare la storia mentre offre servizi per attività contemporanee.

Statue e il loro percorso espositivo

Attualmente, le statue che un tempo campeggiavano nelle nicchie della facciata della Dogana sono conservate nella Dogana dei Grani a Atripalda. Tra queste sculture figurano personaggi come Adriano Augusto, Venere, Diana, Efebo e Francesco Marino Caracciolo. È previsto che, al termine dei lavori – fissato entro quest’anno – le statue tornino al loro posto originario, ridando alla facciata il suo aspetto storico.

L’intervento mette in luce l’attenzione cittadina per il recupero e la fruizione del patrimonio culturale senza trascurare la funzione sociale dello spazio. Avellino si prepara così a una nuova fase che unisce la memoria storica e la vita cittadina, con una struttura che sarà fulcro di iniziative artistiche e d’incontro.

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