Ritrovati coltello, maglietta e cellulare della vittima nell’indagine sull’omicidio di stefania camboni a fregene

Ritrovati coltello, maglietta e cellulare della vittima nell’indagine sull’omicidio di stefania camboni a fregene

Gli investigatori trovano coltello, maglietta insanguinata e cellulare di Stefania Camboni vicino alla villa di Fregene; l’avvocato Gabrielli annuncia accertamenti forensi decisivi per il caso.
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Ritrovati a Fregene coltello, maglietta insanguinata e cellulare chiave nelle indagini sull’omicidio di Stefania Camboni; proseguono accertamenti forensi per chiarire la responsabilità dell’indagata. - Gaeta.it

Gli ultimi sviluppi sulle indagini riguardanti l’omicidio di stefania camboni hanno portato al ritrovamento di alcuni pezzi chiave del puzzle investigativo. Tra questi spiccano il coltello con cui presumibilmente sono state inferte le ferite alla donna, una maglietta macchiata di sangue e il telefono cellulare di stefania. Questi elementi sono stati rinvenuti in una zona privata vicino alla sua villa di fregene, dove la donna è stata uccisa lo scorso 14 maggio. L’arresto della compagna del figlio della vittima ha già segnato una svolta, ma ora il ritrovamento di questi oggetti fornisce un quadro ancora più nitido della vicenda.

Il ritrovamento degli oggetti chiave nelle campagne di fregene

Il 22 giugno, i carabinieri di fregene e il nucleo operativo radiomobile di ostia hanno svolto un sopralluogo decisivo in un’area chiusa al traffico tra via santa teresa di gallura e via agropoli. L’intervento si è concentrato su un terreno privato, dove si è concentrata l’attenzione degli inquirenti fin dall’inizio. Qui sono stati trovati il coltello collegato direttamente alle ferite della vittima, una maglietta intrisa di sangue e anche il cellulare di stefania camboni. La reperibilità di questi oggetti mancava nelle fasi precedenti dell’indagine e il loro ritrovamento aggiunge elementi fondamentali ai dossier degli investigatori.

Dichiarazioni e commenti dell’avvocato gabrielli

L’avvocato massimiliano gabrielli, che difende la famiglia camboni e il figlio della vittima, francesco violoni, ha definito questa scoperta di “eccezionale rilevanza investigativa”. Secondo il legale, è confermato il sospetto che l’indagata abbia abbandonato nella notte i reperti nei terreni circostanti, forse con l’intenzione di depistare le indagini.

L’impegno delle forze dell’ordine e le prossime verifiche

L’operazione del 22 giugno ha rappresentato un momento cruciale nelle indagini. La zona circostante alla villa di stefania camboni è stata attentamente setacciata dopo settimane di ricerche. Il terreno scelto per il sopralluogo non era stato accessibile prima, proprio perché appartenente al privato. L’azione combinata tra carabinieri di fregene e il nucleo radiomobile di ostia ha dimostrato una collaborazione focalizzata a rintracciare ogni possibile prova.

Prossime azioni investigative programmate

L’avvocato gabrielli ha annunciato che il 23 giugno si effettuerà l’ispezione dell’abitazione con un team di consulenti insieme al generale luciano garofano. Il giorno seguente, il 24 giugno, sono invece previsti accertamenti tecnici irripetibili sui dna e sulle impronte raccolte sia nell’abitazione che sui reperti recuperati. Questi accertamenti saranno determinanti per collegare le evidenze all’indagata e consolidare ancora di più l’impianto accusatorio.

Il contesto dell’omicidio e la situazione processuale attuale

Il caso di stefania camboni ha scuotuto la comunità di fregene, soprattutto per il modo in cui la vicenda familiare si è intrecciata con il crimine. La vittima è stata trovata uccisa nella sua villa il 14 maggio 2025. L’arresto della compagna del figlio, avvenuto poche ore dopo la scoperta del corpo, ha portato a una serie di sviluppi intensi nelle settimane successive.

La ricerca degli oggetti mancanti è stata la chiave per chiarire le dinamiche dell’omicidio. Il legale della famiglia camboni ha espresso un riconoscimento per la costanza e la determinazione della procura e dei carabinieri, che non si sono fermati nel cercare fino a portare alla luce queste prove. Ora l’indagine si avvia verso una fase decisiva, in cui le evidenze raccolte dovrebbero permettere di avvicinarsi a una ricostruzione precisa dei fatti e di dare una risposta alla famiglia camboni.

Le prossime operazioni di verifica, con prelievi di dna e analisi forensi, saranno cruciali per sciogliere ogni dubbio residuo sulla responsabilità dell’indagata e affrontare il percorso giudiziario. Il caso rimane al centro dell’attenzione investigativa e mediatica nella zona di fregene.

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