Il caso di chantal tonello, la bambina scomparsa dall’italia nel 2012, ha registrato un importante sviluppo a mezotur, in un’area a circa 150 chilometri da budapest. La piccola, rapita dalla madre, è stata individuata dopo anni di ricerche congiunte tra polizia italiana e ungherese. La madre, ricercata con mandato internazionale, è stata fermata dopo un’operazione sul territorio ungherese. È una vicenda che ha tenuto viva l’attenzione mediatica in italia per più di un decennio.
Il rapimento e le ricerche per molti anni
La storia di chantal tonello ha inizio il 30 novembre 2012, quando fu portata via dalla madre ungherese, stella klaus, durante una permanenza in italia. La scomparsa destò immediatamente preoccupazione, ma le ricerche non permisero inizialmente di stabilire il suo luogo preciso. Andrea, il padre, non ha mai interrotto le sue ricerche. È apparso spesso in programmi televisivi e ha diffuso appelli via social per ottenere aiuto e attenzione sul caso. Nel 2023, infatti, rivolse un appello diretto alla premier Giorgia Meloni, sottolineando la necessità di attivare ogni canale diplomatico per ritrovare la figlia.
Quel rapimento ha coinvolto molte persone, soprattutto per la tenacia dimostrata dal padre, che ha lottato pubblicamente per anni per mantenere viva la memoria della figlia scomparsa. Anche negli ambienti diplomatici e giudiziari italiani il caso ha continuato a restare aperto, con indagini che si sono svolte senza interruzione fino a ieri.
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Il coordinamento tra polizia italiana e ungherese e l’operazione di mezzoTur
Le ricerche si sono concentrate quando è stato possibile attivare un canale ufficiale tra italia e ungheria. La procura generale di venezia ha coordinato gli sforzi investigativi, lavorando in sinergia con le forze di polizia locali che hanno seguito le tracce nel territorio ungherese. Il lavoro ha richiesto tempi lunghi, vista anche la complessità della vicenda e i numerosi ostacoli burocratici e giuridici.
La svolta è arrivata nelle prime ore di una giornata recente a mezotur, una località distante circa 150 chilometri da budapest. La polizia ungherese ha condotto un blitz in collaborazione con gli agenti italiani, individuando la madre di chantal e la bambina in stato di fermo. Quel successo è il risultato di un lavoro di persistenza e di scambio di informazioni tra le due polizie, che hanno mantenuto i contatti fino alla cattura.
Il fermo della madre è avvenuto dopo l’emissione di un mandato d’arresto internazionale. Durante l’operazione si è evitato ogni rischio per la salute della bambina, garantendo la sua sicurezza e il suo immediato trasferimento in un ambiente protetto.
L’eco mediatica e la battaglia continua del padre
Il caso tonello ha rappresentato per anni un esempio di un sequestro che si protraeva senza una soluzione apparente. La presenza massiccia di andrea, il padre, nei mezzi di comunicazione ha tenuto sotto i riflettori la vicenda. Attraverso programmi televisivi e post sui social, ha raccolto testimonianze, appelli e solidarietà da parte di cittadini e istituzioni.
L’attenzione pubblica ha spinto le autorità a non abbandonare mai le ricerche, mantenendo acceso il dossier e promuovendo nuove indagini. Il sostegno ottenuto sui social network, poi, ha creato un circuito di informazioni che ha permesso di rintracciare elementi utili fino alla localizzazione a mezotur.
Il coinvolgimento dei media nazionali, come il tg1, ha contribuito a far emergere dettagli importanti sul caso e a riportare ogni aggiornamento alla luce del pubblico interesse. Ora la vicenda continua, con la madre di chantal sotto custodia delle autorità e la piccola in condizioni di sicurezza sotto la tutela di chi ne ha la responsabilità legale.