Il recupero di due pinnacoli sottratti nella prima parte del 2006 dalla Dogana di Avellino segna un capitolo importante nella tutela del patrimonio artistico locale. I reperti, risalenti al XVII secolo, sono appartenuti a un edificio commissionato dalla famiglia Caracciolo e progettato da Cosimo Fanzago. L’operazione di recupero ha coinvolto carabinieri specializzati e la Procura di Avellino, impegnati a riportare alla luce pezzi di storia nascosti per quasi due decenni.
Il ritrovamento dei pinnacoli nel fondo privato a calitri
Il Nucleo carabinieri della tutela del patrimonio ha rintracciato due pinnacoli in pietra in un terreno privato a Calitri, in provincia di Avellino. Si tratta di due guglie decorative alte circa un metro e mezzo, risalenti alla seconda metà del Seicento, materiali coperti da un vincolo monumentale. Da quanto emerge, i pinnacoli erano stati sepolti clandestinamente per nasconderli e sottrarli al pubblico dominio. La Procura di Avellino ha disposto il sequestro immediato dei manufatti e ha affidato la custodia giudiziale al sindaco di Avellino, Michele De Maio.
Sono state denunciate quattro persone, tutte proprietarie dell’appezzamento dove si trovavano i reperti. Il valore stimato degli oggetti si aggira intorno agli 80 mila euro, cifra che sottolinea il rilievo storico e artistico dei pinnacoli. L’operazione dimostra l’attenzione continua degli organi preposti verso i reati legati al patrimonio culturale, evidenziando come il controllo e la vigilanza si spostino anche oltre il confine cittadino, coinvolgendo le aree circostanti.
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Le analisi della soprintendenza e le misure di conservazione
Dopo la scoperta, gli esperti della soprintendenza di Avellino e Salerno hanno avviato un approfondito esame tecnico dei pinnacoli per valutarne lo stato di conservazione. L’obiettivo è mantenere intatti i fregi decorativi originali, elementi che raccontano lo stile e la maestria di Cosimo Fanzago, spesso riconosciuto tra i più importanti architetti e scultori del Seicento napoletano.
Trattamenti e documentazioni specialistiche
L’intervento degli specialisti coinvolge metodologie precise per il trattamento della pietra antica, nel rispetto delle tecniche storiche e dei materiali utilizzati. Ogni dettaglio viene documentato per accertare eventuali danni provocati durante la trafugazione o lo stoccaggio. La ricostruzione ideale sarà fondamentale per reintegrare i pinnacoli nel loro contesto storico-artistico, garantendo longevità e un futuro espositivo coerente con il valore originale dei manufatti.
Il progetto di riqualificazione della dogana di avellino
La Dogana di Avellino è al centro di un progetto di ristrutturazione promosso dal comune con l’intento di trasformare l’edificio in uno spazio multifunzionale. Si prevedono ambienti per eventi culturali, spazi di coworking, un infopoint e una sala con una capienza di 250 posti. Il programma mira a valorizzare la storia mentre offre servizi per attività contemporanee.
Statue e il loro percorso espositivo
Attualmente, le statue che un tempo campeggiavano nelle nicchie della facciata della Dogana sono conservate nella Dogana dei Grani a Atripalda. Tra queste sculture figurano personaggi come Adriano Augusto, Venere, Diana, Efebo e Francesco Marino Caracciolo. È previsto che, al termine dei lavori – fissato entro quest’anno – le statue tornino al loro posto originario, ridando alla facciata il suo aspetto storico.
L’intervento mette in luce l’attenzione cittadina per il recupero e la fruizione del patrimonio culturale senza trascurare la funzione sociale dello spazio. Avellino si prepara così a una nuova fase che unisce la memoria storica e la vita cittadina, con una struttura che sarà fulcro di iniziative artistiche e d’incontro.